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De-Dollarizzazione: cosa è questa tendenza mondiale

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Dollaro

La de-dollarizzazione è il processo di riduzione della dipendenza dal dollaro statunitense da parte di altri paesi o mercati, spesso con l’obiettivo di indebolire il potere economico e politico degli Stati Uniti. Il dollaro è la valuta dominante nelle riserve internazionali e nel commercio globale, grazie all’accordo di Bretton Woods del 1944 che lo ha stabilito come valuta di riferimento per il sistema monetario internazionale. Tuttavia, negli ultimi anni, alcuni paesi come Cina, Russia e Brasile hanno cercato di diversificare le loro riserve e i loro scambi in altre valute, come lo yuan, il rublo o l’euro, per sfidare lo status del dollaro e ridurre la sua influenza. Questa tendenza è nota come de-dollarizzazione e ha diverse cause e conseguenze.

Le cause della de-dollarizzazione sono principalmente di natura geopolitica ed economica. Da un lato, alcuni paesi vogliono ridurre la loro vulnerabilità alle sanzioni e alle pressioni degli Stati Uniti, che possono usare il dollaro come arma per punire o influenzare i loro avversari o concorrenti. Per esempio, la Russia ha subito il congelamento delle sue riserve in dollari e il blocco dal sistema di pagamenti SWIFT dopo l’annessione della Crimea nel 2014. La Cina ha subito le tariffe commerciali imposte dall’amministrazione Trump e ha temuto di perdere l’accesso al mercato dei capitali statunitense. Il Brasile ha subito la svalutazione del suo real a causa della crisi economica e della dipendenza dalle importazioni in dollari. Da un altro lato, alcuni paesi vogliono aumentare il loro peso e il loro ruolo nell’economia globale, proponendo le loro valute come alternative al dollaro. Per esempio, la Cina ha promosso lo yuan come valuta di scambio per il petrolio e altre materie prime, oltre che per i progetti della Nuova Via della Seta. La Russia ha favorito il rublo come valuta di pagamento per il gas naturale e ha aumentato le sue riserve auree. I paesi del gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) hanno creato una banca di sviluppo e un fondo di riserva comune per sostenere le loro economie e facilitare i loro scambi.

Le conseguenze della de-dollarizzazione sono difficili da prevedere con certezza, ma potrebbero essere significative sia per gli Stati Uniti che per il resto del mondo. Per gli Stati Uniti, la de-dollarizzazione potrebbe comportare una perdita di prestigio e di influenza a livello internazionale, una minore domanda di titoli del Tesoro e una maggiore esposizione al rischio inflazionistico. Tuttavia, la de-dollarizzazione potrebbe anche offrire agli Stati Uniti l’opportunità di riformare il proprio sistema finanziario, di diversificare la propria economia e di cooperare con altri paesi per creare un ordine monetario più equo e stabile. Per il resto del mondo, la de-dollarizzazione potrebbe comportare una maggiore autonomia e flessibilità nelle politiche economiche, una minore dipendenza dalle fluttuazioni del dollaro e una maggiore integrazione regionale.

Dollaro sulle riserve gloabili (da wolfstreet)

Tuttavia, la de-dollarizzazione potrebbe anche creare nuovi squilibri e conflitti tra le diverse aree monetarie, una maggiore incertezza e volatilità nei mercati finanziari e una minore efficienza e liquidità nel commercio globale. Nel momento in cui le trasnazioni mondiali sono effettuate in una pluralità di valute, bisogna essere consci del rischio insito in ogni singola valuta. Inoltre a questo punto le riserve valutarie di un sigolo paese vengono condizionate dalle controparti commerciali e dalle loro valute.

Per dir la verità comunque il dollaro ha visto recentmente una ripresa come strumento di pagamento internazionale, aoprattutto se consideriamo il confronto con l’Euro, che veramente è la moneta morente nel contesto internazionale, ora.

In conclusione, la de-dollarizzazione è un fenomeno complesso e dinamico che riflette i cambiamenti in atto nell’economia e nella politica mondiale. Se dovesse proseguire, potrebbe avere effetti rilevanti sul funzionamento del sistema monetario internazionale e sulle relazioni tra gli Stati Uniti e gli altri paesi. Tuttavia, non è detto che il dollaro perda completamente il suo ruolo dominante a livello mondiale, dato che gode ancora di alcuni vantaggi strutturali, come la grandezza e la solidità del mercato finanziario statunitense, la fiducia e la credibilità della Federal Reserve e la diffusione e l’uso del dollaro come mezzo di scambio e di risparmio. Pertanto, è probabile che il futuro sia caratterizzato da una maggiore diversificazione e concorrenza tra le valute, ma anche da una maggiore cooperazione e coordinamento tra le autorità monetarie.

 


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