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CONTE RISCHIA: il verbale del CTS consigliava la zona rossa ad Alzano. Ora iniziamo a capire

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Ora iniziamo a capire perchè il Governo ha tenuto, finchè possibile, la riservatezza sui verbali del CTS, e perchè sta tenendo duro sulla desecretazione di tutto il materiale: anche dai pochissimi verbali resi noti inizia a trapelare che il Comitato Tecnico Scientifico il 3 marzo dava indicazione di applicare le restrizioni della zona rossa di Codogno anche ai comuni di Nembro ed Alzano, nel bergamasco, poi risultati fra le zone più colpite d’Italia e sui quali sta indagando la magistratura.

«Il Comitato propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa anche in questi due comuni, al fine di limitare la diffusione dell’infezione nelle aree contigue»

Un invito inequivocabile, tanto che il 5 arrivarono 250 carabinieri e finanzieri pronti a congelare e chiudere i paesi come era avvenuto a Codogno, ma non avvenne nulla e si attese il closedown nazionale prima di mettere l’area in quarantena. Tempo perso che ora può mettere il governo nei guai di fronte ai morti. Del resto già a Giugno Conte affermava, senza problemi, che la decisione di non chiudere era stata sua, e solo sua.

Ora sappiamo che il CTS aveva suggerito l’opposto e che lui quindi oggettivamente, disapplicò un’indicazione tecnica. Se la moda della Magistratura di mettere i ministri sotto accusa non fosse strabica e guardasse solo da una parte, ci sarebbe materiale più che sufficiente per chiedere al Tribunale dei Ministri di agire.

Invece pare che le indagini valgano solo per certi ministri e non per certi altri.


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