Attualità
Contributo/ecotassa: un pasticcetto da correggere, prima che faccia dei disastri. (aggiornato)
Versione aggiornata come da osservazione postata da un attento lettore che ringraziam
Purtroppo alcune norme sono state scritte in modo, per lo meno, frettoloso. Presi dal fremito ecologista, ma non da quello sociale, si rischia di penalizzare i poveri e di favorire i ricchi, vediamo perchè. L’ecotassa e l’ecocontributo, tutti da vedere , colpiscono le auto con maggiori consumi, ma l’effetto è tutto da vedere in un mercato che, allo stato attuale, per altri motivi, è asfittico. I dati che abbiamo raccolto sono piuttosto contraddittori anche perchè, in qualche modo, è contraddittoria la norma che, basandosi solo sul Co2 e non sui ossidi di azoto o polveri sottili, rischia di incentivare, non di punire, alcuni modelli diesel.
Bisogna dire che la situazione è stata leggermente migliorata da un emendamento posto dal governo che, invece che da 110 g KM ha portato il limite di tassazione minimo a 160 g/km introducendo tre scaglioni
161-170 g/km
171-190 g/km
191-250 g/km
oltre 150 g/km
La situazione è punitiva per Alfa Romeo (la gamma Stelvio è quasi tutta in terza fascia) e per Maserati.
Ci sarà una corsa a reimmatricolare le auto con piccole variazioni nelle centraline per ridiscendere al di sotto dei limiti. La norma, secondo noi scritta molto male, poi non differenza per le alimentazioni a metano o GPL; che non emettono NOx o polveri sottili, avvantaggiano le ibride, anche in modo insensato, come la Porsche 3000 V Hybrid, o una costosissima, controversa, ed importata Tesla.
Secondo me chi l’ha scritta non aveva ben chiari nè i dati nè i risultati che nel breve rischiano di essere punitivi per le produzioni in Italia. Inoltre gli incentivi per l’elettrico sono apparentemente sostanziosi, realmente poco efficaci: anche considerando i modelli meno costosi, come la Renault Zoe (su cui però si paga il noleggio batterie a parte, …..) alla fine l’incidenza è solo del 20% sul prezzo del nuovo e dubitiamo che l’acquirente della Panda Easy la comprerà anche con lo sconto. Sulla Tesla magari il proprietario potrà scegliere un colore fuori listino, con il contributo. Vengono penalizzate le soluzioni GPL e Metano, che, come abbiamo detto, abbattono il pericoloso NOx e le polveri sottili e che vedono aziende italiane leader dal punto di vista tecnologico: aziende come Landi Renzo, BRC, Tartarini sono all’avanguardia nel settore anche con trasformazioni dei diesel, invece vengono punite da questa norma. Eppure l’inquinamento in città è soprattutto da polveri sottili, quelle misurate dalle centraline. Poi potremmo aggiungere che anche andando tutti a piedi o con i mezzi pubblici, probabilmente non faremmo calare comunque le polveri sottili, ma questo è un altro discorso…
Aggiungiamo sul tema elettrico/metano altri due punti:
- una prima fase di introduzione dell’elettrico, con l’estrazione del litio e dei metalli rari, sarà estremamente inquinante, solo che noi non la vedremo direttamente. A morire saranno africani, cinesi etc;
- il metano può anche essere di fonte biologica, e la sua combustione è molto più ecologica rispetto alla liberazione in atmosfera, dove partecipa alla creazione dell’effetto serra.
Inoltre vi è uno stanziamento per i contributi di 300 milioni, ma non c’è un collegamento diretto con gli incassi per cui i contributi si esauriranno sicuramente, ma gli incassi dell’imposta potrebbero essere superiori, trasformando quello che, in teoria, dovrebbe essere un incentivo, in una fonte di entrate extra per il governo. Era questa l’intenzione di chi ha scritto la norma?
Insomma speriamo che ci scappi un emendamento intelligente alla Camera, del genere che:
- valutare l’esenzione per modelli a metano e GPL, soprattutto a Metano che può essere di produzione biologica.
- all’esaurimento del contributo prevedano un travaso dal gettito al contributo stesso;
- correggano “L’effetto Macron”, cioè quello di prelevare ai poveri per donare ai ricchi.
Vedremo un po’.
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