Economia
Drammatica evoluzione per Volkswagen: tre fabbriche chiuse, riduzione lavoro in tutti gli stabilimenti, paghe congelate
il CdA della Volkswagen comunica al consiglio di fabbrica, di cui fanno parte i sindacati, il piano di salvataggio lacrime e sangue per l’auto tedesca. Tre stabilimenti chiusi, salari congelati e riduzione della forza lavoro ovunque
Il consiglio di amministrazione di Volkswagen ha comunicato al comitato aziendale, di cui fanno parte i sindacati, il piano aziendale di salvataggio, e i risultati rischiano di essere drammatici.
Nell’annuncio è previsto che il colosso automobilistico venga a chiudere almeno tre dei suoi stabilimenti in Germania. Quindi si prvedono tagli e riduzioni in tutti gli stabilimenti e il congelamento delle paghe per almeno due anni. Questa decisione potrebbe avere conseguenze di vasta portata poiché sono in gioco molti posti di lavoro.
Si temono massicci tagli di posti di lavoro
L’informazione su queste misure drastiche è stata fornita ai rappresentanti dei lavoratori dall’azienda stessa. Daniela Cavallo, presidente del comitato aziendale del gruppo, ha comunicato questa notizia ai lavoratori durante un evento a Wolfsburg. A 49 anni è a capo del comitato aziendale ed è quindi una figura chiave nella comunicazione tra direzione e dipendenti.
Secondo Cavallo, l’imminente mossa della Volkswagen potrebbe comportare la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro.
Il futuro degli stabilimenti Volkswagen
Nella comunicazione iniziale non sono ancora chiari i dettagli esatti e non sono stati ancora specificati gli impianti che potranno essere chiusi. Tuttavia, non vi è dubbio che un simile approccio avrebbe un impatto significativo sulla struttura aziendale e sull’economia locale.
I dipendenti delle località interessate e la comunità locale attendono ora con ansia ulteriori informazioni e lo sviluppo di un possibile piano sociale inteso a tutelare gli interessi della forza lavoro.
Il piano poi è in contrasto con le proposte di IGMetall che prevedvano il mantenimento dei posti di lavoro, una settimana di soli quattro giorni lavorativi, ma anche un aumento delle remunerazioni moderato al 6%. L’azienda invece ha proposto un piano lacrime e sangue, ma, evidentemente, la situazione è più drammatica di quanto i sindacati pensino.
Tutte le aziende automobilistiche tedesche hanno previsto tagli.
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