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Difesa: il “Michelangelo” di Leonardo fa centro. Record per il radar Kronos e il sistema SAMP/T NG
Primo lancio con il SAMP/T NG e il radar Kronos High Power: intercettazione a distanze mai viste prima. L’Italia si candida a guidare la difesa aerea europea, ma resta il nodo dei droni low-cost.

Un passo avanti decisivo per la sovranità tecnologica italiana ed europea. Il sistema “Michelangelo Security Dome” supera il primo test critico, dimostrando che l’industria nazionale sa ancora produrre eccellenza. Ma la sfida degli sciami di droni resta aperta.
Se c’è un settore dove l’Italia non deve prendere lezioni da nessuno, quello è la sensoristica radar. A meno di dieci giorni dal lancio ufficiale del Michelangelo Security Dome, il nuovo sistema avanzato di difesa integrata, Leonardo ha deciso di mostrare i muscoli. E lo ha fatto non con le slide in PowerPoint che tanto piacciono ai burocrati di Bruxelles, ma sul campo, con polvere, missili e bersagli reali.
Il 3 dicembre 2025 resterà una data segnata in rosso nei calendari della difesa aerea nazionale. È stato infatti completato con successo il primo lancio di qualifica del sistema missilistico SAMP/T NG (New Generation), equipaggiato con il “gioiello” di casa Leonardo: il radar KRONOS Grand Mobile High Power.
La tecnologia sotto il cofano
Per i non addetti ai lavori, potremmo dire che il SAMP/T è il “braccio” armato, mentre il Kronos è l'”occhio” e il “cervello” che guida il pugno. Ma sarebbe riduttivo. Il test ha confermato l’efficacia dell’architettura AESA (Active Electronically Scanned Array) multifunzionale.
In parole povere, a differenza dei vecchi radar che giravano meccanicamente “spazzolando” il cielo, il Kronos utilizza migliaia di piccoli moduli trasmettitori che possono orientare il fascio elettronico in millisecondi, tracciando bersagli multipli contemporaneamente e con una precisione chirurgica.
Durante il test, il sistema ha:
Agganciato il bersaglio in tempi record;
Mantenuto il tracciamento stabile nonostante le manovre;
Guidato il missile all’intercettazione a una distanza mai registrata prima per un sistema Eurosam SAMP/T in ambito terrestre.
Non stiamo parlando di un semplice aggiornamento software,, ma di un salto quantico nelle capacità di difesa aerea e missilistica (ATBM). Questo posiziona il Kronos GMHP come il sensore best-in-class in Europa.
Perché è importante per l’economia e la strategia italiana
Al di là dell’aspetto puramente militare, questa notizia ha un peso specifico enorme per il nostro “Sistema Paese”. In un momento in cui la difesa europea cerca faticosamente una sua identità (spesso frammentata tra interessi francesi, tedeschi e americani), l’Italia dimostra di avere la tecnologia proprietaria per sedersi a capotavola.
Il Michelangelo Security Dome non è solo un prodotto, è una piattaforma. La sua architettura è definita “aperta e dinamica”. Questo significa che l’Italia si candida a fornire l’ossatura, la spina dorsale del futuro scudo aereo europeo. Per l’industria nazionale, e per l’indotto di alta tecnologia che ruota attorno a Leonardo, si tratta di commesse potenziali per miliardi di euro nei prossimi decenni. È il classico moltiplicatore keynesiano applicato alla tecnologia: investo in ricerca, sviluppo un prodotto d’eccellenza, esporto sicurezza e creo posti di lavoro ad alto valore aggiunto.
Ecco una sintesi delle capacità dimostrate rispetto alla generazione precedente:
| Caratteristica | Sistema Precedente | KRONOS GMHP / SAMP/T NG |
| Tecnologia Radar | PESA (Passive) | AESA (Active) GaN |
| Raggio d’azione | Standard | Esteso (Record registrato nel test) |
| Gestione Bersagli | Limitata | Multi-target avanzato |
| Resilienza | Media | Alta contro contromisure elettroniche |
Non è tutto oro quello che luccica: la minaccia “Low-Cost”
Tuttavia, il realismo che ci contraddistingue impone una riflessione. Il successo del test è indubbio e l’intercettazione a lungo raggio è fondamentale contro caccia nemici, missili balistici tattici o vettori cruise sofisticati. Siamo protetti contro le minacce convenzionali ad alta intensità.
C’è però un “ma”, ed è un “ma” grosso quanto un drone da 500 euro.
La guerra moderna, come abbiamo osservato tristemente nei recenti conflitti dall’Ucraina al Medio Oriente, ha introdotto la variabile della saturazione tramite sciami di droni (swarm attacks). Utilizzare un missile intercettore che costa milioni di euro per abbattere un “motorino volante” assemblato con pezzi commerciali è una strategia economicamente insostenibile alla lunga. È come sparare con un cannone a una zanzara: magari la colpisci, ma finisci le munizioni prima che finiscano le zanzare.
Il Michelangelo Security Dome è una risposta eccellente per la difesa di “fascia alta”. Resta da vedere come l’architettura integrerà soluzioni cost-effective (laser, microonde, cannoni a tiro rapido) per gestire la minaccia di saturazione dal basso. Leonardo ha le competenze per farlo, ma il test del 3 dicembre risponde solo a una parte della domanda di sicurezza.
Un risultato incoraggiante
Il test del 3 dicembre è una vittoria netta per l’ingegneria italiana. Conferma che quando si investe seriamente, i risultati arrivano. Il Kronos High Power funziona e vede più lontano di tutti. Ora la palla passa alla politica e alla strategia industriale: bisogna trasformare questo vantaggio tecnologico in un vantaggio politico in Europa, evitando di farsi scippare la leadership dai soliti “partner” d’oltralpe.
Il “Michelangelo” ha scolpito il suo primo capolavoro. Ora bisogna assicurarsi che il museo sia protetto non solo dai ladri professionisti, ma anche dai vandali.
Domande e risposte
Che cos’è esattamente il Michelangelo Security Dome?
Il Michelangelo Security Dome è un sistema integrato di difesa aerea progettato da Leonardo. Non si tratta di un singolo radar o missile, ma di un’architettura complessa che mette in comunicazione diversi sensori ed effettori per creare una “bolla” di protezione. L’idea è quella di avere un sistema aperto che possa integrare diverse tecnologie per difendere lo spazio aereo nazionale ed europeo da minacce che vanno dai missili balistici ai velivoli convenzionali. È la risposta italiana alla necessità di uno scudo aereo moderno e flessibile.
Perché il radar KRONOS è considerato così avanzato?
Il KRONOS Grand Mobile High Power utilizza la tecnologia AESA (Active Electronically Scanned Array), spesso basata su moduli al Nitruro di Gallio (GaN). A differenza dei radar tradizionali, non ha bisogno di muoversi fisicamente per cambiare la direzione di osservazione in modo rapido; può dirigere fasci elettronici in millisecondi in direzioni diverse. Questo gli permette di vedere più lontano, di seguire molti più bersagli contemporaneamente e di essere molto più resistente ai tentativi di disturbo elettronico (jamming) da parte del nemico. È il cuore pulsante del sistema.
Siamo protetti contro tutte le minacce aeree con questo sistema?
Non completamente. Il test ha dimostrato un’eccezionale capacità contro minacce “tradizionali” e complesse come missili e aerei a grande distanza. Tuttavia, rimane aperta la questione della “difesa asimmetrica”, ovvero la protezione contro sciami di droni piccoli, lenti ed economici. Usare il sistema SAMP/T contro questi bersagli sarebbe economicamente disastroso. Il Michelangelo Security Dome dovrà necessariamente integrare, in futuro, sistemi di difesa a corto raggio (come laser o cannoni intelligenti) per coprire anche questo spettro di minacce “low-cost” ma letali.









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