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DON GIOVANNI 2.0: LEPORELLO E IL GOLPE DEMOCRATICO, L’UOMO E LA SUA STORIA

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Quella che segue è la storia del recente golpe di un uomo stanco di fare da servitore al suo padrone. E’ la storia di Leporello, il mai insolente e sempre garbato assistente del padron Don Giovanni il quale, questi, pur essendo nobile, veste per volere dei media il ruolo del tipico immorale ed ottocentesco barbaro, caratteristica questa che lo “abbassa” di livello. Leporello un bel dì decide di cambiar vita e canticchiando un motivetto lascia intendere quanto gira per la sua testa:

“Notte e giorno faticar
per chi nulla sa gradir;
piova e vento sopportar,
mangiar male e mal dormir…
Voglio far il gentiluomo,
e non voglio più servir”

Mentre la mente di Leporello era tutta  intenta a studiare un piano per realizzare il suo sogno, Don Giovanni, introdottosi mascherato in casa di Donna Anna (alleatosi cioè con M5S) cerca di sedurla e se del caso, violentarla (stracciarlo alle elezioni) ma la donna, accortasi dell’inganno, lo fa scappare ed urla al punto che accorrere allarmato il Commendatore, il padre (Luigi). Questi rincorre il mascalzone brandendo la spada ed urlando ai quattro venti ogni sorta di epiteto, egli arriva perfino a sfidare a duello Don Giovanni. Questi, prima riluttante, accetta e, purtroppo, pur senza volerlo, finisce per uccidere il vecchio (toglie la fiducia al governo distruggendo sia M5S che Luigi).

A questo punto Leporello, vista la dipartita del vegliardo, intravede la possibilità di entrare nel cuore di Donna Anna, di appropriarsi del cuore della derelitta, ma per farlo deve farsi accettare dai numerosi parenti di Donna Anna (gli attivisti M5S). Come fare? Serve un atto eroico. Il modo più d’impatto possibile è sfidare direttamente Don Giovanni.

E fu così che egli, in un giorno d’estate, colse al volo l’occasione per infliggere al vecchio padrone una letale pugnalata, come gli avevano insegnato i suoi vecchi maestri.

Già!

I suoi vecchi maestri.

Ma chi si nasconde dietro Leporello, questo sconosciuto servetto di Don Giovanni. Si tratta forse di un goffo e buffo personaggio che ha colto l’occasione per poter vivere di luce propria o in realtà è qualcuno preparato da tutta la vita per il compito che lo attendeva? Una sorta di spadaccino ben addestrato? Un cavallo di Troia affiancato al Dissoluto per punirne l’immoralità agli occhi dei potenti del tempo?

Scavando nella storia di Leporello troviamo che in realtà questi pare abbia compiuto i suoi studi presso un istituto in cui era direttore il Cardinal Parolin, Segretario di stato del Vaticano, colui che ad ogni barbara uscita del Don Giovanni (uscita contro l’orda degli invasori) puntualmente sollevava anatemi contro il Dissoluto. Egli pare fosse un protetto del Cardinal Silvestrini, morto di recente, il quale a sua volta doveva esser  allievo diretto del Cardinal Casaroli. In pratica, il nostro Leporello altro non è che un abile Cavaliere preparato alla pugna direttamente dalla Curia Romana, un professionista addestrato per importantissimi incarichi esattamente come avvenne per il buon vecchio Andreotti.

Dunque Leporello in realtà è un cyborg da sempre destinato ad altissimi incarichi da quelle stesse persone che per i primi 50 anni hanno diretto da dietro le quinte la nostra Repubblica.

Eccolo qua in uno dei suoi primi lavori per conto di Don Ottavio (PD) :

Egli è dunque non uomo del potere, ma uomo del SuperPotere, un golpista formato per incanalare il populista governo giallo-verde verso quello “monocolore rosso” (cit. di Salvini) che prenderà corpo a breve.

Il nostro Leporello, per conto dei suoi azionisti di maggioranza, tra i quali dobbiamo annoverare anche la Frankrukkia:

provvederà a breve ad indicare a Donna Anna (M5S) e al suo fidanzato Don Ottavio (PD) l’elenco dei Ministri da questi scelti. Egli si presenterà ai due promessi sposi intonando loro la celebre aria:

“Madamina, il catalogo è questo
un catalogo egli è che ho fatt’io;
Osservate, leggete con me”

Non è un caso che all’uscita dall’incontro con Leporello Don Ottavio (quelli del PD) abbia affermato: “che è Napoleone?”:

Putroppo, cari amici, il finale della storia non ci è ancora noto. Certo, mi sembrava strano che per fare il premier del primo governo populista Mattarella permettesse che fosse incaricato un professorucolo qualunque! Ma addirittura scomodare i SuperPotenti! Ora confidiamo in Lògos e lasciamoci con il nostro motto preferito: Ad maiora.


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