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La sentenza dei Giudici di Roma sui migranti: stringetevi, dobbiamo accogliere 260 milioni di persone

La sentenza della magistratura di Roma, per fare un dispetto alla Meloni, apre i confini a 260 milioni di abitanti, tanti soli quelli di Egitto e Bangladesh sommati. Stringetevi tutti, lo vogliono i giudici

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Siete pronti a stringervi? Perché l’assurda decisione presa dai giudici ieri a Roma, scritta per punire il governo Meloni per l’apertura dei centri di per i migranti irregolari in Albania, viene ad aprire le porte a 260 milioni di persone che domani, volendolo, potrebbero arrivare legittimamente in Italia senza nessuna possibilità del governo di protezione e tutela. Perché tanti sono gli abitanti sommati di Egitto e Bangladesh che non possono essere espulsi.

 Con una sentenza che molti definiscono controversa, i giudici hanno stabilito che i migranti provenienti da Egitto e Bangladesh non possono essere espulsi, categorizzando questi paesi come “non sicuri” a causa di aree all’interno dei loro territori che non garantiscono la sicurezza necessaria. Cosa ferma, a questo punto, tutti i cittadini di questi stati dal giungere in Italia?

Questa decisione si basa sull’interpretazione di una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che complica la definizione di “Paese sicuro”. Secondo la direttiva europea, un paese può essere considerato sicuro solo se non ci sono persecuzioni, torture, o pericoli generalizzati, una condizione che, secondo i giudici romani, né l’Egitto né il Bangladesh soddisfano pienamente a causa di aree interne problematiche. Baste che un’area di questi paesi abbia un problema d’ordine interno e tutto il paese non è sicuro. Applicando lo stesso criterio in modo logico, neanche l’Italia è un paese sicuro, vista la condizione di alcune periferie. 

La sentenza implica che l’Italia, di fatto, potrebbe diventare il rifugio per un numero indefinito di cittadini di questi paesi, poiché le procedure di espulsione per chi arriva irregolarmente sul suolo italiano non possono essere applicate. Se 12 cittadini non possono essere espulsi, perché dovrebbero essere i restanti 260 milioni di cittadini di questi Paesi? Perché dovremmo discriminarli? 

Questa situazione mette in luce una contraddizione nelle politiche migratorie: mentre il governo italiano ha ampliato la lista dei paesi d’origine considerati sicuri per facilitare i rimpatri, la giurisprudenza sta operando in direzione opposta, limitando di fatto le espulsioni, ma appare chiaro che questa sentenza sia stata preparata ad hoc con la sola finalità di sabotare l’attività del governo. Anche perché la sua logica è talmente irrazionale che non può essere diversamente.

Si tratta di una vera e propria ‘apertura indiscriminata delle frontiere, con potenziali ripercussioni sulla sicurezza e sull’ordine pubblico.   In questo modo la Magistratura autorizza in modo automatico il trasferimento dell’insicurezza in Italia, cosa che, come sappiamo, è già in atto.

Lunedì il governo Meloni si riunirà per risolvere il problema, e sarà meglio che la soluzione sia ben chiara e decisa  pone in evidenza come il diritto alla difesa dei confini sia sempre, e in ogni modo, superiore a qualsiasi altro diritto, anche europeo. Perché non ci si può attaccare a una sentenza europea per autorizzare l’invasione dell’Italia. Ormai è tempo che sia messo bene in chiaro che l’articolo 52 della Costituzione non ammette deroghe, neanche da Bruxelles e neache da parte della magistratura romana.


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