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DAS PAKET, CIOE’ IL PACCO DELLA PROPOSTA SCHAEUBLE PER IL SUD EUROPA

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Cari amici

questa settimana l'”Amico” Schaeuble, ministro delle finanze tedesco, ha fatto una proposta , apparentemente amichevole, per aiutare i paesi del sud Europa in caso di crisi.

Prima di passare all’esame della proposta che, amichevolmente, chiamiamo DAS PAKET, vogliamo far notare come questa “Proposta” sia giunta casualmente proprio quando si è riaccesa la discussione sui minibot, anche grazie alle domande di Paolo Becchi e Fabio Dragoni a Silvio Berlusconi, e questa abbia avutoriflessi pure sui giornali finanziari internazionali.

Qualcuno è dovuto perfino correre dalla Commissione (mi pare il sostituto del terzo portavoce, qualcosa del genere) a riaffermare la solo l’Euro, ex art 128 TFUE, è la moneta della UME, segnalando di non aver capito proprio nulla della proposta in discussione. Non sono gli unici: per curiosità mi sono unito ad una discussione in twitter notando come i preconcetti ideologici sul tema sono ben superiori a qualsiasi logica economica.

Comunque questo bailamme, unito alla sensazione, evidente pure all’estero, che la prossima volta il PD sottomesso all’Europa non sarà più al governo, devono aver dato uno stimolo extra a “Das Paket”. In cosa consiste questa proposta tedesca ? Il fondo dell’European Stability Mechanism, nato dal un’emendamento dell’art 136 del TFEU per far fronte ad eventuali fallimenti degli stati o crisi sistemiche dei credito, non dovrebbe essere utilizzato solo in questi casi, ma anche nel caso di catastrofi naturali o per politiche anticicliche per i paesi del sud Europa, quelli brutti, sporchi, cattivi ed indebitati.

Naturalmente non esistono pranzi gratis, per cui tutto questo verrebbe ad un prezzo: in cambio i paesi beneficiari dovrebbero sottoporre le proprie politiche economiche e finanziarie ad una supervisione-controllo ancora più stretto da parte della Commissione, dell’Eurogruppo o , in futuro, del “Ministro delle finanze europeo” così  auspicato dal francese Macron.

Ricordiamo che i fondi del ESM ammontano a 80 miliardi di euro, di cui il 14 % è stato già versato, cash dall’Italia, che si è impegnata a completare i versamenti sino a raggiungere una propria quota di 125 miliardi su 700 miliardi complessivi . Quindi quasi il 18% di questi fondi sono già soldi nostri , versati, o da versare, al ESM.

Il bilancio dello stato italiano attualmente è pari a 800 miliardi di euro. Quindi questi fondi o sarebbero piuttosto secondari come entità, soprattutto considerando che le congiunture economiche del paesi del Sud Europa tendono a muoversi in sincrono, oppure ci troveremmo nella ridicola situazione di dover versare i soldi al ESM per poter poi riprenderli indietro, magari sentendoci pure dire che sono una concessione della magnanimità  Cornuti e Mazziati. La cifra poi spettante potrebbe essere ancora minore perchè , probabilmente, questi fondi sarebbero destinati anche alla Francia, che ne farebbe la parte del leone.

Il costo poi sarebbe la perdita di ogni residuo di indipendenza nazionale, cosa molto gradita all’attuale governo, ma che dovrebbe essere posta, almeno, come base di una consultazione popolare, che potrebbe suonare, più o meno così:

“Volete rinunciare alla vostra libertà per un piatto di lenticchie?”

Per carità, l’Italia è piena di persone dal coraggio microscopico, soprattutto nelle stanze governative, ma almeno che una scelta del genere venga condivisa con tutti gli elettori.

“Das Paket” ci è stato servito in contemporanea con l’ennesimo attacco del governatore Weidmann al QE voluto da Draghi, oltre che a critiche allo spread BTP Bund “Troppo Basso”. Appare chiaro che c’è un attacco concentrico dei paesi nordici verso quelli mediterranei, Italia in particolare, per far saltare il nostro debito ed obbligarci a bere l’amaro calice, comunque inutile se confrontato sia alla nostra spesa pubblica sia al nostro debito. Proprio il pensiero che possiamo fare qualcosa di diverso non va giù in Germani. O sottomessi, o niente.


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