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Euro crisis

Draghi conferma che la Germania non permetterebbe mai all’Italia di svalutare, il fine della moneta unica è chiaro

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Ieri, in audizione al Parlamento Europeo, Draghi ha affermato: “Coloro che pensano di poter uscire dall’euro, magari per svalutare del 40% la valuta sono degli ingenui. Ma questi signori pensano davvero – si è chiesto metaforicamente Draghi – che gli altri accetterebbero una svalutazione del 40% senza far nulla?” (nota i) Secondo voi chi sono i “signori” a cui si riferisce Draghi, se non i tedeschi…. Or dunque, lo avete capito o no, lo scopo dell’euro e dell’Europa tedesca è anche e soprattutto – ma non solo, come vedremo in approfondimento successivi – di mantenere il primato economico e manifatturiero in Germania, altrimenti non si spiegherebbe come misure di austerità che hanno dimostrato di fare più male [annullare la crescita] che bene [ridurre il debito] continuino ad essere somministrate senza soluzione di continuità ai paesi periferici in generale ed all’Italia in particolare.

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Insomma, anche Draghi indirettamente ha confermato quello che stiamo stigmatizzando da tempo, ossia che l’euro è uno strumento di potere in mano della Germania, con – aggiungo io – un progetto ideato decine di anni or sono, affondando le radici addirittura nel periodo dell’ultimo Reich, leggasi programma economico di Walther Funk per l’Europa Comune. E sulla stampa italiana si dice che l’Italia deve puntare sul turismo [ce lo diceva anche Frau Merkel, lei che ha le industrie], volendo mutuare W. Funk potrei aggiungere che si dovrebbe puntare anche su agricoltura e manodopera a basso costo da delocalizzare in Germania alla bisogna, ossia mutando alla lettera proprio il piano nazista sopra citato. Poi, alla prima crisi, chi si manda a casa, il periferico/emigrato di turno o il tedesco? Qui sta il trucco, spiace molto osservare che gran parte dei contributori ai commenti non conosca questo aspetto pratico legato alla presenza di multinazionali nazionali. Questo è un aspetto cruciale. E che – assieme alla manifattura – sarà ancora più cruciale in futuro.

Per altro il bravo Andrea Lenci ha evidenziato recentemente come eminenti pensatori europei abbiano ormai chiaro il disegno, Germania con il primato economico continentale, aggiungo io Francia con quello militare. Da leggere  l’articolo in cui J. Sapir commenta la produttività italiana in funzione della svalutazione della lira )”https://scenarieconomici.it/jacques-sapir-commenta-il-grafico-storico-della-produzione-industriale-italiana-e-tedesca-dal-1960/).

La cosa interessante è che ancora oggi l’Italia potrebbe creare qualche serio problema a coloro che ambiscono a concretizzare tale disegno egemonico continentale, avendo la Penisola un residuo di apparato industriale di ottima qualità costruito dai padri e dai nonni e soprattutto un enorme risparmio privato, guarda caso oggetto di spasmodiche attenzioni da parte di coloro che bramano per avere il controllo continentale di credito e industria (ricordatevelo, la patrimoniale verrà imposta dall’Europa e non dall’Italia, aspettate e vedrete). Ossia, con un po’ di “attributi” si sarebbe ancora in grado di deragliare tale devastante progetto, le risorse per assurdo ci sono. Voi mi chiederete, ma cosa bisogna fare per evitare la debacle? Beh, con un governo delle grandi intese l’Italia è praticamente fregata, ossia nessuno ha attributi sufficienti per sfidare l’europa tedesca, essendo gli attributi appunto condivisi tra i partecipanti alle grandi intese, cui prodest resta tutto da vedere (ossia , il dubbio è che l’Italia sia quella che ci perderà nel lungo termine, il vero vaso di coccio in mezzo ai vasi de fero). E quello che mi sembra incredibile è che l’Italia continui a prendersela con se stessa, con discorsi del tipo il problema siamo noi: è come avere la moglie insidiata (l’italia) da un bagnino (tedesco) ed il marito (il popolo) dice che la colpa è sua che ha deciso di andare al mare… Oltre a cercare una moglie fedele forse bisognerebbe anche prendere a varrate il bagnino, che dite? Ho fatto un esempio pratico, non me ne voglia nessun appartenente alla categoria dei bagnini o delle moglie magari infedeli, chiedo anzi scusa se qualcuno si sente tirato in ballo, era solo un esempio paradossale. Per altro penso che sappiate che il sottoscritto tiene in alta considerazione la possibilità di uscire dall’euro pagando il debito estero, affinchè la Germania non possa veramente arrabbiarsi, ossia si arrabbierebbe certamente ma tant’è …. Forse qualcuno capisce ora il perchè io abbia sempre sostenuto la necessità di essere dalla parte della ragione uscendo dall’euro: pagando il debito estero in euro nessuno potrebbe tecnicamente eccepire di aver subito un danno.

In ogni caso mi spiace di non poter dare una soluzione, non sta nel mio DNA osservare senza agire ma questa purtroppo è la realtà attuale. O preferite che vi dica che l’unico che potrebbe avere la forza, gli attributi, il background ed il network per sfidare l’Europa è proprio il vituperato Cavaliere, ma quello rinsavito, non quello che si perdeva dietro le gonnelle di non so quante bellezze effimere….. Ossia, un Cavaliere che non esiste.

Tenete duro, teniamo duro, ma senza troppe speranze.

 

Mitt Dolcino

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Riferimenti e Note:

i  http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-12-16/draghi-sistemi-anti-crisi-rischiano-essere-inadeguati-155427.shtml?uuid=ABa7nOk

 


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