Politica
Dove risiede la forza del manganello dello Stato
Se anche Sparta e Roma sono perite, quale Stato può sperare di durare in eterno? Jean-Jacques Rousseau
Sì, nessun stato è eterno. E’ caduto l’Impero Romano, è caduta la monarchia francese, è caduto il fascismo, è caduta l’Unione Sovietica, è caduto il regime di Gheddafi. Forme di stato diverse tra loro, a loro tempo credute invincibili, ormai relegate nei libri di Storia. Cosa significa questo? Significa che lo Stato è qualcosa che si impone su di noi, sul Popolo, ma, come una zecca, ha bisogno di noi per sopravvivere, per esistere, e, quando abbiamo la forza di scrollarcelo di dosso esso muore non avendo più a chi succhiare il sangue. Parole dure queste, molto di voi diranno, giustamente, che lo Stato serve, altrimenti vivremmo nell’anarchia e nel caos. Questo è vero ma al tempo stesso lo Stato è qualcosa che si impone su di noi, succhiandoci metaforicamente il sangue rappresentato dalle nostre tasse e dalla nostra libertà, che, inevitabilmente, dobbiamo in parte cedere allo Stato. Il fatto che noi decidiamo democraticamente i nostri rappresentanti non cambia il fatto che lo Stato non è assolutamente tutti noi, come amano sostenere i democratici. Lo Stato è qualcos’altro a cui demandiamo parte del nostro potere, ma è comunque qualcosa di cui siamo sudditi. Ancora non mi sento parte dello Stato, non mi sento parte integrante di una comunità, mi sento invece sotto uno Stato che non è in alcun modo una comunità. Mi piacerebbe essere parte integrante di una comunità/stato ma purtroppo non è così e chi di voi, mi chiedo, si sente effettivamente parte di una comunità/stato? Vi domando: sentite veramente di essere parte dello Stato o più che altro siete sottoposti ad esso? Diciamoci la verità, il termine Stato la maggioranza delle volte è usato negativamente, la maggioranza non vede di buon occhio lo Stato. Credo che questo sia importante: se lo Stato è visto tendenzialmente come qualcosa di negativo, vuol dire che, forse, il sistema in cui abbiamo vissuto fino ad ora non funziona, che quindi, dalla Rivoluzione Francese in poi, non c’è stato nessun effettivo cambiamento, ma siamo passati dalla sudditanza alla monarchia, alla sudditanza (spesso più feroce e totale) nei confronti dello stato repubblicano e/o democratico. Certo, almeno in molti paesi occidentali, abbiamo ottenuto diversi diritti, ma la crisi degli ultimi anni, sta offuscando queste conquiste. La libertà di morire di fame è un diritto inutile.
Tornando a noi, sono veramente rimasto colpito, citando Diego Fusaro, dal manganello democratico di Matteo Renzi nei confronti dei lavoratori dell’Ast. In maniera molto orwelliana, come del resto tutto questo periodo storico, è incredibile come un governo di centro-sinistra ed un Partito che si chiama, oltretutto, Democratico colpiscano proprio i lavoratori. Padri di famiglia senza un futuro vengono picchiati soltanto perché reclamano la propria dignità di poter mantenere se stessi e la propria famiglia. Non stavano chiedendo privilegi, stavano chiedendo soltanto di poter continuare a lavorare, cioè di poter continuare a fare la loro buona parte di ingranaggio-schiavo del sistema. Ma non possono neanche essere dei buoni schiavi, il sistema li vuole falliti e basta. Sparite o vi spacchiamo la testa. Non so voi, trovo questo sconcertante, credo che il termine giusto sia pulizia non etnica ma sociale. Il mio discorso non è specificamente a difesa dei lavoratori dell’Ast, ma di tutte quelle categorie dalle Partite Iva, ai disoccupati, agli operai fino agli studenti che in Italia ma anche in moltissime altre parti del mondo sono colpite dal manganello, dal lacrimogeno, dal proiettile di gomma, dal getto d’acqua fredda, insomma, dalla forza dello Stato.
Ma oltre queste amare considerazioni, c’è qualcosa che deve iniziare a diffondersi: la forza di quel manganello che spacca una testa che può essere quella di ognuno di noi non è nella mano del poliziotto ma è nelle nostre mani. Quando vediamo quegli operai pestati non sono stati pestati dai manganelli ma da tutti di noi che o abbiamo ancora fiducia nello stato o che anche se non abbiamo più fiducia abbiamo però fede nella sua forza. Ma lo Stato, come ho scritto prima, come un parassita, non esiste senza di noi, per scrollarcelo di dosso dobbiamo iniziare a sfiduciarlo e non avere più fede nella sua forza e diffondere più che possiamo questa nostra convinzione e questa nostra sfiducia. E ricordate gli stati più forti e sicuri, come possono essere la Norvegia o la Svizzera, brandiscono poco i manganelli, sono quelli deboli che li usano. Ad ogni testa spaccata lo Stato perde forza, ogni gesto repressivo non è un atto di forza ma di debolezza. Ma se la sfiducia si diffonderà, e già si sta diffondendo sempre più, verso un sistema di soprusi economici, sociali e politici, prima il manganello si fermerà. Il Popolo è più forte del sistema.
by Fenrir
Fonte: HESCATON.COM
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