Seguici su

Attualità

Dopo 13 ore il governo USA cambia idea: americani, non andate all’aeroporti di Kabul!

Pubblicato

il

 

Venerdì sera Biden ha affermato che non c’era nessun problema per i cittadini americani nel raggiungere l’aeroporto di Kabul, il tutto in una comunicazione ufficiale della Casa Bianca a seguito del discorso di Biden, quello in cui si è rifiutato di rispondere alla domanda “Presidente, si fida ancora dei Talebani“.

Dopo neanche 13 ore l’ambasciata americana a Kabul fa un’inversione a 180 gradi. Ecco la comunicazione della diplomazia USA:

A causa di potenziali minacce alla sicurezza fuori dai cancelli dell’aeroporto di Kabul, consigliamo ai cittadini statunitensi di evitare di recarsi all’aeroporto e di evitare i cancelli dell’aeroporto in questo momento a meno che non si ricevano istruzioni individuali da un rappresentante del governo degli Stati Uniti per farlo.

Del resto la situazione al di fuori dell’aeroporto è caotica disperata e nn gestita da parte dei militari USA:

Nel frattempo, la Svizzera ha rinviato un volo charter da Kabul a causa del caos, ha dichiarato il ministero degli Esteri: “La situazione della sicurezza intorno all’aeroporto di Kabul è peggiorata notevolmente nelle ultime ore. Un gran numero di persone davanti all’aeroporto e scontri a volte violenti stanno ostacolando l’accesso all’aeroporto”, ha affermato il Dipartimento federale degli affari esteri svizzero in una nota.

Nel frattempo il famoso “Accordo” di cui si vantava Biden con i talebani per permettere una tranquilla evacuazione sembra che sia stato cambiato unilateralmente dai talebani stessi che stanno cercando attivamente gli oppositori.  In New York Post inizia a riportare la notizia di talebani che sequestrano i passaporti americani, per impedirgli di lasciare il paese, e picchiano i loro detentori. “Sono arrivato ai cancelli e stavo per mostrare il mio passaporto, ma i talebani l’hanno preso e ha detto che non sei autorizzato a passare e non lo avrebbero restituito”, un afghano-americano, che ha prestato servizio per diversi anni come un interprete durante la guerra e ha la sua casa negli Stati Uniti, ma ha chiesto l’anonimato per motivi di sicurezza, ha detto. “Sono stato fortunato che un marine degli Stati Uniti fosse proprio lì e l’ha costretto a restituirlo”. Ma alcuni non sono stati così fortunati”

“Passaporti, patenti di guida: stanno confiscando quei documenti ai cittadini americani”, ha detto Ephraim Mattos, un ex Navy SEAL e fondatore dell’organizzazione umanitaria Stronghold Rescue and Relief, che sta lavorando 24 ore su 24 per evacuare gli interpreti e gli aiutanti afgani. “Perdono la prova d’identità , e questo è successo in più occasioni in più luoghi”. Così non possono più partire.

 

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito