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Deutsche Bank indagata per la manipolazione del mercato dei titoli di Stato italiani nel 2011. L’avvento di Monti fu un colpo di Stato finanziario.

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Mentre la Procura di Trani mantiene il più stretto riserbo istruttorio, l’ansa ha comunque battuto questa eccezionale notizia:

“Adusbef e Federconsumatori si costituiranno parte civile nell’eventuale processo per manipolazione del mercato a carico dell’ex management di Deutsche Bank e della stessa banca di Francoforte. Il filone di inchiesta contro Deutsche Bank della Procura di Trani – è detto in una nota delle associazioni – appare parallelo (se non gemello), al processo contro le agenzie di rating (Fitch e S&P a processo a Trani, ndr), quei padroni del mondo che assieme alle banche loro azioniste, decidono (ed hanno deciso nel 2011), le sorti dei governi democraticamente eletti, che possono anche non piacere, ma la cui caduta non può essere decisa a tavolino da una ristretta cricca finanziaria, la quale oltre a manipolare i mercati, gli spread, i tassi e l’euribor, prevarica ed annienta la sovranità degli Stati, la sicurezza e la stessa ricchezza delle nazioni, per arricchire qualche oligarchia”.

La notizia è chiaramente di portata storica, la Deutsche Bank di Francoforte è formalmente indagata per manipolazione del mercato dalla strepitosa Procura di Trani, l’unica disposta a fare luce sul colpo di Stato finanziario che ha travolto l’Italia nel 2011.

La vicenda riguarda la massiccia vendita, si parla di 7 miliardi di euro circa, di titoli di Stato italiani avvenuta nel primo semestre del 2011 da parte della banca tedesca. Tale vendita causò, come immediata conseguenza, l’impennata dello spread (dato che misura il differenziale del rendimento tra titoli di Stato tedeschi ed italiani) e portò a quell’attacco speculativo che obbligò Berlusconi a dimettersi. 

L’azione di ostilità contro l’Italia da parte dei mercati si scatenò, come ricorderete, perché Berlusconi aveva iniziato a percorre l’ipotesi di portare l’Italia fuori dall’euro, comprendendo che solo questa mossa avrebbe consentito al Paese di uscire dalla crisi economica, che ovviamente dipendeva allora come oggi solamente dalle regole della moneta unica.

Questi sono per inciso alcuni dei fatti posti alla base anche di alcune mie note denunce penali depositate presso la Procura di Roma, che è quella competente per i delitti contro la personalità dello Stato commessi attraverso l’attività legislativa di Governo e Parlamento, istituzioni ormai composte, nella loro maggioranza, da collaborazionisti al soldo del potere finanziario.

I delitti contro la personalità dello Stato, sono specificatamente quei reati che si compiono quando si cerca di comprimere la sovranità e l’indipendenza di una nazione, quando si commettono atti ostili contro i tre elementi fondanti di uno Stato, ovvero il popolo, il territorio e la sovranità.

Oggi è oltremodo evidente, e la Procura di Trani lo dimostrerà anche processualmente, che l’azione dei Deutsche Bank, compiuta in stretta cooperazione con la BCE, fu attuata per manipolare il mercato al fine di rovesciare un governo eletto per imporne uno guidato da un uomo dei poteri forti, Mario Monti.

Ovvero colui che doveva proseguire nella somministrazione di austerità accantonando immediatamente l’ipotesi di uscita dall’euro. Il popolo italiano doveva continuare a soffrire le conseguenze della crisi economica.

Anzi lo scopo di Mario Monti, come abbiamo visto e come hanno dimostrato i dati macroeconomici, era proprio quello di aggravare la crisi in Italia per obbligarci a cedere sempre maggiori quote di sovranità. L’obiettivo di Monti era quello di commettere delitti contro la personalità dello Stato. Questa mia affermazione non è una trovata complottista ma si evince da una dichiarazione confessoria resa dallo stesso.

Monti che peraltro, prima di accettare l’incarico di Presidente del Consiglio e Senatore a vita, era alla guida della Commissione Trilaterale, quell’associazione eversiva che punta dichiaratamente a “governare le democrazie” per accrescere il proprio potere e sostenere i propri interessi economici.

Se posso permettermi un suggerimento alla Procura di Trani direi proprio di verificare la commistione tra Trilaterale e la banca tedesca al centro dell’indagine (quella con Mario Monti è documentale).image

La nota dichiarazione di Monti, per i pochi che davvero ancora non la conoscessero, è questa:

non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi e di GRAVI crisi per fare passi avanti. I passi avanti dell’Europa sono per definizione cessioni di parti delle sovranità nazionali a un livello comunitario . E’ chiaro che il potere politico, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini, ad una collettività nazionale possono essere pronti a queste cessioni solo quando il costo politico e psicologico di non farle diventa superiore al costo del farle perché c’è una crisi in atto visibile conclamata. Certamente occorrono delle autorità di enforcement (ndr, costrizione traducendo in Italiano) rispettate che si facciano rispettare che siano indipendenti e che abbiano risorse e mezzi adeguati oggi abbiamo in Europa troppi Governi che si dicono liberali e che come prima cosa hanno cercato di attenuare la portata la capacità di azione le risorse l’indipendenza delle autorità che si sposano necessariamente al mercato in un’economia anche solo liberale”.

Ritengo che se alla Procura di Roma ci fosse un PM come quello di Trani (Michele Ruggiero, ndr), avrebbe certamente iscritto Monti nel registro degli indagati. Purtroppo, nonostante tale piena e sconvolgente confessione, a Roma si continua a non vedere, a non sente ed a non parlare.

Ma dopo le condanne che arriveranno da Trani certamente non consentirò più tale immobilismo e agirò opportunamente contro gli stessi PM romani che inspiegabilmente continuano a non rilevare la sussistenza di evidenti e pacifici delitti contro la personalità dello Stato. Addirittura le associazioni dei consumatori ormai hanno capito il legame tra crisi economica e cessioni di sovranità, solo la Procura continua stupidamente ad archiviare.

Comunque, tornando alla cronaca, che è poi ciò che davvero conta diffondere, l’ansa ha anche comunicato che

“Nei giorni scorsi militari della Guardia di Finanza di Bari, assieme al pm Michele Ruggiero, hanno compiuto sequestri di atti e mail nella sede milanese dell’istituto tedesco, in piazza del Calendario, e avrebbero ascoltato testimoni. Sono cinque gli indagati: l’ex presidente di Deutsche Bank Josef Ackermann, gli ex co-amministratori delegati Anshuman Jain e Jurgen Fitschen (quest’ultimo è attualmente co-AD uscente della Banca), l’ex capo dell’ufficio rischi Hugo Banziger, e Stefan Krause, ex direttore finanziario ed ex membro del board di Db. L’ex management del gruppo di Francoforte è accusato di manipolazione del mercato perché mentre comunicava ai Mercati finanziari la sostenibilità del debito sovrano dell’Italia, nascondeva agli stessi Mercati e al Ministero dell’Economia italiano (Mef) la reale intenzione della Banca di ridurre drasticamente e nel brevissimo termine (nel primo semestre 2011) il possesso di titoli del debito italiano in portafoglio che a fine 2010 ammontava a otto miliardi di euro. La vendita massiccia dei titoli di Stato italiani per oltre sette miliardi di euro entro giugno 2011 – secondo il pm di Trani Michele Ruggiero – ha alterato il valore di mercato dei titoli stessi perché è stata fatta violando la normativa in vigore”.

Ottima poi, sempre sulla base di quanto riferito dall’agenzia di stampa l’intuizione procedurale del Pm Ruggiero, che ha ritienuto la propria competenza ad indagare in base all’articolo 10 del Codice di procedura penale. Secondo questa norma, in caso di reato commesso interamente all’estero da soggetti stranieri residenti all’estero, la competenza è del pm che per primo ha iscritto la notizia di reato.

Seguiremo con interesse questa partita con la consapevolezza che una condanna potrebbe finalmente aprire uno spiraglio importante per inchiodare l’attuale classe politica alle sue gravissime responsabilità, facendo finalmente comprendere alle opinioni pubbliche in cosa consistano realmente le riforme che da anni la finanza ci chiede e quanto esse siano semplicemente il modo con cui si sta consumando un colpo di Stato che coinvolge gran parte degli Stati europei.

Le cessioni di sovranità non sono scelte politiche ma crimini contro le democrazie che avvengo esclusivamente per aumentare la forza di quei poteri economici, che liberati da ogni controllo democratico, stanno stravolgendo la nostra società trascinandoci verso una situazione ogni giorno più catastrofica.

Anche stavolta la Procura di Trani sarà isolata. Il compito per tutti è fare sentire a Ruggiero il nostro sostegno ed attaccare duramente tutti i cialtroni che cercheranno di screditare questa fondamentale indagine, che può davvero contribuire alla salvezza del Paese.

Avv. Marco Mori – blog scenarieconomici – Alternativa per l’Italia – autore de “Il tramonto della democrazia analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” distribuito on line da ibs 


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