Politica
Donald Trump chiede l’incriminazione di Soros: “Ha finanziato proteste violente”
Il Presidente Trump lancia un duro attacco su Truth Social contro George e Alex Soros, accusandoli di organizzare disordini e chiedendo l’applicazione della legge RICO. Reazioni immediate e polemiche.

Donald Trump ha lanciato un nuovo attacco pubblico contro George Soros e suo figlio Alex, chiedendo che entrambi vengano perseguiti penalmente sotto la legislazione RICO, Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act, la norma utilizzata contro le organizzazioni di stampo mafioso. L’accusa, diffusa sul suo social media, Truth Social, è di aver sostenuto proteste violente in tutto il Paese in modo organizzato. Ecco il testo:
George Soros e il suo meraviglioso figlio di estrema sinistra dovrebbero essere accusati ai sensi della legge RICO per il loro sostegno alle proteste violente e molto altro ancora in tutti gli Stati Uniti d’America. Non permetteremo più a questi pazzi di distruggere l’America, senza darle nemmeno la possibilità di “RESPIRARE” ed essere LIBERA. Soros e il suo gruppo di psicopatici hanno causato gravi danni al nostro Paese! Ciò include anche i suoi folli amici della costa occidentale. State attenti, vi teniamo d’occhio! Grazie per l’attenzione dedicata a questa questione!
Il messaggio di Trump arriva in un momento in cui la sua amministrazione sta conducendo diverse indagini penali contro gli estremisti di sinistra a lui opposto. Nello specifico, l’ex presidente ha suggerito di applicare la legge RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act), una normativa federale statunitense usata per contrastare le organizzazioni criminali ed estremamente restrittiva
Le reazioni alle dichiarazioni di Trump sono state immediate. Le Open Society Foundations, l’organizzazione filantropica fondata da Soros, hanno respinto le accuse, definendole “oltraggiose e false”. Un portavoce ha chiarito che le fondazioni non finanziano proteste violente, ma sostengono il diritto alla libertà di parola e alla manifestazione pacifica, pilastri delle democrazie.
Cospirazioni e precedenti attacchi
Le teorie cospirative che vedono la famiglia Soros dietro manifestazioni e disordini non sono nuove. A giugno, in seguito a proteste a Los Angeles contro i raid sull’immigrazione, sono circolate online immagini che sostenevano, falsamente, che gruppi no-profit legati a Soros avessero strategicamente posizionato mattoni per i manifestanti. Queste affermazioni sono state smentite da diverse agenzie di fact-checking.
George Soros, finanziere ungherese-americano di 95 anni, è da tempo una figura controversa in Europa e negli Stati Uniti per il suo sostegno a cause progressiste e al Partito Democratico. Secondo il New York Times Soros ha finanziatro con centinaia di milioni di dollari i movimenti di “Giustizia razziale” negli USA.
La successione e le dinamiche politiche
Nel 2023, Soros ha affidato il controllo delle Open Society Foundations a suo figlio Alex. Durante le elezioni del 2024, Alex Soros è stato un sostenitore vocale di Kamala Harris, avversaria democratica di Trump.
L’ex presidente Joe Biden ha conferito a George Soros la Presidential Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile americana, per il suo impegno a favore di democrazia, diritti umani, istruzione e giustizia sociale in tutto il mondo. Ovviamente questa mossa è stata formente contestata dai sostenitori di Trump.

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