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Cosa pensa veramente chi si è fatto il mazzo per i M5s?

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Mi sono permesso di chiedere all’amico  Costantino Rover, una persona che è sempre stata molto attiva nel Movimento Cinque Stelle, oltre ad essere autore di L’Economia Spiegata Facile, cosa ne pensasse delle ultime decisioni della leadership del partito sulla riorganizzazione del partito stesso, e le risposte sono state le seguenti:

 

Domanda: Che te ne pare?

Risposta: Che se non fanno fuori tutti i vari capetti prima di provarci non serve a niente.
E non lo faranno.

Domanda: Se vuoi scriverne te lo pubblico

Risposta: Cosa?

Che è tutto già stato promesso oltre un anno fa per estrorcere lavoro gratis ai galoppini in vista delle elezioni e che se non vengono epurati tutti i capibastone che fungono da admin delle varie chat e se non si buttano fuori i soliti candidati a tutte le tornate non ne verranno mai fuori?

Che nelle intenzioni espresse da Giggino e soci – dopo che i vertici del M5S, a cominciare da Grillo, ebbero a comunicare ai meet-up che non erano né più utili, né più desiderati – mancano le paroline magiche: decide chi vale di più e questo lo stabiliscono CV, lavoro svolto (lavoro serio e di qualità, no le cagate da mentecatti tipo “ho fatto il volantino e ho aperto la pagina Facebook o ho organizzato incontri pubblici a cui non è venuto nessuno) e risultati prodotti?

Sì sì, scrivi tutto dove vuoi.

Aggiungi che “UNO VALE UNO” deve valere solo per il lato politico, ovvero i parlamentari e i portavoce regionali e locali – non decidono una beata fava e che anzi non dovrebbero ricoprire nessun ruolo di controllo, filtro dei candidati scomodi o di censori o fungere da personale addetto alla schedatura dei profili sgraditi nelle chat e nei gruppi di attivisti.

Poi concludi che i meetup devono poter essere quanti se ne vuole e che la selezione deve seesre fatta sulla base del merito, ovvero della qualità del lavoro espresso da ciascuno, non su investitura dall’alto dalla quale dipende se una lista può presentare candidati.

Cioè l’opposto di quanto successo a Vicenza e in molti altri Comuni d’Italia in cui le liste del M5S sono state affossate perché composte da personalità scomode o perché nel confronto democratico, basato sul voto interno, gli attivisti avevano scelto i loro candidati preferiti – segati in seguito dal fantomatico staff senza dare spiegazioni o comunicazioni né ufficiose, né ufficiali.

Idem per ciò che riguarda la selezione di tutti i candidati a qualsiasi livello.

E vogliamo aggiungere che lo staff o ha nomi e cognomi con responsabilità dirette oppure non deve neanche esistere?

Vai vai, scrivi pure, ma anche a nome mio. Non me ne vergogno mica.

P.S. Di Maio deve scusarsi a reti unificate e tramite lettera/e-mail (lo può fare perché ha il contatto di tutti) con gli esclusi dalle parlamentarie del 2017 per averli definiti su tutti i media nell’ordine: degli infiltrati, degli approfittatori, dei furbi e dei cacciatori di poltrone.

 

Costantino è autore di Economia Spiegata Facile, guida alle astrusità della scienza economica per i non iniziati, e potete ascoltarlo qui intervistato da Byoblu

 


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