Economia
Crash del Prezzo del petrolio: la scorsa settimana si è fatta la Storia
Il petrolio è crollato a seguito degli annunci dei dazi. Quali sono stati i crack petroliferi degli ultimi anni? Ce ne sono stati di ben peggiori

Questa settimana i prezzi del petrolio sono crollati di oltre il 10% a causa dell’entrata in vigore dei dazi del Presidente Donald Trump.
Abbiamo anche avuto un calo di oltre il 7% nel prezzo del petrolio a livello mondiale in un solo giorno, un evento raro. Di solito segnala qualcosa di drammatico: lo spettro di una guerra (che coinvolge direttamente gli Stati Uniti), pandemie, lotte intestine tra cartelli o, in questo caso, la prima nuova salva di una guerra commerciale globale in corso.
Ci siamo già passati, e non molto tempo fa. In effetti lo abbiamo già vissuto, esattamente durante il primo tentativo di Trump di entrare nell’arena dei dazi.
Contiamo sei incidenti/eventi che hanno portato a crolli del prezzo del petrolio superiori al 7% in un solo giorno solo dalla metà del 2020, sia per il WTI sia per il Brent.
1 agosto 2019 – Minaccia tariffaria di Trump (-7,9%) WTI: -7,9% | Brent: -7,0%
Il presidente Trump aveva twittato nuovi dazi del 10% su 300 miliardi di dollari di importazioni cinesi, facendo crollare i prezzi del petrolio, mentre i mercati sono stati presi dal panico per l’intensificarsi della guerra commerciale e il rallentamento della domanda globale. Nel suo secondo mandato avrebbero imparato che non avevano ancora visto nulla.
9 marzo 2020 – Il crollo della guerra dei prezzi (-24,6%) WTI: -24,6% | Brent: -24,1% ($34,36)
Questo è stato il capostipite di tutti i crolli.
Dopo il fallimento dei colloqui OPEC+, l’Arabia Saudita e la Russia hanno lanciato una guerra dei prezzi del petrolio proprio mentre la pandemia COVID-19 si stava diffondendo a livello globale. Il greggio è crollato pesantemente. Il WTI è crollato del 24,6% in un solo giorno, segnando il secondo più grande calo percentuale giornaliero della storia.
20 aprile 2020 – Prezzi negativi (-305%) WTI: da 18,27 a -37,63 dollari Brent: 25 dollari
Poco più di un mese dopo, i mercati petroliferi globali hanno sentito il peso di un altro calo. Si è trattato del più grande calo in termini assoluti di dollari della storia. Il WTI è andato letteralmente in negativo. Questo è il giorno ormai famoso in cui i prezzi del greggio si sono schiantati contro lo zero e hanno toccato i meno 37,63 dollari al barile, con un calo di oltre il 300%. Il fiasco è stato aggravato dal fatto che il software di trading non era predisposto per gestire i prezzi negativi – semplicemente non prevedeva la possibilità di visualizzare o elaborare prezzi negativi. Alcuni sistemi hanno liquidato automaticamente le posizioni o hanno bloccato il trading. I venditori erano bloccati. Il catalizzatore iniziale, tuttavia, fu la saturazione dei serbatoi di stoccaggio e il fatto che nessuno desiderasse la consegna fisica a maggio. Il risultato? Il mercato del petrolio si è trasformato in una sorta di “Twilight Zone”. Il Brent non è andato in negativo (è un greggio marittimo, già caricato, senza problemi di stoccaggio), ma il calo del WTI quel giorno ha riscritto le regole e ha generato un migliaio di meme.
26 novembre 2021 – Il calo dell’Omicron (-13,1%) WTI: -13,1% | Brent: -11,6%
Il venerdì nero del 2021 è stato brutale per il petrolio. La notizia della nuova variante Omicron COVID ha spaventato i mercati e il petrolio ne ha risentito. Gli operatori temevano ulteriori divieti di viaggio, blocchi e crollo della domanda. Il WTI ha perso oltre il 13% nella giornata, uno dei più forti ribassi dell’era pandemica. 19 luglio 2021 – L’OPEC+ raggiunge un accordo sulla produzione (-7,5%) WTI: -7,5% | Brent: -6,8%
L’OPEC+ ha deciso di aumentare la produzione di 400.000 bpd. Se da un lato questo ha alleviato le persistenti preoccupazioni sull’offerta, dall’altro il mercato ha interpretato tale aumento come eccessivo e prematuro, soprattutto a causa delle notizie sulla variante Delta del Covid, che hanno gettato ombre sulle prospettive della domanda.
3 aprile 2025 – Tariffe e bomba a mano dell’OPEC (-7%) WTI: -7% | Brent: -6,4%
L’ultimo annuncio del Presidente Trump sui dazi ha colpito i mercati con nuove tariffe proprio mentre l’OPEC+ sorprendeva con un aumento della produzione di 411.000 bpd per maggio. I prezzi sono crollati, con il WTI che è sceso del 7% e il Brent che è rimasto indietro. I due colpi macro nello stesso giorno hanno generato un caso di caos da manuale. Quasi ogni volta che il petrolio crolla del 7% o più, si tratta di:
Uno shock dell’offerta (troppo petrolio, pochi tagli),
Uno shock della domanda (pandemie, recessioni, dazi),
Oppure un panico macro (crolli finanziari, declassamenti del credito). Quando due o più di questi shock colpiscono contemporaneamente? Allora c’è veramente il disastro
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