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Attualità

Dio esiste. E ha salvato la Regina

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Ecco un po’ di titoli (cubitali) sparsi della “grande” stampa nazionale il giorno appresso l’epocale vittoria dei conservatori alle elezioni d’oltremanica e la conseguente, sicurissima, uscita del Regno Unito dalla UE: “Facciatosta, nuova fuga di notizie dalla procura”; “Il Governo impone in Europa la linea italiana sul MES”; “Carige, missione compiuta”; “Banche e giustizia, grane per Conte”; “Banche rotte, governo in panne”; “Sardina day”; “Atalanta, ti ricordi di me?”. Un po’ come se, dopo il crollo del muro, ci avessero informato dei saldi di fine stagione.

Eppure, la vittoria di Johnson è precisamente questo: il crollo di un muro. Significa che c’è vita sulla terra, oltre che su Marte. Ed è vita intelligente. Significa che dall’Unione non si può solo “desiderare” di uscire (con un referendum). Si può anche uscire davvero (con libere elezioni). La notizia è enorme proprio perché i giornaloni ci avevano quasi persuaso del contrario: dall’Unione non si esce, la UE è irreversibile, in Gran Bretagna mancano già le scorte di medicinali, e a breve pure di biscotti. Diciamo pure che la notizia dovrebbe  sconvolgere ogni redazione: il classico caso dell’uomo che morde il cane.

E allora perché i titoli dei quotidiani italiani del giorno dopo sono così scollegati dalla realtà? Perché il nostro sistema di informazione è profondamente infantile. Così come infantili sono tutti i movimenti oggi allineati con l’agenda dell’establishment. Così puerili da scegliere come guru di riferimento una bambina (Greta Thunberg) e come icona dei pesci di carta (le sardine). Non è un caso che il mainstream vada pazzo per l’una e per le altre.

Esse rispondono a un ossessivo bisogno di semplificazione estrema, tipico della mentalità fanciullesca: di qui il bene, di là il male; viva la pace, abbasso la guerra; salviamo il pianeta terra; l’unione (europea) fa la forza. Tutto quanto non collima con tali schemi primitivi di ragionamento basico va combattuto a suon di slogan; o fabbricando un mondo immaginario. Per esempio, un mondo dove gli inglesi si sono pentiti, vogliono un nuovo referendum, sognano di tornare nel grembo dell’Europa, hanno capito l’errore commesso dal popolo bue. Poi arriva il giorno delle elezioni e il popolo bue ti fa sbattere contro le sue irrimediabili corna.

Ergo, un bambino che fa? Nega la realtà. O non se ne accorge proprio, o la minimizza. Nota bene: ci sono poteri e strutture assolutamente interessati a coltivarci e mantenerci in uno stato di incoscienza larvale, proprio come bachi in barattolo. O come pupi nell’aula ricreativa di una scuola materna. Sono gli stessi poteri, e le stesse strutture, da cui ha origini e trae linfa vitale l’intera impalcatura del sogno europeista. E anche gli stessi da cui si abbevera – per poi abbeverarci – gran parte del circuito mediatico. Ma la storia, e anche gli uomini, per fortuna, vanno per i fatti loro e non mancano mai di sorprenderci. E proprio per questo non dobbiamo mai smettere di sperare. Per ora godiamoci il momento. Dio esiste. E ha salvato la Regina.

Francesco Carraro

www.francescocarraro.com


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