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CONTI PUBBLICI: VI SIETE MAI CHIESTI PERCHE’ L’INPS MASSACRA LE AZIENDE E LA SANITA’ PUBBLICA VIENE PERCEPITA COME SCADENTE?

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Mi è capitato, di recente, di leggere il seguente TITOLO (trattandosi de LINKIESTA me ne sono guardato bene dal leggere il contenuto ????, dovesse mai prendermi la RENZITE ACUTA):

Vi siete mai chiesti come mai la sanità sai, per così dire, allo sbando? E come mai INPS e ISPETTORATI DEL LAVORO massacrano le aziende alla disperata ricerca di multe finalizzate unicamente a recuperare quanto PIÙ cash possibile?

Vi siete mai posti la domanda come mai tutto questo?

Volete la risposta? Ha un mix di motivazioni sia micro che macroeconomiche: UE, EURO, AUSTERITY E CONTI PUBBLICI!

Accontentati?

Mettetevi seduti, dotatevi di popcorn, non sarà la semifinale della mia adorata Juventus ma vi faccio godere come ricci in amore.

A livello microeconomico, sappiamo benissimo che le aziende hannno il disperato bisogno di recuperare margini di guadagno erosi sia dalla deflazione dei prezzi di vendita, sia dal contemporaneo aumento del costo del lavoro. Attenzione, aumento del costo del lavoro non a livello globale ma a livello di singola busta paga.

Questo il cambiamento nelle dinamiche competitive italiane comparate con quelle tedesche:

Clup che peggiora poiché le dinamiche retributive seguono i medesimi andamenti dei tedeschi:

mentre venendo meno il nostro mercato interno (dato che l’Euro è export oriented) la produttività (che è endogena, quella vera, non la produttività intesa come redistribuzione del valore aggiunto tra capitale e lavoro) ovviamente cala:

 

Frutto di queste cose è il crollo del manifatturiero metalmeccanico italiano! Vuoi anche perché le aziende scappano in Polonia dove la manodopera costa la metà!

 

A questo punto, messo in chiaro il problema microeconomico delle aziende, della loro necessità di competere su costi, investimenti e ricavi, arriva l’aspetto macroeconomico dei conti pubblici italiani.

Dove vanno a finire i soldi che lo stato prende in modo corretto (ma a volte in modo pernicioso) da aziende e privati?

Ecco intervenire in nostro aiuto, dopo il maestoso Centro Studi Confindustria, il MEF:

che nella nota tecnico-illustrativa alla legge di bilancio ci dice:

“guarda che io prendo, per le erogazioni dell’INPS, 223 miliardi dall’economia mentre ne spendo ben 347!”

Ed ancora

“guarda che, per lo stesso motivo, ne prenderò 240 nel 2019  spendendone 365!…..ossia tranquilli non taglio alcuna pensione!”

Infatti i conti dell’INPS prevedono un incremento dei trasferimenti della fiscalità generale all’INPS per circa 114-115-119-121-120 miliardi ogni anno.

La domanda è…… MA DOVE LI HANNO TROVATI QUESTI SOLDI E DA DOVE LI DISTOLGONO?

Semplice:

  1. li trovano da imposte dirette (252 miliardi) ed indirette (282 miliardi) per un totale di 534 miliardi;
  2. li impiegano in personale (165 miliardi) e consumi vari (135 miliardi) per un totale di 300 miliardi.

In pratica, lo stato preleva 100 dai cittadini per la sua organizzazione e per il suo funzionamento spende solamente il 56%!

Come possiamo pretendere che i servizi pubblici funzionino decentemente, rispetto a quanto ci tassano ovvio, se solamente la metà di quel lo stato incassa ci viene restituito come servizi pubblici?

Direte voi: “vabbè ci sono gli investimenti!”

Certo, ma sono limitati a circa 40 miliardi l’anno, il 7% delle imposte raccolte.

In realtà, i soldi vengono per lo più destinati all’INPS per il buco delle prestazioni erogate: 120 miliardi l’anno che vengono caricati sulla fiscalità generale che, quindi, manda in crisi il sistema paese.

Vuoi la sanità quasi gratis e la scuola pubblica? Poiché debbo pagare le prestazioni sociali, ti devi accontentare di quel che passa il convento.

Dici tu: “alziamo i contributi INPS!”

Facile a dirlo, già adesso il lavoro muore causa costi troppo elevati, causeresti un danno stratosferico alla tua economia.

E allora cosa hanno escogitato i furbastri? Mandano in giro i loro ispettori a fare multe, più sono salate e meglio è, anche se poi le fabbriche non le pagano e non le pagheranno mai causa chiusura per fallimento. Però almeno a fine anno i loro dirigenti si godono i lauti premi produttività legati all’evasione scovata e combattuta……magari inventando multe e cartelle “ad minkiam”

Ad maiora.

 


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