Come sono distribuiti i 105 miliardi di dollari di PIL mondiale

Secondo le ultime proiezioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI), contenute nel rapporto World Economic Outlook 2023, alla fine del 2023 l’economia mondiale dovrebbe avere un prodotto interno lordo (PIL) di 105.000 miliardi di dollari, ovvero 5.000 miliardi di dollari in più rispetto all’anno precedente.

In termini nominali, si tratta di un aumento del 5,3% del PIL mondiale. In termini corretti per l’inflazione, si tratterebbe di un aumento del 2,8%.

Come illustra Pallavi Rao di Visual Capitalist, l’anno è iniziato all’insegna delle turbolenze per l’economia globale, con i mercati finanziari scossi dal crollo di diverse banche statunitensi di medie dimensioni, oltre a un’inflazione persistente e a condizioni monetarie più restrittive nella maggior parte dei Paesi. Ecco l’infografica che ne mostra il peso relativo nel mondo

Tuttavia, alcune economie si sono dimostrate resistenti e si prevede che registreranno una crescita a partire dal 2022. Dalla classifica mancano Afganistan, Siria, Sri Lanka, Libano e Pakistan

Ecco invece la lista paese per paese

Si prevede che gli Stati Uniti continueranno a essere l’economia più grande nel 2023, con un PIL previsto di 26.900 miliardi di dollari per quell’anno. Si tratta di una cifra superiore alla somma dei PIL di 174 Paesi, dall’Indonesia (17°) a Tuvalu (191°).

La Cina rimane stabile al secondo posto con un PIL previsto di 19,4 trilioni di dollari nel 2023. La maggior parte delle prime cinque economie rimane nelle stesse posizioni dal 2022, con un’eccezione degna di nota.

L’India dovrebbe superare il Regno Unito e diventare la quinta economia più grande, con un PIL previsto per il 2023 di 3.700 miliardi di dollari.

Ecco le maggiori economie per area geografica:

• Africa: Nigeria ($506.6 billion)
• Asia: China ($19.4 trillion)
• Europe: Germany ($4.3 trillion)
• Middle East: Saudi Arabia ($1.1 trillion)
• North & Central America: U.S. ($26.9 trillion)
• Oceania: Australia ($1.7 trillion)
• South America: Brazil ($2.1 trillion)

Classifica: le economie in decrescita nel 2023

Secondo le proiezioni, 29 economie si ridurranno rispetto alle dimensioni del 2022, con una perdita di produzione di quasi 500 miliardi di dollari.

La Russia registrerà il calo maggiore, con una contrazione di 150 miliardi di dollari prevista per quest’anno. Questa cifra corrisponde a circa un terzo del calo totale di tutti i 29 Paesi con economie in contrazione.

L’Egitto (-88 miliardi di dollari) e il Canada (-50 miliardi di dollari) insieme rappresentano un altro terzo della produzione persa.

Nel caso dell’Egitto, il calo può essere in parte spiegato dalla valuta del Paese (la sterlina egiziana), che ha perso valore rispetto al dollaro statunitense di circa il 50% dalla metà del 2022.

Russia e Canada sono tra i maggiori produttori di petrolio al mondo e il prezzo del petrolio è sceso dal 2022. Un’ulteriore complicazione per la Russia è che il Paese è stato costretto a vendere il petrolio con un forte sconto a causa delle sanzioni occidentali.

Ecco le variazioni previste del PIL per tutti i Paesi che subiscono cali su base annua. Per ogni paese viene indicato il nome, l’area geografica, la variazione in miliardi di dollari e in percentuale

🇷🇺 Russia Europa -152,65 miliardi di dollari -6,9%
🇪🇬 Egitto Africa -88,12 mld di dollari -18,5%
🇨🇦 Canada America del Nord -50,17 mld di dollari -2,3%
🇸🇦 Arabia Saudita Medio Oriente -46,25 mld di dollari -4,2%
🇧🇩 Bangladesh Asia -$39,69B -8,6%
🇳🇴 Norvegia Europa -$25,16B -4,3%
🇰🇼 Kuwait Medio Oriente -$19,85B -10,8%
🇴🇲 Oman Medio Oriente -$9,77B -8,5%
🇨🇴 Colombia Sud America -$9,25B -2,7%
🇦🇪 Emirati Arabi Uniti -8,56 miliardi di dollari -1,7%
🇿🇦 Sudafrica Africa -$6,69B -1,6%
🇬🇭 Ghana Africa -$6,22B -8,5%
🇶🇦 Qatar Medio Oriente -$5,91B -2,6%
🇦🇴 Angola Africa -$3,54B -2,9%
🇿🇼 Zimbabwe Africa -$3,09B -9,4%
🇺🇦 Ucraina Europa -$2,79B -1,8%
🇸🇩 Sudan Africa -$2,72B -5,5%
🇮🇶 Iraq Medio Oriente -$2,47B -0,9%
🇹🇱 Timor Est Asia -$1,67B -45,7%
🇬🇦 Gabon Africa -$1,60B -7,3%
🇬🇶 Guinea Equatoriale Africa -$1,35B -8,2%
🇲🇼 Malawi Africa -$1,24B -9,9%
🇱🇦 Laos Asia -$1,21B -7,9%
🇧🇳 Brunei Asia -$1,13B -6,8%
🇾🇪 Yemen Medio Oriente -$1,12B -5,4%
🇸🇸 Sudan del Sud Africa -$0,86B -10,9%
🇧🇮 Burundi Africa -$0,66B -16,9%
🇸🇱 Sierra Leone Africa -$0,42B -10,6%
🇸🇷 Suriname Sud America -0,05 miliardi di dollari -1,4%
La presenza di Arabia Saudita, Norvegia, Kuwait e Oman nella top 10 delle maggiori contrazioni del PIL evidenzia ulteriormente il potenziale impatto sul PIL dei Paesi produttori di petrolio, secondo le proiezioni del FMI.

Recentemente, i produttori hanno ridotto l’offerta nel tentativo di aumentare i prezzi, ma i timori di un rallentamento della domanda globale di petrolio sulla scia di un’economia cinese in calo (il secondo più grande consumatore di petrolio al mondo), hanno mantenuto i prezzi del petrolio più bassi rispetto al 2022.

La nota a piè di pagina sulle previsioni del PIL
Sebbene organizzazioni come il FMI siano diventate piuttosto brave nelle previsioni del PIL, vale la pena ricordare che si tratta di proiezioni e ipotesi fatte all’inizio dell’anno che potrebbero non essere più valide alla fine del 2023.

Ad esempio, JP Morgan ha già modificato le previsioni di crescita del PIL reale cinese per il 2023 sei volte in altrettanti mesi, dopo che le aspettative di un’ampia spesa per il recupero della pandemia non si sono concretizzate nel Paese.

La chiave di lettura delle proiezioni del FMI per la crescita del PIL del 2023 risiede nella capacità dei Paesi di limitare l’inflazione senza soffocare la crescita, il tutto in condizioni di liquidità tese.