Attualità
DOSSIER EXPORT ITALIA (parte seconda): sottotitolo “La GranDe Bolezza (del PIL)”
Continua lo studio del nostro export perché solamente in questo modo saremo in grado di comprendere il nostro amato premier nel corso delle sue uscite (che tanto risollevano il morale di noi Italiani a cui la sua vera natura di TALENTO COMICO non è sconosciuta).
La composizione dell’export italiano è stabile rispetto alla fase iniziale della crisi ma in risposta alla crescente competizione sui mercati internazionali ha subito una qualche piccola modifica:
-BENI D’INVESTIMENTO =riduzione di peso (dal 41,1% al 37,4%) dovuta prevalentemente al crollo della domanda dell’area euro, principale mercato di sbocco;
– BENI INTERMEDI = dal 28,4% al 30,4%, hanno saputo adattarsi al nuovo modello di commercio internazionale integrandosi nelle Catene Globali del Valore (Cgv);
– BENI AGRICOLI = dal 6,7% all’8,2%, grazie a caratteristiche come qualità, certificazione e salubrità;
– BENI DI CONSUMO = invariato al 24% circa, resistendo alla riduzione dei consumi nei Paesi avanzati grazie alla nuova domanda globale.
Tra le esportazioni di beni agricoli e di consumo (Made in Italy) che hanno resistito alla crisi dando i migliori risultati (grazie alla qualità delle produzioni) abbiamo:
– vino
– pasta
– gioielli.
L’agroalimentare ha consolidato il Made in Italy sui mercati internazionali. Il traino principale (pasta e vino), hanno realizzato esportazioni per oltre 10 miliardi di euro, ma sono andate bene anche le conserve, i prodotti caseari, il caffè!
La tenuta dei beni di consumo mostra come l’Italia possa contare su di un vantaggio competitivo nei fattori che esprimono la cultura e lo stile, quindi un po Renzi ha ragione quando afferma: IL MONDO VUOLE IL BELLO, IL LIFESTYLE!
Tra gli elementi di lifestyle abbiamo i gioielli il cui export è più che raddoppiato rispetto al 2007. Purtroppo, per quanto concerne l’andamento delle vendite dell’arredamento vi è stato un calo dovuto alle crisi immobiliari dei Paesi avanzati (principali mercati di sbocco).
Pelletteria e Calzature nel 2012 hanno toccato il record storico in termini di export. Tessile e abbigliamento continuano a mantenere un ruolo parimenti importante per il nostro export (17% il peso sull’export di beni di consumo nel 2012).
Come si fa a non dare ragione al Premier quando dice che il mondo vuole il nostro lifestyle, il nostro gusto e il nostro culto del bello e che quindi dovremmo organizzarci per esportare di più. Il problema è…..si ma Lei che c’entra con tutto questo che non è in grado di profferire neanche una frase compiuta in inglese …..
e che, in quanto a gusto del bello, non è neanche in grado di allacciarsi correttamente (non dico di portare elegantemente) un cappotto?
Veda caro Premier, per stare la dove Lei ambisce a rimanere, è necessario saper fare di conto, e Lei è altamente deficitario, poter esser un buon Public Relation Man, e Lei non sa neanche allacciarsi un indumento, ma soprattutto amare i propri cittadini (mentre Lei tollera tranquillamente esodi e suicidi di massa non distinguendosi affatto in questo dal sociopatico Monti suo predecessore) MENTRE NOI GENTE PAZZA…..
Buona domenica caro premier!
Maurizio Gustinicchi
Economia5Stelle
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