Attualità
Decreto sostegni . Cosa cambia per le aziende alberghiere (di roberto Necci)
Vi presentiamo questo articolo che specifica l’entità degli interventi per il settore energetico. L’articolo è opera di Roberto Necci, Presidente del centro studi della Federalberghi Roma e potete vederlo anche qui.
E’ stato approvato nel CdM del 19 marzo il ” Decreto sostegni ” che dovrebbe, il condizionale è più che mai d’obbligo, sostenere le aziende durante questa pandemia.
Cosa cambia concretamente per le aziende alberghiere?
Poco, poco o nulla, vediamo il perché.
Innanzitutto il contributo è pari ad una percentuale della differenza fra il fatturato del 2019 e quello del 2020, ma ci sono due condizioni
La prima: l’azienda deve fatturare meno di 10 milioni di Euro
La seconda: la perdita del fatturato deve essere almeno del 30 % ( 2020 su 2019 )
Chiariti questi due prerequisiti andiamo nel dettaglio delle percentuali del fondo perduto:
60 % sulla differenza per soggetti con ricavi non superiori nel 2019 a 100.000 Euro
50 % sulla differenza per soggetti con ricavi non superiori nel 2019 a 400.000 Euro
40 % sulla differenza per soggetti con ricavi non superiori nel 2019 a 1.000.000 Euro
30 % sulla differenza per soggetti con ricavi non superiori nel 2019 a 5.000.000 Euro
20 % sulla differenza per soggetti con ricavi non superiori nel 2019 a 10.000.000 Euro
Fin qui apparentemente chiaro, ma è nel dettaglio che scopriamo in realtà l’esiguità degli importi figli di una base di calcolo che nell’applicazione concede davvero molto poco.
Vediamolo con degli esempi:
Un hotel che nel 2019 ha fatturato Euro 400.000 e nel 2020 ha fatturato Euro 50.000 avrà avuto un calo di fatturato pari ad Euro 350.000.
Euro 350.000 va diviso per le 12 mensilità dell’anno e si otttengono Euro 29.000
Su questi Euro 29.000 , considerata la su fascia ( sotto i 400.000 ) riceverà 14.500 a fondo perduto pari al 50 %
Ulteriori provvedimenti del decreto di interesse per il comparto alberghiero hanno riguardato:
Estensione della cassa integrazione per il sostegno dei lavoratori per ulteriori 28 settimane
Sospensione dei licenziamenti
Facoltà di stipiulare accordi per i c.d. Covid hotel
Va a questo punto fatta una considerazione, il Governo Draghi ha fornito probabilmente l’ultimo contributo anche se questo non sarà assolutamente idoneo a mantenere in vita le aziende alberghiere senza capitali esterni.
Gli alberghi come noto sono strutture pesanti da un punto di vista di costi anche fissi e difficili da sostenere in assenza di ricavi.
Sperare in imminenti riprese è piuttosto irrealistico, la Pasqua sarà zona rossa ed il traffico dall’estero fermo, l’estate incerta e sicuramente nel caso delle città d’arte di poco interesse per i nostri connazionali ove questi potessero viaggiare.
Da parte delle aziende vi è quindi necessità di prendere atto di una situazione che per le vie ordinarie appare piuttosto improbabile possa risolversi, ci sarà quindi la necessità di molti di valutare la convenienza della continuità di impresa, valutare operazioni di natura straordinaria o di ristrutturazione totale.
Continuare a pensare che domani tutto ripartirà senza fare i conti con il presente è mera utopia.
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