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Dall’arancia al mandarino: la crisi nella produzione del succo d’arancia spinge verso frutti alternativi

Una malattia sta danneggiando le piantagioni del maggior produttore mondiale di aranci, il Brasile. L’alternativa è passare ad altri frutti, come il mandarino

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La crisi nella produzione mondiale di aranci, scatenata dalle malattie scoppiate in Brasile,  sta portando a mutamenti sul mercato che rischiano di cambiare anche i gusti, se non verrà trovata una soluzione al problema.

Il debole arancio

Il maggior produttore mondiale di arance attualmente è la superpotenza agricola del Brasile. La sua produzione, normalmente nell’ordine dei 410 milioni di casse, è previsto che quest’anno venga a calare a 310 milioni di casse.

La causa di questo disastro era nota da tempo ed è una malattia che si chiama “Malattia dell’inverdimento dell’arancio” o “malattia del drago giallo”, una malattia dell’arancio di provenienza cinese, nota da quasi un secolo, che porta il frutto a non completare la sua maturazione, per cui viene a cadere dall’albero in modo anticipato. Si calcola che il 40% degli aranci del sud -est brasiliano sia colpito da questa malattia,

A fronte di una domanda costante se non crescente, questo calo dell’offerta ha fatto esplodere i prezzi che hanno raggiunto i massimi da sempre, a livelli veramente preoccupanti:

Che cosa fare a questo punto? La malattia è molto grave: quando colpi la Fllorida nel 2008 ridusse la produzione da 200 milioni di casse a 17 milioni di casse. Piantare aranci è una soluzione di lungo periodo, visto che la pianta impiega quattro anni ad andare in produzione.

Quindi l’unica soluzione, come sottolinea anche il Finalcial Times, è convertirsi su altri agrumi, principalmente il mandarino, che è una pianta molto più resistente alle aggressioni dei parassiti e che, normalmente, non è consumata in succo.

In Giappone, per esempio, stanno diventado più comuni prodotti che mescolano al 50% succo d’arancia e di mandarino, anche perché lo shock sui prezzi è stato reso ancora più forte dalla svalutazione  dello Yen, ma difficilmente nel mondo c’è sufficiente succo di mandarino per sostituire una percentuale globale rilevante di succo d’arance.

Allora le soluzioni restano due/tre:

  • vedere aumentare ulteriormente i prezzi;
  • passare ad altri succhi di frutta;
  • per il futuro, non ricadere nello stesso erroe e distribuire maggiormente le coltivazioni di aranci, invece che concentrarle in poche posizioni

Intanto bere un succo d’arancia diventerà sempre più costoso e questo colpirà soprattutto le fasce di prezzo più popolari


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