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CONTRADDIZIONI TEDESCHE. SARANNO ARRIVATI AL LIMITE?

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Cari amici,

oggi abbiamo due dati apparentemente contrastanti. Inziamo dal primo: La locomotiva tedesca si sta raffreddando. Gli ordini dell’industria a marzo dello 0,9%  con una previsione di crescita dello 0,5, ma un mese precedente a 0,2%

La tendenza annuale è ancora positiva, ma mentre l’attesa di aumento degli ordini su base annua era di un +5% , con questa correzione scendiamo al solo+3,1% contro un’attesa del +3,5%.

Questo segue un peggioramento del sentiment industriale tedesco, con l’indice PMI.

Quindi l’umore è non estremamente completamente, blu, qualche nuvoletta c’è e sicuramente . Da un latovi èun rallentamento globale in atto, anche per il problema della guerra daziaria degli USA, dall’altro , per la Germania , potrebbe esserci anche altro.

Secondo la Welt  che riporta i dati dell’istituto IAB di Norimberga, la Germania ha attualmente una carenza di 1,2 milioni di lavoratori specializzati, che diventeranno 4,9 entro i prossimi 10 anni. Questo causerà una carenza del PIL per oltre 600 miliardi di dollari.

Il problema è che questa gente non sono gli amabili nullafacenti sbarcati dai barconi così generosamente portati in Italia dalle ONLUS, ma di tecnici preparati in attività para artigianali o intellettuali, anche nei servizi, comunque molto qualificate.

Abbiamo 1,173 milioni di posti vuoti, nel 2030, nella finanza, 0,62 milioni nell’industria, ma anche 2,9 nei servizi generali e qusi 200 mila nei media.

Insomma c’è una scarsità di forza lavoro che sarebbe una manna per il resto d’Europa, se non ci fossero le fortissime barriere linguistiche.  Sarebbe più opportuno che le industrie tedesche iniziassero ad investire altrove, ad esempio in Italia, ma pare che, da quest’orecchio, non ci sentanto…

 

 

 

 


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