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DISUGUAGLIANZA: figlia di economisti fallaci e di governi compiacenti

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Il Financial Times presenta un trio di libri molto interessanti che mostrano la base della disuguaglianza attuale che ci permette di capire il perchè negli ultimi anni si assista ad un accentuarsi nella discrepanza reddituale fra le classi più ricche e quelle più povere. Nonostante il PIL sia cresciuto, i redditi non sono cresciuti, anzi spesso sono molto più bassi perfino di quanto fossero, in termini reali, negli anni ’70 del secolo scorso. 

Come mostra questo grafico le paghe dei lavoratori non dirigenti del settore manifatturiero negli USA sono del 9% inferiori a quanto fossero nel 1972. Allo stesso modo le paghe nel Regno unito la paga oraria attuale è del 5,7% inferiore a quanto fosse prima della crisi finanziaria. Eppure, quando negli USA la disoccupazione ha raggiunto il 3,5% gli economisti e la banca centrale si sono affrettati a dire che presto si sarebbe vista una crescita delle paghe. Allo stesso modo nel Regno Unito gli stipendi hanno tradito le aspettative delle banche centrali. Perchè?

Il problema giace nell’utilizzo di modelli economici sbagliati, basati su una eccessiva matematicizzazione dello studio del’economia, così come interpretata dalla banche centrali e dalle organizzazione internazionali, a scapito del brutale e secco contatto con la realtà. Si è preferito, a partire dalla Scuola di Chicago, buttarsi nell’illusione di poter governare gli spostamenti dello 0,1% dell’economia, piuttosto che camminare per le strade e per i mercati e rendersi conto, toccando con mano, di quale fosse il vero andamento economico. Ci si è buttati in quella che Paul Romer chiamava “Mathiness” unendo “Mathematics” e “Madness”, follia, piuttosto che interessarsi veramente delle condizioni economiche delle persone.

Questo ha portato delle forti distorsioni. Ad esempio il concetto di NAIRU, Tasso di disoccupazione che non accelera l’inflazione, così caro ai banchieri centrali ed alle istituzioni europee, non ha senso quando una parte della popolazione non è più attiva e neanche si avvicina al mercato tradizionale del lavoro. Negli USA un maschio adulto su 12 è un ex carcerato e quindi automaticamente un intoccabile, come applicare a lui il NAIRU? Questo tema era stato invece ben colto da Vickery, ai suoi tempi, che parlava di piena occupazione includendo gli inattivi, che avrebbero dovuto essere il serbatoio a cui attingere in caso di disoccupazione bassa. Nello stesso tempo la globalizzazione ha ammazzato redditualmente quelle che erano le classi medie occidentali, facendo però crescere i redditi di quelle , più povere orientali, e senza toccare la ricchezza delle classi privilegiate ed estremamente ricche, come mostra il “Grafico dell’elefante”

Qui vi è la distribuzione del reddito a livello mondiale, per percentile di reddito. Se le classi super ricche, il famoso 1%, ha visto i propri redditi aumentare, e le classi medie cinesi ed asiatiche sono in crescita nel proprio benessere, il prezzo di questa globalizzazione reddituale è stato pagato in toto dalle classi medie del mondo occidentale.

Il risultato è evidente: lo 0,1% degli statunitensi, i più ricchi, ha la stessa ricchezza del 90% più povero, (rispettivamente il 22% ed il 22,8%), e non sembra esserci una cura a questo problema, dal momento in cui la ricchezza finanziaria viene a generare un ritorno molto superiore a quella reale e manifatturiera. Una cattiva gestione dell’economia sta facendo esplodere un sistema sociale, ed ora iniziamo a vederne le conseguenze in piazza. Dovranno bruciare molte città prima che ci si renda conto degli errori fatti?

 

 

 

 

 

 


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