Economia
De Beers in vendita: il Botswana sfida la controllante Anglo American per il tesoro dei diamanti
Anglo American vuole cedere lo storico marchio dei diamanti, ma il governo del Botswana, socio di minoranza, si oppone e punta alla nazionalizzazione. Una mossa ambiziosa, frenata però da un mercato in forte calo e da riserve statali insufficienti.

Un pasticcio aziendale e internazionale si sta addensando attorno al famoso marchio De Beers, che controlla gran parte dei diamanti naturali prodotti al mondo, soprattutto attraverso il controllo delle miniere del Sud Africa e del Botswana.
De Beers è controllata, con una partecipazione del 85%, dalla Anglo American e per il 15% dal governo del Botswana. Ora Anglo American vuole vendere De Beers, anche per ricapitalizzarsi, e qui cominciano i problemi fra la società multinazionale anglo britannica e il governo africano.
De Beers svolge un ruolo centrale nelle economie di paesi come il Botswana, una delle nazioni più prospere dell’Africa grazie all’industria dei diamanti, che ora si trova ad affrontare una delle più grandi sfide economiche e diplomatiche della sua storia recente.
Queste dichiarazioni sono arrivate pochi giorni prima della scadenza imposta da Anglo American per ricevere offerte per la sua partecipazione dell’85% in De Beers, innescando speculazioni su una possibile offerta pubblica di acquisto da parte dello stesso Stato del Botswana. C’è però un problema: analisti finanziari ed esperti del settore citati dal Financial Times considerano questa possibilità remota a causa dei vincoli fiscali del Paese.
Secondo la Banca del Botswana, le sue riserve valutarie sono scese da 4,8 miliardi di dollari a maggio 2023 a 3,5 miliardi di dollari a maggio 2024, limitando significativamente la sua capacità di investimento in un potenziale salvataggio o acquisizione diretta di De Beers. “La prospettiva che il governo acquisisca De Beers sembra irrealistica”, ha dichiarato Kieron Hodgson, analista di Peel Hunt, alla testata.
Tuttavia, il Botswana gode di un diritto di prelazione in quanto attuale azionista, che gli conferisce la priorità in qualsiasi vendita futura. Però esercitare questo diritto richiederebbe un sostegno finanziario esterno, un compito arduo nell’attuale contesto di incertezza globale nel mercato dei diamanti.
Lo sfondo di questa crisi è il forte calo del mercato internazionale dei diamanti, che ha visto i ricavi di De Beers dimezzarsi nel 2023 rispetto all’anno precedente. Anche la produzione dell’azienda in Botswana è crollata del 44% nel secondo trimestre del 2024, attestandosi a 2,7 milioni di carati, in parte a causa della concorrenza dei diamanti sintetici e del calo della domanda in Cina e negli Stati Uniti. I prezzi dei diamanti, come mostra l‘indice Idex, sono crollati:
La vendita di De Beers rientra in una più ampia ristrutturazione da parte di Anglo American, che punta a concentrarsi su asset più redditizi dopo aver respinto un’offerta pubblica di acquisto ostile da 39 miliardi di sterline da parte del gigante minerario australiano BHP. Nell’ambito di questa strategia, sta anche disinvestendo da carbone, nichel e platino.
Tra i potenziali acquirenti di De Beers ci sono ex dirigenti dell’azienda, come Gareth Penny e Bruce Cleaver, che stanno preparando offerte. Penny, secondo fonti vicine all’azienda, ha incaricato Standard Chartered di formulare una proposta incentrata sulla rivitalizzazione del mercato dei diamanti naturali attraverso maggiori investimenti in marketing. Si stima che De Beers abbia attualmente un valore di mercato di circa 4,9 miliardi di dollari, sebbene vi siano 2 miliardi di dollari in magazzino.
La storia tra il Botswana e De Beers è stata segnata da una stretta collaborazione fin dalla creazione, nel 1969, della joint venture Debswana, di proprietà paritetica dello Stato e della società mineraria. Tuttavia, negli ultimi anni, tale rapporto si è deteriorato. Nel 2023, l’allora presidente Mokgweetsi Masisi accusò De Beers di “ingannare” il Paese prima di firmare un nuovo accordo decennale che dava al Botswana il diritto di vendere una quota maggiore dei suoi diamanti tramite una società statale.
Nel frattempo, Anglo American sta tenendo aperta la possibilità di una soluzione alternativa: lanciare un’offerta pubblica iniziale (IPO) di De Beers se non riceverà proposte convincenti. “Rimaniamo in costante contatto con il governo della Repubblica del Botswana”, ha dichiarato l’azienda, il che potrebbe prolungare il processo di vendita fino al 2026. Salvo che il Botswana non trovi dei partner privati affidabili che possano appoggiare l’ambizione di nazionalizzare De Beers.
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