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Crisi energetica: perfino la Cina chiede alle sue aziende di consumare meno

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Le autorità cinesi hanno chiesto alle aziende statali di ridurre il consumo di energia e le emissioni di anidride carbonica entro il 2025 rispetto ai livelli del 2020 come parte del piano della Cina per raggiungere il picco delle emissioni di CO2 entro la fine di questo decennio.

Le aziende controllate dallo Stato in Cina devono ridurre il loro consumo energetico del 15% ogni 10 mila Yuan ( circa 1570 dollari) di valore di produzione, il tutto entro il 2025 secondo una dichiarazione della Commissione statale per la supervisione e l’amministrazione dei beni (SASAC) riportata da Reuters.

Anche le emissioni di anidride carbonica nelle imprese statali per 10.000 yuan di valore della produzione devono diminuire entro il 2025, del 18% rispetto al 2020, ha affermato l’ente di supervisione patrimoniale.

La Cina, che punta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060, ha l’obiettivo provvisorio di vedere il suo picco di emissioni di CO2 prima del 2030. Quindi significa che da qui al 2030 la Cina prevede di aumentare fortemente la sua supremazia industriale, e per questo

All’inizio di quest’anno, le autorità cinesi hanno ordinato alle industrie ad alta intensità energetica come la raffinazione del petrolio, la produzione di acciaio, la produzione di alluminio e la produzione di cemento di assicurarsi che oltre il 30% della loro capacità produttiva soddisfacesse standard più rigorosi di efficienza energetica.

le richieste che vengono fatte alle industrie sono però un po’ diverse dalla realtà, con la Cina che si è assicurata enormi forniture di Carbone, perfino dalla politicamente lontana Australia. A livello globale proprio il carbone, il “Cattivo” dal punto di vista ambientale, è diventato il protagonista

Il rimbalzo economico della pandemia sta portando la produzione di energia dal carbone a un nuovo record quest’anno, con la domanda globale di fossile che probabilmente raggiungerà un altro nuovo massimo il prossimo anno, minando gli sforzi climatici, ha affermato l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA) nel suo annuale rapporto Coal 2021 all’inizio di questo mese. Un aumento legato proprio soprattutto a Cina e India.


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