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Draghi replica ai falchi tedeschi: “i tassi bassi non bloccano le riforme” (da Teleborsa.it)

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draghi 2015

 

Il numero uno della BCE Mario Draghi torna a rispondere alle critiche dei “falchi” tedeschi, quei membri della BCE contrari ad una politica ultra espansiva e ad un ulteriore abbassamento dei tassi di interesse, sottolineando che non sono i tassi bassi a bloccare le riforme.

La scorsa settimana, dopo la riunione di politica monetaria, Draghi aveva preannunciato nuove misure a marzo, dopo che gli economisti della BCE avevano tagliato ulteriormente le stime di inflazione.

Ieri, in un intervento presso la Deutsche Boerse, la borsa di Francoforte, il Presidente dell’Eurotower ha affermato che “non c’è necessariamente una connessione fra tassi di interesse e riforme” e, per confutare questa tesi, ha citato gli esempi delle riforme del mercato del lavoro portate avanti da Spagna ed Italia quando i tassi erano già scesi e delle riforme che sta ora portando avanti la Francia.

A chi sostiene che i bassi tassi di interesse alimentano l’assunzione di rischi, la forte espansione del credito e l’instabilità finanziaria, tramite il meccanismo della leva, il Presidente ha risposto che il quadro attuale non sostiene queste preoccupazioni, dato che è caratterizzato da moderata ripresa del credito e ad un processo di deleveraging.

Il Presidente ha offerto anche una panoramica internazionale della crisi, sostenendo che la sfida dell’Eurozona è quella di rafforzare le economie domestiche ed è compito della BCE “assicurare che i venti contrari non facciano deragliare la ripresa domestica”.

Le critiche alla politica della BCE non trovano quindi sostegno, ha detto Draghi, ribadendo ancora una volta che“la Bce continuerà a fare la sua parte per supportare la fiducia, la stabilità dei prezzi e una ripresa solida”. La banca centrale continua ad agire nell’ambito del suo mandato – ha detto – ma da sola non basta ed è onere dei Paesi membri portare avanti le riforme strutturali, la riduzione del debito e le riforme fiscali.


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