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CRESCITA (?) SENZA INFLAZIONE, E DRAGHI NEI GUAI. NON PREOCCUPIAMOCI, CHE POI ARRIVA WEIDMANN

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Draghi, nei suoi recenti discorsi di fronte ai parlamenti nazionali ed al parlamento europeo, ha iniziato ad accennare ad una fine del programma di QE . Del resto , dato che l’economia  nell’area euro, a detta di molti, sta crescendo, sarebbe ora di terminare la stagione degli stimoli per tornare ad un regime di interessi normali

Eppure Draghi appare ancora cauto e postpone l’aumento dei tassi ad un momento successivo la fine del QE. Il Motivo ? Semplice, il suo obiettivo inflazionistico è ancora lontano dall’essere conseguito, soprattutto in relazione all’inflazione core

L’inflazione core, quella non importata e rilevante nelle decisioni monetarie, è ben lontana dall’obiettivo del 2%. che si era posta la BCE. Questo anche se le proiezioni indicano , almeno in teoria, un calo della disoccupazione nell’area euro, ed un aumento dell’indice di fiducia.

Perchè Draghi non riesce a raggiungere i suoi obiettivi di inflazione ? Ci sono due semplici ed elementari motivi:

  • l’eurozona è una sorta di mito, perchè in realtà abbiamo due zone diverse, una in crescita accelerata (Germania, Paesi Bassi, Austria , Belgio), ed una in crescita rallentata (Grecia, Italia , Portogallo). Le medie sono quelle di Trilussa, e non mostrano la reale dicotomia del continente. Con paesi aventi una disoccupazione statistica ben superiore al 10 , ed una reale, al netto dl sottoimpiego, dell’ordine del 20, non ci può essere crescita inflazionistica. Anzi, per parlare chiaro, siamo ancora in crisi.
  • Anche dove l’Europa cresce lo fa con un forte contenimento dei salari. Il meccanismo classico che lega la crescita all’aumento della domanda di lavoro all’aumento delle paghe si è inceppato, sia per lo sviluppo tecnologico che mina il fondamento stesso del legame, permettendo una crescita senza lavoratori, sia per le politiche di contenimento salariale imposte dalla Germania. Berlino, con la propria visione mercantilistica, vuole permanere in un surplus commerciale molto forte e quindi comprime la crescita delle paghe, ma questo inibisce anche la crescita dei consumi interni e quindi dell’inflazione core. 

Ecco spiegato il fallimento di Draghi: la massa monetaria, da sola, non può causare inflazione, se vengono a mancare i meccanismi di crescita salariale, e questi mancano in mezza Europa per l’enorme disoccupazione, e nell’altra mezza perchè vengono impediti. Forse, ma forse, l’inflazione raggiungerà il 2% nel 2021, almeno per le previsioni della BCE. Peccato che a quel punto  Francoforte comanderà il falco Wiedmann, e ne vedremo delle belle. 

 


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