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COSI’ MATTARELLA CI FARA’ BOMBARDARE DAGLI AMERICANI PER LIBERARCI DAL NAZI-FASCISMO di Eriprando Sforza

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Accusato da mia madre di essere incinto, sabato scorso ho deciso di vincere la mia proverbiale pigrizia e di tentare una lunga camminata nell’illusorio tentativo di sgonfiare la pancia sempre più strabordante. Ho preso la linea gialla e sono uscito a Dergano, deciso di farmi a piedi tutto il tragitto da lì a Piazza della Scala.

E’ un bello spaccato di Milano, sempre dritto verso Sud, una piccola deviazione e si arriva alla tanto decantata Isola, si passa sotto il Bosco Verticale di Stefano Boeri (qualcuno comincia ad accusarlo di avere riempito la sua costruzione di piante solo per occultarne l’aspetto da casermone popolare) e poi si arriva al grattacielo Unicredit con l’ascensore che ti porta sparato fino al trentesimo piano, ma per passare da questo al trentatreesimo se ne deve prendere un altro, riservato a pochissimi eletti, qualcuno mi aiuti con la numerologia… ci si lascia alle spalle la nuova Milano e si viene accolti da quella vecchia, un tempo addirittura popolare: Corso Garibaldi. ancora due passi e si arriva a Piazza della Scala, ma questa è la città che vedo tutti i giorni e che i non milanesi possono intuire dai servizi televisivi. In realtà mi interessava il tratto da Dergano all’Isola, con gli appartamenti che costano ancora oggi più di 3 mila euro al metro quadro.

Ebbene, sembrava di essere al Cairo. A parte qualche sparuto pensionato, in giro c’erano solo arabi. L’unico contatto con l’Italia erano un paio di mega manifesti elettorali nei pressi dell’uscita della metro su cui campeggiava il faccione di Matteo Salvini che prometteva sicurezza. Da Dergano a Piazza della Scala ci sono circa sette chilometri. I primi quattro sono Egitto allo stato puro. Poi si arriva all’Isola, che nonostante tutto conserva ancora qualche tratto popolare (da vecchia Milano, però) e le cose cambiano. Qui abitano i ricchi.

Ma una volta arrivato a Piazza della Scala ecco la sorpresa. Risprofondo in pieno Egitto. Le bandiere dello Stato arabo garriscono al vento. I manifestanti non sono numerosi, come potete vedere dal video, ma l’oratore, un giovanotto con la barba d’ordinanza, dice che ci stanno guardando cinquanta milioni di persone su al-Jazeera. Il suo italiano è perfetto, dice di essere nostro concittadino e sicuramente lo è, però tiene molto anche all’Egitto e infatti ci tiene molto a dire una cosa al presidente al-Sisi: “Farai la stessa fine di Gheddafi”.

Ho il sospetto che l’oratore faccia parte dei Fratelli musulmani, non ho chiesto e comunque il giovanotto ha avuto la cortesia di ringraziare le nostre forze dell’odine che li proteggono durante le manifestazioni. Perché racconto questo? Forse perché il giorno seguente al primo turno delle elezioni presidenziali in Austria si è piazzato in testa Norbert Hofer del Partito della Libertà, definito dalla stampa mainstream di estrema destra anti immigrati. Il tutto mentre Barack Obama sbarca in Germania e loda l’Angela Merkel per la sua politica sui rifugiati, assicurandole che è “dalla parte giusta della storia”. Dopo le lusinghe, però, il capo della Casa Bianca ha anche detto alla cancelliera tedesca che sarebbe bene approvare entro la fine dell’anno il trattato transatlantico di libero scambio, il Ttip, in modo che lo si possa firmare prima della scadenza del suo mandato (forse Obama ha paura che il suo successore sia Donald Trump, che ha promesso di farne carta straccia).

Allo stesso tempo il settimanale Der Spiegel rivela che la Merkel auspica che l’Austria chiuda il valico di frontiera del Brennero, impedendo così che la prossima ondata di migranti in arrivo in Italia possa raggiungere la Germania. C’è qualcosa che non quadra: Obama vuole che l’Europa accolga i profughi delle guerre da lui provocate, la Merkel spalanca loro le porte, ma questo ha come conseguenza il successo in Austria di un partito definito anti immigrati (qualcuno se ne stupisce?) e in fondo alla cancelliera tedesca la cosa non dispiace perché il muro per difendere la Germania dalle invasioni barbariche ci penseranno i cugini del sud a costruirlo. Lasciando gli italiani nella cacca.

Ancora una volta la Grecia ha indicato il nostro destino. Isolata geograficamente dall’area Schengen, la repubblica ellenica è costretta a sorbirsi tutti i nuovi arrivi. E l’Italia sta per subire la stessa sorte. Con l’aggravante che nel nostro caso non è la geografia, ma sono le decisioni politiche degli altri Paesi dell’area a relegarci nel ghetto. Dove metteremo coloro che con l’imminente bella stagione sbarcheranno in massa sulle nostre coste? A occhio e croce a Dergano e dintorni di spazio ne è rimasto ben poco. A meno che non prosegua l’avanzata araba verso sud.

Dio mio, il Bosco Verticale rischia di essere circondato! E se alle prossime elezioni politiche (quando ci saranno) la reazione degli italiani fosse simile a quella degli austriaci? La cosa farebbe certo dispiacere a Obama (che c’entra, qualcuno si illude che andremo a votare prima della fine dell’anno?), o meglio, a Hillary Clinton, che di sicuro un po’ di bombe nei Paesi arabi ne vuole tirare ancora. Tanto c’è l’Italia che i profughi li accoglie.

Almeno fino a quando Matteo Renzi occuperà Palazzo Chigi. Ma se poi vincessero davvero i cattivi? Per fortuna c’è il presidente Mattarella, che continua ad auspicare la perdita di sovranità del’Italia e quindi non avrà il minimo scrupolo a chiedere i bombardamenti umanitari statunitensi per salvarci dal nuovo nazi-fascismo e farci firmare il Ttip.

Eriprando Sforza


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