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Analisi e studi

Da “primus inter pares” a “dominus”. Come Conte ha instaurato la dittatura (di G. Palma)

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In parecchi mi hanno chiesto di fare luce, con un linguaggio semplice e contenuti brevi, se sia legittimo o meno che il Presidente del consiglio dei ministri continui a limitare così pesantemente – di settimana in settimana – le libertà fondamentali di sessanta milioni di italiani, attraverso semplici decreti del presidente del consiglio dei ministri (DPCM). Tanto più che nella tarda mattinata di oggi è uscita la bozza di un nuovo decreto, sul cui contenuto si sta decidendo in queste ore, nel quale si parla di misure restrittive addirittura fino a fine luglio.

Il megafono del Quirinale, o quantomeno così passa il giornalista Marzio Breda del Corriere, in un virgolettato scrive che il Presidente della Repubblica avrebbe garantito la legittimità costituzionale di quello che sta avvenendo: “La Costituzione affida al governo il compito e gli strumenti per decidere“. Lo mette in virgolettato, quindi – salvo smentita del Colle – queste sarebbero le parole del Capo dello Stato.

Nel merito, vorrei svolgere una breve riflessione di natura costituzionale. L’ho fatto in un mio post su facebook, seppur di contenuto essenziale, che qui di seguito ripropongo:

Vorrei capire cosa intende il Presidente della Repubblica quando dice che, in casi come questi, la Costituzione affida al governo il compito e gli strumenti per decidere.
Se si riferisce ai decreti legge (art. 77 della Costituzione), questi, pur se atti di fonte primaria – aventi forza di legge – e pur se convertiti in legge dal Parlamento nel termine perentorio dei sessanta giorni, non possono delegare ai DPCM, atti di fonte secondaria, di sospendere le libertà fondamentali (soprattutto senza un limite temporale ben definito). In nessun caso. Anche perché i DPCM non solo non sono soggetti al vaglio parlamentare, ma nemmeno a quello collegiale del consiglio dei ministri. Il Presidente del consiglio, con questo modo di operare, non è più quindi “primus inter pares” (primo tra i suoi pari) ma “dominus” (signore, capo indiscusso).
I cosiddetti “poteri necessari”, invece, sono attribuiti dalle Camere al governo solo in caso di guerra (art. 78 della Costituzione). E non è questo il caso.
Tutto il resto è dittatura dell’esecutivo. Con il silenzio assordante del Colle e del Parlamento.

Giuseppe Palma

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