Economia
Consegne dallo spazio in un’ora: ecco Arc, il veicolo che rivoluziona la logistica (e non solo)
Una startup americana ha creato un veicolo che, stazionando in orbita, può consegnare merci urgenti o asset militari in qualsiasi punto del globo in meno di 60 minuti. Una rivoluzione per la logistica e la strategia che unisce consegne lampo e test ipersonici.
Immaginate di poter spedire un pacco urgente, diciamo delle forniture mediche o un drone di ricognizione, non tramite aereo o corriere, ma direttamente dall’orbita terrestre a qualsiasi punto del pianeta in meno di un’ora. Non è la trama di un film di fantascienza, ma la promessa molto concreta di Inversion, una giovane azienda aerospaziale di Los Angeles che ha appena presentato il suo veicolo di punta: Arc.
Fondata nel 2021 da due giovani ingegneri, Justin Fiaschetti e Austin Briggs, Inversion si propone di scardinare il concetto stesso di logistica globale, creando una rete di “corrieri celesti” pronti a entrare in azione al momento del bisogno. Un’idea che, come vedremo, fa molta gola non solo al settore commerciale, ma soprattutto a quello della difesa.
Arc: un magazzino orbitale a chiamata
Il veicolo Arc è un concentrato di tecnologia. Alto circa 2,5 metri e largo 1,2, ha le dimensioni di un grosso tavolo ma capacità straordinarie. L’idea non è quella di lanciarlo per ogni singola consegna, ma di “pre-posizionarlo” in orbita, dove può rimanere in attesa anche per cinque anni, pronto a rientrare nell’atmosfera con il suo carico quando richiesto.
Le sue caratteristiche principali possono essere riassunte così:
- Capacità di carico: Fino a 500 libbre (circa 227 kg), sufficienti per equipaggiamenti critici, kit medici avanzati, droni o altri “effetti” strategici.
- Tempo di consegna: Meno di 60 minuti da quando parte l’ordine di rientro.
- Atterraggio flessibile: Arc non necessita di piste di atterraggio. Grazie a un sistema di paracadute, può toccare terra in aree remote o non preparate.
- Manovrabilità: Il suo design da “corpo portante” (lifting body) gli permette di manovrare durante il rientro, con una capacità di deviazione laterale di quasi 1.000 km per raggiungere con precisione il punto designato.
- Sicurezza: Utilizza propellenti non tossici, consentendo al personale di recuperare il veicolo e il suo carico immediatamente e senza tute protettive.
Fiaschetti, uno dei co-fondatori, lo descrive come un sistema per consegnare “carichi che abilitano una missione”, ovvero quell’oggetto che, se arriva al momento giusto, può cambiare le sorti di un’operazione.
Non solo un corriere: un laboratorio ipersonico
Se la logistica ultra-rapida non fosse abbastanza, Arc offre una seconda, cruciale funzionalità: funge da piattaforma per test ipersonici. Durante la fase di rientro, il veicolo può raggiungere velocità superiori a Mach 20, mantenendo condizioni estreme per periodi prolungati.
In un’epoca in cui la corsa agli armamenti ipersonici tra Stati Uniti, Cina e Russia è tornata di grande attualità, disporre di una piattaforma riutilizzabile, precisa e relativamente economica per testare materiali e sistemi è un vantaggio strategico non da poco. Non a caso, Inversion è già stata selezionata per partecipare a importanti programmi di ricerca della difesa statunitense. Arc si presenta quindi come una soluzione “due in uno” estremamente interessante: logistica istantanea e ricerca avanzata.
Il percorso di Inversion è stato rapido. Arc è l’evoluzione di un dimostratore più piccolo, Ray, lanciato a gennaio 2025 con una missione SpaceX. Sebbene Ray non fosse progettato per rientrare, ha permesso di validare in orbita i sistemi chiave. Ora, con un team di 60 persone e una partnership con la NASA per lo scudo termico, l’azienda punta a effettuare la prima missione di Arc entro il 2026.
La frontiera della logistica e della strategia militare si è appena spostata un po’ più in alto, tra le stelle.
Domande e Risposte
1. A cosa serve concretamente un veicolo come Arc al di fuori dell’ambito militare? Sebbene il focus iniziale sia chiaramente strategico-militare, le applicazioni civili sono enormi. Si pensi alla capacità di consegnare medicinali salvavita, organi per trapianti o attrezzature specialistiche in zone colpite da disastri naturali (terremoti, alluvioni) dove le infrastrutture tradizionali sono inagibili. Potrebbe fornire aiuti umanitari con una rapidità senza precedenti, superando blocchi politici o geografici. In futuro, potrebbe anche servire per riparazioni urgenti a infrastrutture critiche in luoghi remoti, come piattaforme petrolifere o stazioni di ricerca.
2. È sicuro far rientrare oggetti dall’orbita? Come fa Arc a non bruciare e ad atterrare nel punto giusto? La sicurezza è un punto chiave. A differenza dei detriti spaziali che rientrano in modo caotico, Arc è progettato per un rientro controllato. Il suo design “lifting body“ “Tutt’ala” funziona in modo simile a un’ala, permettendogli di planare e manovrare nell’alta atmosfera per correggere la traiettoria.
È protetto da uno scudo termico avanzato, sviluppato in collaborazione con la NASA, per resistere alle temperature estreme. La fase finale dell’atterraggio è affidata a un sistema di paracadute che ne rallenta la discesa, garantendo un arrivo relativamente dolce e preciso, senza bisogno di una pista.
3. Quali sono i principali vantaggi di Arc rispetto ai droni a lungo raggio o agli aerei cargo tradizionali? I vantaggi principali sono due: velocità e portata globale quasi incontrastata. Un aereo cargo, anche il più veloce, impiega molte ore per raggiungere l’altro capo del mondo e deve rispettare lo spazio aereo delle nazioni che sorvola. Un drone ha limiti di autonomia e velocità. Arc, invece, parte dall’orbita, un “luogo” che per definizione è globale. Può raggiungere qualsiasi punto della Terra in meno di un’ora, bypassando le difese aeree, le restrizioni di sorvolo e i limiti geografici. Questa capacità di risposta quasi istantanea su scala planetaria è ciò che lo rende unico.
You must be logged in to post a comment Login