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Euro crisis

Coppola: L’Oscuro Futuro della Germania

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Da Voci dall’estero

 

Sul suo blog, Frances Coppola fa una fotografia esauriente e impietosa del trend economico della Germania. Lungi dall’essere la locomotiva europea, la Bundesrepublik ha quasi finito di segare il ramo su cui è seduta e l’intransigenza della sua classe dirigente è ormai il principale fattore di instabilità economica per il mondo intero.
 
 
Frances Coppola, 30 ottobre 2014
 
In Germania l’inflazione sta rapidamente calando. I dati di oggi mostrano un calo della crescita annualizzata dell’inflazione allo 0,7%. E questo avviene nel presunto nucleo forte della zona euro. In periferia, le cose vanno molto peggio. 
 
Ma mentre la disinflazione e la palese deflazione nei paesi periferici ha poco effetto sull’inflazione complessiva della zona euro, la disinflazione tedesca è una cosa completamente diversa. Thomson Reuters ha utilmente realizzato un grafico che mostra la relazione tra l’inflazione tedesca e quella dell’Eurozona:
 
 
Ben correlato. In effetti è così ben correlato che è probabilmente corretto dire che la politica monetaria della BCE è davvero determinata dalle aspettative di inflazione in Germania. 
 
Nell’ultimo anno ci sono state alcune divergenze a causa della performance terribile di Spagna e Italia e della stagnazione della Francia, che ha portato la BCE a tentare di introdurre un programma di allentamento del credito contro la volontà non solo della Bundesbank, ma anche dei politici tedeschi. Ma anche se la disinflazione in Germania non sembra preoccupare i suoi politici e i suoi banchieri centrali, nonostante le conseguenze per il resto della zona euro, la minaccia di una recessione dovrebbe invece essere preoccupante:
 
 
Le esportazioni della Germania verso la Russia sono crollate a causa delle sanzioni. Naturalmente ciò potrebbe essere solo un problema temporaneo: la macchina delle esportazioni tedesche non sarà fatta deragliare da qualche difficoltà russa. Un problema molto più grande è il rallentamento della Cina, per la quale la Germania è uno dei principali esportatori di beni intermedi. Qualunque sia la causa, le esportazioni della Germania hanno subito un calo sostanziale:
 
 
Cosa ancora più preoccupante, i dati sulla produzione industriale di agosto hanno evidenziato un calo del 4%:
 
 
E gli ordini di fabbrica sono colati a picco:
 
 
Ahi. Non c’è da stupirsi che la fiducia degli investitori sia in calo:
 
 
Ma questa è una pessima notizia per un paese in cui gli investimenti sono già incredibilmente bassi e il governo è ideologicamente contrario a spendere soldi. L’invito del FMI alla Germania perchè investa dovrebbe essere considerato alla luce di queste cifre terribili. Le cose stanno andando a rotoli nell’economia tedesca, guidata dalle esportazioni e con una domanda interna debole – e questa è una pessima notizia, non solo per la Germania, ma per l’Europa e per il mondo intero. 
 
La BCE è stata accusata di mettere gli interessi dei “dissoluti paesi periferici” davanti a quelli dei prudenti risparmiatori tedeschi. Ma in realtà sta cercando di reflazionare l’economia tedesca attraverso lo stimolo monetario. E una totale follia che i politici tedeschi e i banchieri della Bundesbank si oppongano a questo. Dovrebbero fare marcia indietro e lasciare che la BCE faccia il suo lavoro. 
 
Ma ci vorrà ben più che l’agevolazione al credito per risolvere questo pasticcio. La Germania ha anche disperatamente bisogno di un cambiamento di atteggiamento delle sue autorità fiscali. A meno che non investa nel proprio futuro, giorni bui ci attendono.
 
 
Traduzione di Saint Simon

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