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Dopo 13 ore il governo USA cambia idea: americani, non andate all’aeroporti di Kabul!
Venerdì sera Biden ha affermato che non c’era nessun problema per i cittadini americani nel raggiungere l’aeroporto di Kabul, il tutto in una comunicazione ufficiale della Casa Bianca a seguito del discorso di Biden, quello in cui si è rifiutato di rispondere alla domanda “Presidente, si fida ancora dei Talebani“.
Dopo neanche 13 ore l’ambasciata americana a Kabul fa un’inversione a 180 gradi. Ecco la comunicazione della diplomazia USA:
A causa di potenziali minacce alla sicurezza fuori dai cancelli dell’aeroporto di Kabul, consigliamo ai cittadini statunitensi di evitare di recarsi all’aeroporto e di evitare i cancelli dell’aeroporto in questo momento a meno che non si ricevano istruzioni individuali da un rappresentante del governo degli Stati Uniti per farlo.
Del resto la situazione al di fuori dell’aeroporto è caotica disperata e nn gestita da parte dei militari USA:
The scene at Kabul airport several hours ago per source from an NGO who is trying to get people out. Main problem is that it's impossible to pass the gates and get to the planes even if you are on an evacuees list pic.twitter.com/b3bZn5B34Z
— Barak Ravid (@BarakRavid) August 21, 2021
Nel frattempo, la Svizzera ha rinviato un volo charter da Kabul a causa del caos, ha dichiarato il ministero degli Esteri: “La situazione della sicurezza intorno all’aeroporto di Kabul è peggiorata notevolmente nelle ultime ore. Un gran numero di persone davanti all’aeroporto e scontri a volte violenti stanno ostacolando l’accesso all’aeroporto”, ha affermato il Dipartimento federale degli affari esteri svizzero in una nota.
Nel frattempo il famoso “Accordo” di cui si vantava Biden con i talebani per permettere una tranquilla evacuazione sembra che sia stato cambiato unilateralmente dai talebani stessi che stanno cercando attivamente gli oppositori. In New York Post inizia a riportare la notizia di talebani che sequestrano i passaporti americani, per impedirgli di lasciare il paese, e picchiano i loro detentori. “Sono arrivato ai cancelli e stavo per mostrare il mio passaporto, ma i talebani l’hanno preso e ha detto che non sei autorizzato a passare e non lo avrebbero restituito”, un afghano-americano, che ha prestato servizio per diversi anni come un interprete durante la guerra e ha la sua casa negli Stati Uniti, ma ha chiesto l’anonimato per motivi di sicurezza, ha detto. “Sono stato fortunato che un marine degli Stati Uniti fosse proprio lì e l’ha costretto a restituirlo”. Ma alcuni non sono stati così fortunati”
“Passaporti, patenti di guida: stanno confiscando quei documenti ai cittadini americani”, ha detto Ephraim Mattos, un ex Navy SEAL e fondatore dell’organizzazione umanitaria Stronghold Rescue and Relief, che sta lavorando 24 ore su 24 per evacuare gli interpreti e gli aiutanti afgani. “Perdono la prova d’identità , e questo è successo in più occasioni in più luoghi”. Così non possono più partire.
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