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Confessioni: Merrill Lynch ha manipolato il mercato dei metalli preziosi

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Clamorosa confessione della Merrill Lynch Commodity (MLCI), ramo trader della Banca d’affari ora posseduta da Bank of America, che ha confessato al CFCT (commodities and futures trading commission, l’ente federale di controllo sul mercato dei beni a termine) di aver manovrato per anni il mercato dei metalli preziosi, in special modo il noto COMEX. Tutto questo  è successo dal 2008 al 2014, quindi per sei anni, ed ha avuto luogo tramite l’immissione sul sistema informativo del mercato di notizie false atte a manovrare i prezzi e trarre in inganno gli altri operatori.

La banca se l’è cavato con due multe, una penale di 25 milioni ed una civile di 11,5 milioni, oltre all’impegno a restituire gli utili illecitamente guadagnati. Inoltre la società si è impegnata nel collaborare attivamente con la CFTC, FBI e Dipartimento di Giustizia per identificare e condannare i trader che hanno preso parte all’azione di manipolazione. Quindi, come spesso accade negli USA, la banca se la caverà con un buffetti in cambio della consegna delle teste di dipendenti e collaboratori che, invece, rischiano di andare in prigione e di restarci per diversi anni. Sono già sotto accusa due trader del Board di MLCI, Edward Bases e John Pacilio, ma con la partecipazione attiva e collaborativa della banca è probabile che altri nomi si aggiungeranno nelle indagini criminali ancora in corso.

Per i trader questa confessione non è una sorpresa, anzi la sensazione che la chat semipubblica collegata al mercato fosse usata per innescare cicli di pump and dump basati su notizie false era una certezza. La banca si è impegnata a ricontrollare le proprie procedure e controlli di carattere etico, il che significa solamente che in futuro sarà più difficile coglierla in fallo.

 


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