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Dazi su Cina e India: la proposta di Trump all’UE per fermare la Russia

Gli Stati Uniti spingono per un fronte comune con l’Europa: dazi fino al 100% sulle importazioni da Cina e India per colpire le finanze di Mosca. Un’arma economica a doppio taglio che incontra le resistenze di alcuni Paesi UE.

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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha invitato l’UE a imporre dazi fino al 100% su Cina e India per le loro importazioni di petrolio russo, nel tentativo di costringere il presidente russo Vladimir Putin a sedersi al tavolo dei negoziati di pace per l’Ucraina.

Il presidente Trump ha detto ai diplomatici dell’UE durante una riunione telefonica a Washington martedì che gli Stati Uniti sono disposti a imporre dazi massicci su India e Cina, ma solo se l’UE accetta di fare lo stesso, secondo quanto riportato dal Financial Times, citando funzionari informati sulla questione.

“Siamo pronti a partire, pronti a partire subito, ma lo faremo solo se i nostri partner europei si uniranno a noi”, ha detto un funzionario statunitense al FT.

Il presidente Trump e la Casa Bianca sembrano essere sempre più frustrati dalla mancanza di impegno di Putin per la pace, nonostante sia scaduto il termine fissato dagli Stati Uniti, e dagli attacchi sempre più aggressivi della Russia all’Ucraina.

L’idea dei dazi massicci su Cina e India sarebbe quella di costringerli a smettere di acquistare petrolio russo, secondo i funzionari statunitensi.

Tuttavia, l’UE potrebbe incontrare difficoltà nel raggiungere un accordo unanime su tali dazi. In primo luogo, non è la politica tipica dell’UE e, in secondo luogo, alcuni Stati membri dell’UE, come l’Ungheria e la Slovacchia, si sono opposti alle sanzioni sull’energia russa a meno che non ottengano alcune concessioni o garanzie.

L’UE sta valutando le opzioni per imporre nuove sanzioni all’industria petrolifera russa e alle esportazioni, sanzionando le principali aziende energetiche e creando ulteriori barriere al commercio del petrolio russo, secondo quanto riferito all’inizio di questa settimana da fonti informate sui piani a Bloomberg.

Secondo fonti di Bloomberg, i funzionari dell’UE stanno discutendo questa settimana a Washington potenziali sanzioni coordinate congiunte UE-USA contro la Russia per costringere Putin a negoziare la pace in Ucraina.

Domenica, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha dichiarato alla NBC News che gli Stati Uniti sono disponibili a collaborare con l’Europa per imporre ulteriori sanzioni ai paesi che acquistano petrolio russo, nel tentativo di “far crollare” l’economia russa.

“Siamo pronti ad aumentare la pressione sulla Russia, ma abbiamo bisogno che i nostri partner europei ci seguano”, ha detto Bessent al programma “Meet the Press” della NBC News.

Il peso delle importazioni UE dalla Cina è molto inferiore rispetto a quello degli USA, che da soli costiuiscono il 15% dell’export cinese, mentre la Germania è il 3,1%, e l’insieme dei paesi UE non arriva al 10%. Maggiore in peso sull’India.  Non c’è certezza che, anche uniti, questi paesi siano in grado di costingere Cina e India a interrompere gli acquisti dalla Russia.

 

Domande e Risposte

 

1) Qual è il nocciolo della proposta americana e perché viene avanzata proprio ora?

La proposta degli Stati Uniti consiste nell’imporre dazi doganali fino al 100% sui beni provenienti da Cina e India, a condizione che l’Unione Europea faccia lo stesso. L’obiettivo è colpire economicamente questi due giganti asiatici per costringerli a interrompere l’acquisto di petrolio dalla Russia, tagliando così una fonte di finanziamento cruciale per il Cremlino. Questa mossa radicale nasce dalla frustrazione di Washington per il protrarsi del conflitto in Ucraina e per la mancanza di progressi nei negoziati di pace, attribuita all’ostinazione del presidente Putin.

2) Che importanza ha questa notizia nello scenario geopolitico attuale?

La notizia è di fondamentale importanza perché segna un potenziale cambio di strategia dell’Occidente. Finora, le sanzioni si sono concentrate principalmente sulla Russia. Questa proposta mira invece a esercitare una pressione indiretta, colpendo i principali partner commerciali di Mosca. Se attuata, potrebbe innescare una vera e propria guerra commerciale su scala globale, ridefinendo gli equilibri tra USA, UE, Cina e India. Rappresenta un test cruciale per la solidità dell’alleanza transatlantica e per la sua capacità di agire in modo compatto di fronte a sfide globali.

3) Quali potrebbero essere le ricadute pratiche di una simile mossa per l’Europa e l’economia globale?

Le ricadute sarebbero enormi. Per l’Europa, aderire significherebbe affrontare probabili ritorsioni da parte di Pechino, con conseguenze pesanti per le industrie dipendenti dall’export verso la Cina (come l’automotive tedesco). A livello globale, si assisterebbe a un’impennata dell’inflazione a causa dell’aumento dei costi delle merci cinesi e indiane, e a una forte instabilità dei mercati finanziari. Inoltre, una tale politica potrebbe spingere Cina, India e Russia a rafforzare ulteriormente la loro cooperazione economica e politica in un blocco contrapposto a quello occidentale, accelerando la frammentazione dell’economia globale.

E tu cosa ne pensi?

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