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Corsa al riarmo della Germania: arriva la flotta di navi lanciamissili senza equipaggio
La Marina tedesca si prepara a una nuova era di guerra navale con navi drone lanciamissili. Un modo per aumentare la potenza di fuoco a costi inferiori, ma le sfide tecnologiche e di sicurezza non mancano.

Sembra che anche la Germania si sia accorta che le guerre moderne, e future, si combattono con tantissimi missili e tantissimi droni. Di fronte a questa banale ma ineludibile realtà, Berlino ha svelato i piani per una nuova classe di navi senza equipaggio destinate a fungere da “arsenale galleggiante” a supporto delle unità da combattimento principali. Questi mezzi, denominati Large Remote Missile Vessels (LRMV), sono parte integrante del piano di modernizzazione della Marina Tedesca, delineato nel documento programmatico Kurs Marine
, che traccia la rotta della flotta fino al 2035.
L’idea, in fondo, è semplice e pragmatica: compensare le limitazioni di potenza di fuoco di alcune navi da guerra, un problema che, come abbiamo già avuto modo di discutere in passato, affligge diverse marine europee, più attente al design che alla sostanza bellica.
Un “Wingman” Robotico per le Fregate
Il piano tedesco prevede l’acquisizione di tre LRMV, che opereranno come “gregari” delle nuove e costosissime fregate classe F127. Ma non è tutto. Il programma di ammodernamento include anche:
- 18 navi di superficie senza equipaggio più piccole (FCSS) per supportare le corvette.
- Almeno 12 droni sottomarini di grandi dimensioni (LUUV) per assistere i sottomarini.
L’innovazione più significativa riguarda proprio gli LRMV. Sebbene i diagrammi preliminari suggeriscano dimensioni simili a quelle di una corvetta (circa 80 metri di lunghezza), fonti interne alla marina, citate dal sito tedesco hartpunkt, indicano che dimensioni e dislocamento non sono ancora stati definiti. Meglio non fidarsi troppo dei disegni, quindi.

Ordine di battaglia della Marina tedesca per il 20235, in nero le navi con equipaggio, in bianco quelle drone
Ciò che è chiaro, invece, è il loro ruolo: essere piattaforme missilistiche remote per aumentare la capacità di “carico” delle sei fregate F127. Mentre una fregata F127 dovrebbe disporre di 64 celle di lancio verticale (VLS) del sistema Mk 41, gli LRMV forniranno ulteriori lanciatori per supportare la difesa aerea e le capacità di attacco.
Potenziale Armamento degli LRMV:
- Difesa Aerea: Missili Standard Missile (SM-2) per la difesa d’area eRIM 162 Evolved (ESSM) per il medio/corto raggio.
- Capacità Avanzate: Possibile integrazione di missili SM-6 (difesa aerea a lungo raggio e attacco) e Tomahawk per attacchi in profondità. Questi ultimi richiederebbero celle VLS di tipo “strike length”, più lunghe.
- Opzioni Europee: Non si esclude l’impiego del nuovo missile da crociera supersonico 3SM Tyrfing sviluppato in collaborazione con la Norvegia, o di un’arma “deep precision strike” con una gittata di oltre 2.000 km, su cui Germania e Regno Unito stanno lavorando.
Il concetto operativo è quasi brutale nella sua efficienza: la fregata “madre”, con i suoi costosi sensori, rileva il bersaglio e ordina il lancio al LRMV, che agisce come un semplice “silo” galleggiante. Questo non solo moltiplica la potenza di fuoco, ma lo fa a un costo inferiore, evitando di duplicare i costosissimi sistemi radar e di comando su ogni piattaforma.
Una Risposta alle Nuove Minacce (e ai Costi)
La scelta tedesca non è isolata. Anche la Marina Reale Olandese sta sviluppando navi di supporto simili, anche se ottimizzate per il Mare del Nord. Anche in questo caso si tratta di piattaforme per il trasporto missili, in appoggio per unità dotate di sensori e di altre attrezzature avanzate, oppure con radar basati a terra:
Gli LRMV tedeschi, invece, sono pensati per operare in oceano aperto, come l’Atlantico, richiedendo quindi una maggiore tenuta al mare e, probabilmente, dimensioni superiori.
Il punto cruciale è che questa tendenza risponde a una realtà operativa ormai evidente: le navi da guerra tradizionali rischiano di essere saturate da attacchi massicci di droni e missili. Le recenti operazioni nel Mar Rosso contro gli Houthi e l’attacco iraniano a Israele hanno dimostrato quanto velocemente si esauriscano le scorte di missili difensivi a bordo.
Aumentare il numero di missili disponibili senza dover costruire nuove fregate da 5 miliardi di dollari l’una (questo il costo del programma per le sei F127) è una soluzione tanto logica quanto necessaria. Gli LRMV rappresentano un modo per ottenere più “massa” e capacità di resistenza a un costo marginale più basso.
Certo, le sfide non mancano. Garantire comunicazioni resilienti e sicure per comandare a distanza una nave carica di esplosivi in un ambiente di guerra elettronica conteso non è un gioco da ragazzi. La sicurezza contro abbordaggi o attacchi informatici è un’altra incognita enorme. Tuttavia, la direzione è tracciata. L’idea di ottenere capacità navali aggiuntive in modo relativamente economico attraverso navi senza equipaggio è troppo allettante per essere ignorata. La Germania ci scommette, ma la vera prova del nove sarà vederle operare in modo affidabile su vasta scala.
Domande e Risposte per il Lettore
1) Perché la Germania, una nazione tradizionalmente cauta militarmente, sta investendo in navi da guerra robotiche?
La Germania sta rispondendo a un cambiamento radicale nello scenario della sicurezza globale. La guerra in Ucraina e le tensioni nel Mar Rosso hanno dimostrato che la potenza navale non dipende solo dalla qualità delle singole navi, ma anche dalla quantità di armamenti che possono dispiegare (la cosiddetta “massa”). Le fregate moderne sono estremamente costose e hanno un numero limitato di missili. Le navi drone come gli LRMV offrono un modo economicamente più sostenibile per aumentare la potenza di fuoco della flotta, permettendo di affrontare minacce come sciami di droni o attacchi missilistici multipli senza costruire altre costosissime unità con equipaggio.
2) Quali sono i principali rischi legati all’uso di navi-arsenale senza equipaggio?
I rischi sono significativi e principalmente di natura tecnologica e di sicurezza. Il primo è la vulnerabilità dei sistemi di comando e controllo a attacchi informatici o a disturbi elettronici (jamming), che potrebbero rendere la nave inutilizzabile o, nel peggiore dei casi, farla cadere in mani nemiche. Il secondo è la sicurezza fisica: una nave senza equipaggio carica di missili rappresenta un obiettivo di alto valore. Senza personale a bordo per la difesa ravvicinata o il controllo dei danni, potrebbe essere più vulnerabile ad attacchi di piccole imbarcazioni, sabotaggi o abbordaggi. Garantirne l’operatività affidabile in alto mare per lunghi periodi è una sfida ancora da vincere.
3) Questa tecnologia renderà obsolete le navi da guerra tradizionali con equipaggio?
No, almeno non nel breve-medio termine. Al contrario, queste navi drone sono progettate per essere complementari e dipendenti dalle navi tradizionali. L’LRMV agisce come un “magazzino di missili” remoto, ma ha bisogno di una nave “madre” con equipaggio, come la fregata F127, che fornisca i dati di puntamento, prenda le decisioni di combattimento e gestisca la situazione tattica complessa. Le piattaforme senza equipaggio moltiplicano la potenza delle unità con equipaggio, non le sostituiscono. L’uomo rimane al centro del processo decisionale, specialmente nelle regole d’ingaggio e nell’analisi strategica.

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