Seguici su

Esteri

Cosa cambia per Meloni, attesa a Washinton, dopo lo stop dei dazi

Pubblicato

il

La notizia dello stop ai dazi per 90 giorni, notizia che pareva quasi scontata, visto lo sconquasso che la decisione di Trump stava determinando non solo sui mercati finanziari, ma anche sui titoli di Stato americano, il cui rendimento era schizzato al 4,5% e sul dollaro, che in pochi giorni aveva perso il 2% sulle altre principali valute. Non poteva reggere e Trump che fondamentalmente è un uomo di business è tornato sui suoi passi.

Il mondo, tranne la Cina, che è il vero bersaglio di tutta questa messinscena orchestrata dal presidente statunitense, ha tirato un sospiro di sollievo. Ma quella forse maggiormente rinfrancata da questa notizia è stata certamente l’inquilina di Palazzo Chigi, Giorgia Meloni, che era attesa da un incontro complicatissimo il 17 aprile alla Casa Bianca. Il suo sembrava essere la classica missione disperata, anche per chi come lei è abituata alle sfide impossibili.

Le polemiche di un ministro francese sulla opportunità o meno che Meloni andasse a Washington, avevano contribuito a far salire la tensione. Una polemica subito rintuzzata da un successivo comunicato del governo francese che aveva affermato che ogni sforzo per allentare la tensione tra le due sponde dell’Atlantico era assolutamente bene accetto. Ma la pressione su Giorgia Meloni era comunque altissima. La presidente della commissione, Von der Leyen, aveva dato il suo benestare affinchè la Meloni parlasse con trump per conto anche dell’Unione europea, con buona pace del buon Macron. Ma indubbiamente al di là delle naturali e riconosciute doti diplomatiche della Meloni, la montagna da scalare sembrava davvero insormontabile per chiunque.

L’amministrazione americana vede certamente di buon occhio, malgrado le strumentali accuse delle opposizione sul servilismo della Meloni, ed effettivamente lei e forse solo lei può incarnare il ruolo di pontiere tra la Ue e Trump. La missione ora dovrebbe diventare un semplice, si fa per dire, bilaterale, in cui la Meloni andrà a parlare per la propria nazione di questioni legate alla Ucraina, al riarmo, anche se certamente non si potrà non parlare anche di dazi. Perche sul tavolo, malgrado la retromarcia, restano ancora le incertezze e la totale imprevedibilità delle posizioni degli Usa sulle tariffe commerciali. E se la missione nella sostanza risulta più semplice serve comunque “prudenza”. Anche perchè le tariffe su acciaio, alluminio e soprattutto auto europee restano in vigore.

Ed è chiaro che su questo Meloni dovrà cercare di ammorbidire le posizioni dell’inquilino della Casa Bianca. Missione tutt’altro che semplice, ma a Palazzo Chigi confidano che la premier abbia nelle sue corde le qualità per una moral suasion con un sempre piu imprevedibile Trump. Ed ecco che allora su questo punto il bilaterale potrebbe di nuovo trasformarsi in una trattativa portata vanti per tutta la Ue. Ma le posizioni dei 27 sono ancora distanti su molti punti, primo tra tutti proprio quello a cui Trump sembra tenere maggiormente e cioè l’aumento di acquisto di gas liquido liquefatto da parte della Ue, a cui Germania soprattutto, ma anche Spagna e Portogallo non sembrano affatto essere d’accordo.

L’Europa poi deve risolvere anche il problema legato all’aumento della spesa militare, su cui in molti paesi, Italia in testa, non si può dire regni la concordia sui modi e strumenti per arrivare all’obiettivo. La Meloni ha certamente un filo diretto con la presidente della Commissione, e il ruolo del vicepresidente Raffaele Fitto, contribuisce a creare quel rapporto che proprio in queste ultime settimane è tornato ad essere molto stretto. Ma bisogna fare i conti con chi come Macron o il tedesco Merzt, hanno i loro problemi in casa propria, e non possono permettersi di fare passi falsi e mostrarsi arrendevoli-

Ecco perchè il viaggio del 17 a Washinton, malgrado abbia assunto certamente toni meno drammatici, resta comunque una delle missioni piu delicate di questi primi due anni e mezzo di governo per la nostra premier.

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento