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Crisi

DRAGHI: NON ESISTE UN PIANO B

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Post di Paolo Cardena’ di Vincitori e Vinti, blog di cui raccomandiamo la lettura

 
 
E ci mancherebbe pure che Draghi ammetta dell’esistenza di un piano B, in caso di break up dell’euro.
Ve lo immaginate un banchiere centrale che dica di avere un piano alternativo in caso di rottura della valuta di cui egli dovrebbe essere “garante” e “costode”? Già mi sembra abbastanza audace che dica che l’euro è irreversibile, e i motivi li ho spiegati QUI. Anche perché, il piano “B” per fronteggiare l’eventuale rottura dell’euro dovrebbe essere implementato nell’ambito delle singole banche centrali nazionali, e non dalla BCE.
 
In una intervista al quotidiano finanziario Handelsblatt, Draghi ha detto ciò che noi avevamo anticipato a proposito di un possibile QE sui debiti sovrani.
 
La filastrocca è sempre quella. Ossia che la BCE non puo’ finanziare direttamente i governi e questo divieto pregiudicherebbe la possibilità da parte della BCE di comprare direttamente debiti sovrani, cioè di fare un quantitative easing sul debito pubblico;

Ma, come è noto, La BCE ha come mandato quello di garantire la stabilità dei prezzi (cioè l’inflazione posta come target al 2%) e la stabilità del sistema finanziario. 

Ora, come sapete la stabilità dei prezzi è minacciata da spinte deflazionistiche in molti paesi dell’area mediterranea che, peraltro, mettono a rischio anche la stabilità finanziaria dell’intera area poiché rendono i debiti pubblici difficilmente sostenibili,
 
Infatti, Draghi mette le mani avanti:

“Il rischio che noi (la Bce, Ndr)non adempiamo al nostro mandato di stabilità dei prezzi è superiore a sei mesi fa”

 
Qundi la BCE, in assenza di modifiche ai trattati istitutivi dell’euro e al proprio statuto,  aggirerebbe il divieto  di comprare debiti sovrani facendo leva sulle attribuzioni del suo mandato che è quello di garantire la stabilità dei prezzi e quindi la stabilità finanziaria dell’intera area. E nelle prossime settimane vedrete che lo scontro con i tedeschi -contrari  all’intervento della Bce- si consumerà proprio in questo ambito.
 
Di seguito l’intervista di Draghi, riportata dalla Reuters:

(Reuters) – European Central Bank President Mario Draghi said the risk of the central bank not fulfilling its mandate of preserving price stability was higher now than half a year ago, and reiterated its readiness to act early this year should it become necessary.
In an interview with German financial daily Handelsblatt, Draghi urged politicians to implement necessary reforms, reduce tax burdens and cut red tape to support the euro zone recovery, which Draghi said was “fragile and uneven”.
There was a limited risk of deflation in the euro zone, Draghi said, but if inflation remained too low for too long and led to receding inflation expectations and a delay in spending, the ECB would need to act to fulfill its mandate.
“The risk that we do not fulfill our mandate of price stability is higher than six months ago,” Draghi was quoted as saying in an interview that will be published on Friday.
“We are in technical preparations to adjust the size, speed and compositions of our measures early 2015, should it become necessary to react to a too long period of low inflation. There is unanimity within the Governing Council on this.”
He added that government bond purchases were among the tools the ECB could use to fulfill its mandate, but that state financing — which is prohibited by the EU treaty — had to be avoided.
Printing money to buy government bonds, a step known as quantitative easing (QE), is seen as one of the last tools the ECB has to revive inflation, with the key interest rate at 0.05 percent and growing doubts about the impact of earlier measures.
Euro zone inflation stands at 0.3 percent, far below the ECB’s target of just under 2 percent, and calls for more ECB action have grown louder as policymakers warn that plunging oil prices could push inflation below zero in coming months.
Concerns are that weaker price expectations could affect wages and investments and dampen growth prospects.
Regardless, Draghi ruled out a break-up of the euro zone.
“A break-up of the euro zone? That will not happen. That’s why there is no plan B,” he said.
Draghi also said he had no desire to enter politics.
“I do not want to be a politician,” Draghi said.
On Wednesday, Italy’s 89-year-old President Giorgio Napolitano said he would step down soon because of his age. Commentators have mentioned Draghi as a possible successor in recent months.
Asked by Handelsblatt whether he would be interested in succeeding Napolitano, Draghi said: “My mandate as ECB president continues until the year 2019.”


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