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Deutsche Bank licenza 3500 dipendenti, ma riacquisterà azioni proprie e pagherà più dividendi

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Deutsche Bank , ha dichiarato la scorsa settimana che taglierà 3.500 posti di lavoro, riacquisterà azioni e pagherà dividendi, nell’ultima dimostrazione agli investitori che il suo turnaround è ancora in corso.
La notizia è arrivata mentre la più grande banca tedesca, che sta cercando di lasciarsi alle spalle anni di turbolenze e di concentrarsi su un’attività bancaria al dettaglio più stabile, ha registrato un calo del 30% degli utili del quarto trimestre, battendo comunque le aspettative degli analisti.
La banca aveva già annunciato l’intenzione di tagliare posti di lavoro, ma questa è stata la prima volta in cui ha fornito un numero di licenziamenti, pari a poco meno del 4% della sua forza lavoro globale di circa 90.000 persone. I posti di lavoro interessati saranno quelli di back office.

Il riacquisto di azioni e i dividendi ammonteranno a 1,6 miliardi di euro (1,7 miliardi di dollari) e saranno effettuati nella prima metà dell’anno. La banca ha inoltre alzato le previsioni di crescita dei ricavi e le sue azioni sono salite del 4% nei primi scambi a Francoforte.
Gli annunci e i guadagni arrivano in un momento di svolta importante per Deutsche Bank.

L’unità retail di Deutsche Bank ha superato la banca d’investimento come principale motore dei ricavi nel 2023, ribaltando la pole position di quest’ultima nei tre anni precedenti, in quanto la divisione retail ha beneficiato dell’aumento dei tassi d’interesse e le operazioni globali si sono esaurite.

Gli analisti si aspettano che le operazioni retail continuino a superare la banca d’investimento quest’anno e il prossimo, anche se le banche centrali si preparano a tagliare i tassi d’interesse che hanno fatto lievitare i profitti delle banche.

Deutsche Bank, che ha intrapreso un’importante revisione nel 2019 dopo anni di perdite, ha cercato di liberarsi dalla dipendenza dalla volatile banca d’investimento per le entrate, cosa che si è rivelata difficile. Comunque il flusso di utili è migliorato notevolmente rispetto al 2015-19, pur essendo inferiore al 2022. L’utile dell’intero anno è sceso a 4,21 miliardi di euro dai 5,03 miliardi di euro dell’anno precedente, battendo le aspettative degli analisti per 3,664 miliardi.

L’ascesa della divisione retail è arrivata mentre l’azienda si è attirata il disprezzo delle autorità di regolamentazione dopo aver fallito l’integrazione del ramo Postbank, dove migliaia di clienti hanno avuto i conti bloccati e sono stati quindi ignorati dal servizio clienti, praticamente cancellati.

Se da un lato è ovvio che le banche tendano ad essere più efficienti, c’è da chiedersi sino a quando potranno licenziare dipendenti senza perdere diverse funzionalità di base, come la gestione degli sportelli o la capacità di fornire assistenza ai clienti. Nello stesso tempo mi sorge qualche dubbio su quanto sia saggiom per un istituto bancario comprare azioni proprie, cioè ridurre la propria capitalizzazione, al posto di distribuire utili. Questa mossa verrà ad incidere sui coefficienti TIER e quindi sulla capacità di concedere prestiti e ottenere utili.

Però è DB, che cosa le importa?


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