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DRAGHI, IL DITTATORE ILLUSO.

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Cari amici,

brevi parole per commentare le decisioni della BCE comunicate ieri, e che consistono in:

  • prosecuzione delle politiche già decise per quanto riguarda il QE, in riduzione, ed i tassi 0;
  • preoccupazione per la prosecuzione di una situazione di inflazione bassa, al di sotto dei target, ma soddisfazione per la “Crescita”;
  • viene eliminata la possibilità di invertire la politica monetaria in caso di crisi improvvise.

La politica monetaria della BCE diventa quindi molto rigida rispetto agli eventi esterni. Si va avanti sulla strada della graduale uscita dal QE, preparando la strada all’austero prossimo governatore della BCE , che sia Weidmann o qualsiasi altro.

Draghi ha anche dedicato alcune parole alle elezioni italiane:

“What we’ve seen in the past few cases of election outcomes doesn’t suggest that markets reacted in a way that would undermine confidence.”

“I can only say the euro is irreversible.”

“I risultati delle elezioni passate ci suggeriscono che i mercati non reagiscono in modo da minare la fiducia”

“Posso solo dire che l’euro è irriversibile”.

Salvo poi subito dopo citare il rischio di una deregulation dei principali sistemi finanziari come il rischio maggiore ora, per cui rischi mondiali economici ci sono, e non sono secondari.

La rigidità della politica monetaria non è un simbolo di forza, ma di debolezza. Personalmente mi fa venire in mente il Ciampi sconsiderato del 1992, che bruciò le riserve valutarie italiane per mantenere una posizione non tollerabile, facendo un enorme regalo allo speculatore Soros. Normalmente una moneta è un dato ovvio per una banca centrale, non è possibile che il governatore della FED , della BoE o della BoJ affermi che “Il dollaro, (la Sterlina, lo Yen) è irreversibile”. Nel momento in cui è necessario affermare la sua irreversibilità, è perchè può accadere l’esatto opposto.

L’imperativo dittatoriale di Draghi ignora alcuni fattori essenziali:

  • esistono fattori esterni alla UE che possono condurre alla crisi;
  • esistono le decisioni democratici dei cittadini UE che possono liquidare l’euro;
  • lui può parlare pro tempore, sino al settembre 2019. Quello che verrà dopo non dipende da lui.

Draghi al massimo può affermare che “L’euro è irreversibile, finchè ci sono io”, non in termini assoluti. Io dubito che Weidmann affermerà, come l’italiano, che l’euro sia da difendere “Whaever it takes”. La moneta unica ha una data di scadenza: 9/2019. 

 


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