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Crisi da Turchi: Ankara manda l’oro a Londra a garanzia di prestiti in valuta?

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 Vi riportiamo una notizia che mostra la delicatezza della situazione attuale: dopo aver rimpatriato 104 tonnellate dalla Banca d’Inghilterra (BOE) nel 2018, la Banca Centrale di Turchia (CBRT) ha rispedito l’oro a Londra nel 2020 e nel 2021. In un contesto di turbolenze economiche che stanno indebolendo la lira turca, è probabile che la CBRT utilizzi il suo oro presso la BOE come garanzia per i prestiti in valuta estera nel tentativo di stabilizzare il proprio cambio. La situazione della Turchia ricorda quella del Venezuela di alcuni anni fa.

Calcolare le riserve auree nette della Turchia è complicato, perché dal 2011 la CBRT e il Tesoro turco hanno lanciato diversi schemi per prendere in prestito l’oro, che compaiono tutti nel bilancio della banca centrale. Quindi dall’oro “Posseduto dalla Banca Centrale” bisogna detrarre quello preso a prestito attraverso le banche commerciali.

Il World Gold Council (WGC) calcola le riserve auree nette turche in 394 tonnellate, il FMI le calcola a ben 654. Secondo Gainsville  al 31 dicembre 2021 la stima  è pari a 354 tonnellate, circa 300 tonnellate in meno rispetto a quanto riportato dal FMI,

Questo oro permetterebbe alla CBRT di operare con degli swap sul dollaro, cioè comprare dollari a pronti con l’oro, e quindi restituirli ottenendo l’oro indietro, fino a quando ovviamente, riesce ad avere i dollari da restituire.
Nel 2017 e nel 2018 la CBRT ha rimpatriato tutto l’oro dalla Federal Reserve Bank of New York (FRBNY) e dalla Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), e tutte le tonnellate tranne 6 dalla BOE, secondo i suoi rapporti annuali. Tutto l’oro rimpatriato è stato trasferito nei caveau di Borsa Istanbul. La CBRT è fortemente influenzata dal presidente turco Erdogan, che ha stretto legami con l’Occidente. La banca centrale preferisce conservare l’oro sul proprio territorio, impedendo ai rivali di avere un’influenza nelle controversie.

Tuttavia, nel 2020 la CBRT ha iniziato a spedire l’oro dalla Turchia a Londra, che è uno dei mercati dell’oro più liquidi a livello globale. Alla fine del 2021 la CBRT deteneva 78 tonnellate presso la BOE. È possibile che voglia tenere l’oro a Londra per una vendita di emergenza. Più probabilmente l’oro viene scambiato con valuta estera per difendere la lira o effettuare pagamenti internazionali. La Lira è da tempo sotto forte pressione, come possiamo vedere dal grafico sottostante:

La stabilizzazione raggiunta potrebbe essere frutto delle operazioni di swap sul mercato londinese. Comunque questo precario equilibrio non può reggere a lungo, schiacciato da un lato da deficit commerciali e dall’altro da una svalutazione galoppante che arriva all’80%. Nessuno swap può reggere in queste situazioni, ci vuole una svalutazione per portare la bilancia commerciale in equilibrio, o risorse finanziarie fresche per poter andare avanti. Forse è proprio di questo che hanno parlato Erdogan e Putin nel secondo incontro nell’arco di un mese. 

 

 

 


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