Attualità
Criptovalute nucleari: il Kazakistan ci sta pensando…
Secondo quanto riportato dal canale RT, le autorità del Kazakistan stanno valutando la costruzione di una centrale nucleare per far fronte alla rapida crescita del mining di criptovalute, che ha visto il paese dell’Asia centrale diventarne un Hub, ma soffrire anche di carenze energetiche.
Parlando martedì, il ministro dell’Energia Magzum Myrzagaliev ha rivelato che il governo sta attualmente valutando due posizioni per una centrale termica che potrebbe aiutare a colmare il divario fra capaictà produttiva e domanda energetica. Allo stato attuale, circa il 70% degli impianti del Paese funziona a carbone
Il Kazakistan tra l’altro è il maggior produttore di minerali di uranio del mondo e ha considerato la costruzione di una centrale nucleare da oltre un decennio.
Il paese ha iniziato a soffrire di mancanza di energia nell’estate del 2021, subito dopo che il governo cinese ha ufficialmente messo fuorilegge l’estrazione di criptovalute. I minatori hanno scelto di portare il loro hardware in Kazakistan, dove l’elettricità è a buon mercato. Ciò ha causato notevoli problemi energetici per Nur-Sultan, che è stata costretta ad acquistare elettricità dalla Russia per colmare il divario fra domanda e offerta. Energia prodotta spesso da centrali nucleari che sfruttano l’uranio kazako, per cui la soluzione appare logica e semplice.
Ricordiamo che il mining di criptovalute, Bitcoin in testa, utilizza una serie di complessi processori speciali estremamente energivori, che utilizzano le’energia per svolgere le operazioni logiche legate all’estrazione. La Cina ha cacciato queste attività che prima erano concentrtate sul proprio territorio.
All’inizio di quest’anno, il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev ha firmato una legge per costringere i minatori di criptovalute a pagare commissioni aggiuntive per la loro elettricità. Il supplemento di un tenge kazako ($ 0,0023) per kilowattora verrà aggiunto a qualsiasi operazione di mining di criptovalute. Comunque la nuova costruzione di centrali nucleari permetterebbe anche al paese di rispettare il proprio obiettivo di diventare carbon neutral, cioè non emettere carbonio in più, per il 2060.
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