Economia
Il drammatico risveglio del Giappone contro la calma dei Bond Italiani: un confronto nella confusione dei Mercati globali
Il Giappone è travolto da una volatilità obbligazionaria storica: la fine del controllo BoJ scuote i mercati mondiali. Sorprendentemente, i bond italiani restano immuni al caos. È una calma precaria o un segnale di forza? Scopri le cause e i rischi globali.

Il Giappone, un tempo sinonimo di stabilità nel panorama obbligazionario, è improvvisamente balzato sotto i riflettori globali con una volatilità “storica” dei propri titoli che non si vedeva da oltre vent’anni.
Il suo mercato dei titoli di stato, da anni “addormentato” sotto il ferreo controllo della Banca del Giappone (BoJ), è ora un epicentro di turbolenze che riverberano in ogni angolo del globo. Questa esplosione di incertezza contrasta in modo sorprendente con la relativa calma che continua a caratterizzare i bond italiani.
Le Scosse dal Sol Levante: Perché il Giappone Trema?
La causa principale di questo drammatico risveglio è la progressiva abolizione del regime di controllo della curva dei rendimenti (Yield Curve Control – YCC) da parte della BoJ. Per anni, la banca centrale ha agito come un’ancora globale, mantenendo i costi di indebitamento artificialmente bassi. Ora che quest’ancora è stata in gran parte rimossa, il mercato obbligazionario giapponese si trova “senza ormeggio”, esposto alle forze di mercato globali. Gli investitori, abituati a rendimenti minimi, chiedono ora di più, facendo schizzare i rendimenti e amplificando il fardello del debito pubblico giapponese, già il peggiore tra le maggiori economie.
Inoltre, la decisione della BoJ di ridurre gli acquisti di debito ha creato un vuoto che i grandi investitori istituzionali non stanno colmando, aggiungendo ulteriore pressione.
Questo si traduce in una “distaste globale”, un rifuto globale, per le obbligazioni a lunghissima scadenza, con il Giappone al centro di questa tempesta. La volatilità è particolarmente acuta sui bond con scadenza superiore ai 10 anni, e ogni mossa a Tokyo si trasmette ora a Francoforte, Londra e New York, influenzando persino i rendimenti dei Treasury statunitensi. Freddy Wong di Invesco Ltd. sottolinea come l’aumento dei rendimenti dei JGB diminuisca l’attrattiva delle obbligazioni sovrane in altre parti del mondo, innescando vendite e aumentando la volatilità.
Questo rende i bod giapponesi i re della volatilità mondiale mentre, a sorpresa, i titoli decennali italiani sono quelli più stabili., anche più di quelli tedeschi!
L’Enigma Italiano: La Calma Prima della Tempesta?
In questo scenario di turbolenza globale, l’Italia spicca per la sua apparente tranquillità. Il grafico di Bloomberg mostra infatti che la volatilità dei bond italiani è tra le più basse, posizionandosi quasi all’estremo opposto rispetto al Giappone.
Questa “straordinaria tranquillità” può essere interpretata in diversi modi. Da un lato, potrebbe riflettere una percezione di maggiore stabilità nell’Eurozona grazie al sostegno della Banca Centrale Europea (BCE) e ai meccanismi di supporto come il Transmission Protection Instrument (TPI). Può essere un premio per l’equilibrio del governo italiano, stabile e che riesce a mantenere delle posizioni internazionali equilibrate, senza presentarsi mai in prima fila. Comunque la situazione italiana si presenta sempre indebolita dal fatto di non poter godere di una politica monetaria propria, ciogli interessè di doversi affidare a terzi, spesso malevoli, per gestire i tassi d’interesse.
Invece il Giappone deve gestire una situazione molto più complessa, con il mondo che sta scaricando i titoli di stati del Sol Levante un po’ troppo rapidamente:
Questa disaffezione è la principale ragione di questa volatilità. Forse solo la recente crisi mediorientale può riportare i titoli giapponesi nel mirino degli investitori, proprio per la loro tradizionale stabilità.
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