Economia
Crypto-Guerra: Rinaldi certifica che l’UE è disarmata. Ma di chi è la colpa?
:Crypto e guerra globale: l’Europa è impreparata. L’analisi di Rinaldi è chiara, ma la colpa non è del caso: l’UE preferisce regolare che capire, lasciando campo libero a USA e Cina.

L’ottimo Antonio Maria Rinaldi, in un suo recente intervento, centra perfettamente il punto: la nuova guerra mondiale, quella geoeconomica, si combatte anche (e forse soprattutto) con le criptovalute. E l’Unione Europea? “Per ora è disarmata”.
Una diagnosi ineccepibile. Mentre gli Stati Uniti trasformano Bitcoin e affini in “riserve di valore equivalenti” (tramite gli ETF e la benedizione della finanza) e la Cina spinge sul suo e-yuan come strumento di controllo e politica monetaria internazionale, l’Europa cosa fa? Gioca al piccolo regolatore.
L’articolo di Rinaldi evidenzia come l’UE sia rimasta al palo, incapace di vedere la portata strategica di questi nuovi strumenti. Ma noi di Scenari ci chiediamo: è davvero semplice impreparazione, o è una scelta filosofica precisa?
L’Ansia da Regolamentazione: Meglio Legiferare che Capire
L’Unione Europea, fedele al suo DNA dirigista, di fronte a un’innovazione non sa mai come utilizzarla o svilupparla; sa solo come regolamentarla.
L’ossessione di Bruxelles è stata quella di produrre il MiCA (Markets in Crypto-Assets), un malloppo legislativo che, come sottolinea Rinaldi, arriva quando i buoi sono già scappati e, soprattutto, mentre gli attori globali non legiferavano, ma agivano.
È lo stesso, identico copione che stiamo vedo con l’Intelligenza Artificiale:
- L’America (aziende private) la sviluppa e la usa.
- La Cina (Stato) la controlla e la usa.
- L’Europa (burocrazia) la regolamenta (vedi AI Act), di fatto impedendo la nascita di campioni europei per non disturbare il manovratore.
Il “Perfetto Stile Socialista” di Bruxelles
La vera chiave di lettura, quella che l’articolo di Rinaldi stimola, è che l’impreparazione dell’UE non è un incidente, ma il risultato di un’impostazione ideologica.
Come giustamente notato, siamo di fronte al “perfetto stile socialista” (nel senso dirigista e anti-imprenditoriale del termine): se emerge qualcosa di nuovo, che sfugge al controllo centrale e che permette ai singoli (o a tutti) di creare ricchezza o di approfittare di nuove opportunità, la prima reazione di Bruxelles non è “Come possiamo vincere?”, ma “Come possiamo impedirlo?”.
Le criptovalute, nate come sfida anarchica al monopolio statale della moneta (un incubo per i banchieri centrali), sono state viste fin da subito con terrore a Francoforte e Bruxelles. Non si è pensato a come sfruttare la tecnologia blockchain per rafforzare, ad esempio, l’Euro (che Rinaldi ricorda dovrebbe essere una “moneta di riserva” e non lo è), ma solo a come ingabbiare, tassare e sterilizzare la minaccia.
Il risultato? Gli USA hanno “addomesticato” il Bitcoin, trasformandolo in un asset finanziario sotto il loro controllo. La Cina ha la sua CBDC. L’UE ha il MiCA. Ognuno ha le sue priorità.
L’articolo di Rinaldi è dunque una fotografia impietosa di un’Unione “disarmata” non per mancanza di armi, ma per scelta ideologica: ha preferito dire di “aver legiferato” (per prima, che vanto!) piuttosto che prendersi il disturbo di “aver capito”.
Domande e risposte
Perché l’articolo definisce “socialista” l’approccio UE alla regolamentazione?
Non si riferisce al socialismo in senso classico, ma all’approccio “dirigista” tipico delle burocrazie centralizzate. In questa accezione, lo “stile socialista” è quello di uno Stato (o super-Stato) che preferisce il controllo, la pianificazione e la regolamentazione preventiva all’innovazione e alla libera iniziativa. L’UE, nel timore di perdere il controllo (monetario e fiscale) e di permettere la creazione di ricchezza “non autorizzata”, ha preferito ingabbiare le cripto (come l’AI) prima ancora di capirne il potenziale strategico, restando così “disarmata” mentre altri agivano.
L’articolo di Rinaldi è quindi negativo sulle criptovalute?
No, affatto. L’articolo di Rinaldi è negativo sulla strategia dell’Unione Europea. Rinaldi riconosce che le criptovalute, piaccia o no, sono diventate strumenti di politica economica e geopolitica. Sono le nuove “armi” della guerra finanziaria globale. Il testo evidenzia come USA e Cina le stiano usando attivamente (seppur in modi diversi) per i propri fini strategici, mentre l’Europa si è limitata a una risposta burocratica (la regolamentazione MiCA), perdendo un’occasione e rimanendo indietro.
Qual è la differenza tra l’approccio USA, Cinese ed Europeo alle cripto?
Come emerge dal testo, gli approcci sono tre e molto chiari:
- Stati Uniti: Approccio di “cattura” finanziaria. Hanno legalizzato gli ETF su Bitcoin, trasformando un asset decentralizzato in un prodotto finanziario gestito da Wall Street, assimilando di fatto il Bitcoin a una “riserva” alternativa.
- Cina: Approccio di “controllo” statale. Sta sviluppando attivamente la propria valuta digitale di banca centrale (CBDC), l’e-yuan, per rafforzare il controllo interno sui flussi di denaro ed espandere la propria influenza monetaria all’estero.
- Unione Europea: Approccio “burocratico”. Si è concentrata sulla regolamentazione (MiCA) per normare il mercato, ma senza una visione strategica su come utilizzare questa tecnologia per rafforzare il ruolo geopolitico dell’Euro o dell’economia UE.









You must be logged in to post a comment Login