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Dalla Cina il missile ipersonico “mutaforma” che si trasforma a Mach 5

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Sembra che la corsa alla supremazia tecnologica militare non conosca soste, e questa volta la notizia arriva direttamente da Pechino. Un team di scienziati militari cinesi ha svelato un prototipo di veicolo ipersonico “mutaforma” (o morphing), capace di superare la velocità di Mach 5.

La vera innovazione, tuttavia, non è (solo) la velocità, ormai quasi uno standard per questa categoria di armamenti, quanto la sua capacità di adattare il proprio profilo aerodinamico in pieno volo.

La ricerca, guidata dal professor Wang Peng della National University of Defence Technology (NUDT) e pubblicata sulla prestigiosa rivista cinese Acta Aeronautica et Astronautica Sinica, descrive un design rivoluzionario basato su ali retrattili. La notizia è stata ripresa dal SCMP.

Ecco l’immagine:

Da acta sinica, l’immagine del misisle

Questo approccio permette al missile di ottimizzare la sua efficienza in diverse fasi del volo:

  • Ali ritratte: Durante la crociera ad alta velocità (superiore a Mach 5), le ali restano all’interno della fusoliera. Questo minimizza la resistenza aerodinamica (il drag), permettendo al veicolo di mantenere velocità estreme con minor dispendio di carburante.
  • Ali estese: Quando è necessaria maggiore portanza o agilità, ad esempio in una fase di manovra terminale, le ali vengono estese.

Il punto cruciale, e la vera sfida ingegneristica, è che il grado di estensione delle ali può essere regolato finemente in tempo reale. Questa capacità di modificare attivamente la propria forma per adattarsi alle condizioni di volo è da tempo considerata il “Santo Graal” dell’ingegneria aerospaziale ipersonica.

In realtà l’uso di ali mobili è tutt’altro che una novità nel mondo aeronautico: basti pensare ad aerei come il F-111, il MiG 23 o il Panavia Tornado.

Tornado della Luftwaffe

Però si trattava di aerei, non di missili, quindi era previsto sempre l’intervento umano nella regolazione delle ali. In questo caso la regolazione dell’incidenza alare è completamente automatica.

Non si tratta di un semplice progetto teorico su un computer. Lo studio pubblicato conferma che i componenti chiave e i nuovi algoritmi di controllo del veicolo hanno superato con successo i test “hardware-in-the-loop” (HIL). Si tratta di una pietra miliare critica: questi test simulano le condizioni operative reali utilizzando l’hardware fisico, dimostrando che il sistema non è solo un concetto, ma un progetto tecnicamente realizzabile e potenzialmente pronto per lo sviluppo sul campo.

Mentre l’Occidente è impegnato in complesse transizioni e dibattiti strategici, la Cina dimostra ancora una volta una capacità di investimento mirato in settori tecnologici ad alto impatto. Un missile capace di cambiare forma per massimizzare velocità ed efficienza non è solo un’arma avanzata, ma anche una metafora piuttosto calzante della flessibilità strategica che Pechino persegue per alterare gli equilibri globali.

Domande e risposte

Perché è così importante che un missile possa cambiare forma in volo?

La capacità di “morphing” risolve un conflitto fondamentale dell’aerodinamica. Un design ottimizzato per volare a Mach 5 (bassa resistenza) è pessimo per manovrare a velocità inferiori (richiede alta portanza). Avere ali retrattili e regolabili significa che il missile può avere la massima efficienza sia durante la crociera ad alta velocità (ali chiuse) sia nella fase terminale, dove può estendere le ali per diventare estremamente manovrabile. Questo lo rende più efficiente, con una portata maggiore, e molto più imprevedibile.

Cosa significa esattamente che ha superato i test “hardware-in-the-loop” (HIL)?

Significa che non è solo un progetto teorico o una simulazione al computer. Nei test HIL, i componenti fisici reali del sistema (in questo caso, i meccanismi delle ali e gli attuatori) vengono collegati a un computer che simula l’ambiente di volo (pressioni, velocità, dati dei sensori). Si verifica se l’hardware risponde correttamente e in tempo reale agli stimoli simulati. Aver superato questi test indica che la tecnologia è matura e meccanicamente valida per un prototipo reale.

Questo missile è più difficile da intercettare rispetto agli altri ipersonici?

Sì, potenzialmente. I missili ipersonici “semplici” sono già difficili da intercettare a causa della loro altissima velocità. Questo modello aggiunge il problema della manovrabilità estrema e imprevedibile. Un sistema di difesa che calcola una traiettoria di intercettazione potrebbe essere spiazzato nel momento in cui il missile cambia improvvisamente la sua configurazione alare, modificando drasticamente la sua traiettoria, la sua quota o la sua velocità. È la combinazione di velocità e agilità a renderlo una minaccia superiore.

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