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Come ridurre il debito nel 2025

Si può ridurre il debito nel 2025?

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Moneta Positiva_2025

Il 2025 è l’anno del Giubileo, che secondo la Bibbia aveva un significato ben più ampio e concreto della semplice remissione dei peccati. “In quest’anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo” (Levitico 25, 13), che significa riprendersi le proprietà e le libertà eventualmente perdute a causa dei debiti e delle difficoltà economiche.

Infatti “Alla fine di ogni sette anni concederai la remissione dei debiti” (Deuteronomio 15, 1) ma soprattutto “tu farai prestiti a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito; dominerai su molte nazioni mentre esse non ti domineranno” (Deuteronomio 15, 6).

Ma tutti di ricordiamo del Padre Nostro, dove la nostra preghiera è sempre stata “rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

Nella Bibbia era chiaro come dovesse essere risolto il problema del debito: quando supera un certo numero di anni, diventa insostenibile e va cancellato. Ma nel 2025 abbiamo un modo semplice e veloce per farlo.

Il Governo è a corto di risorse finanziarie, le imprese sono in difficoltà economica e molte famiglie faticano ad arrivare a fine mese. Tutti riconoscono la necessità che lo Stato stimoli la crescita economica, che faccia investimenti per aumentare il benessere per tutti, ma ciò è reso impossibile dal problema di un debito pubblico sempre più elevato.

Fino ad oggi lo Stato poteva aumentare la sua spesa pubblica in due modi:

  • imponendo più tasse, ma sono già troppo alte per cittadini ed aziende;
  • emettendo più titoli di stato, ma aumentano debito pubblico e interessi.

Per risolvere il problema, nel 2025, abbiamo bisogno di un nuovo strumento che permetta il finanziamento della spesa pubblica senza però aumentare il debito pubblico e gli interessi.

Oggi finalmente … SI PUÒ FARE!

Le novità normative introdotte in questi ultimi anni nelle norme italiane ed europee, rendono possibile un nuovo strumento, proposto anche da Mario Draghi:

  • Nel 2002 il nuovo articolo 117 lettera e della Costituzione riconosce allo Stato la legislazione esclusiva su “moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari; tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema tributario e contabile dello Stato; armonizzazione dei bilanci pubblici; perequazione delle risorse finanziarie”;
  • Nel 2020 il Decreto Rilancio n.34 ha riconosciuto che “I crediti d’imposta possono essere ceduti ad altri soggetti, compresi istituti di credito ed altri intermediari finanziari”;
  • Nel 2022 l’aggiornamento del Manuale del Deficit e del Debito Pubblico dell’Unione Europea – abbreviato MGDD – prevede l’uso di nuovi strumenti fiscali a disposizione dello Stato per finanziare gli investimenti pubblici (cap.2.2.2.4.3. e sgg.);
  • Nel 2024 Mario Draghi nel suo Report “Il futuro della competitività europea”, sottolinea a pagina 38 della parte B, che “Rendendo trasferibili questi crediti d’imposta (come avviene negli Stati Uniti), diventerebbero ancora più attraenti per aziende e investitori”.

 SIRE, Sistema Integrato di Risparmio Erariale

Studiando l’evoluzione normativa italiana ed europea e sfruttando l’innovazione tecnologica, abbiamo creato il SIRE, acronimo di Sistema Integrato di Risparmio Erariale, che è un credito d’imposta utilizzabile dopo due anni per compensare qualsiasi debito verso lo Stato, ma senza scadenza.

In pratica è uno sconto fiscale sulle tasse future, ma è anche uno strumento di scambio perché può essere sempre trasferito ad altri soggetti residenti in Italia, in modo semplice utilizzando carte di credito o bonifici online fiscali.

Il Ministero delle Finanze e dell’Economia istituisce presso di sé una piattaforma elettronica integrata “Conto Italia” per gestire e controllare gli scambi in SIRE nei Conti Correnti di Risparmio Fiscale, abbreviato CCRF, assegnati gratuitamente a tutti i cittadini e le aziende residenti in Italia, identificati con il proprio Codice Fiscale.

Per chi vuole conoscere i dettagli tecnici di come funziona e può essere realizzato concretamente il Sire, può scaricare gratuitamente il seguente documento:

https://drive.google.com/file/d/1hWDGQL3ohwikjiUGvSuSFWWuk3_PUbIx/view?usp=sharing

Qui ci preme solo evidenziare le sue caratteristiche essenziali :

  • Non è una valuta denominata in euro, pertanto non è in contrasto con i Trattati Europei.
  • È un credito d’imposta, quindi per il MGDD non rientra nel calcolo del debito pubblico.
  • Quando emesso non deve essere finanziato, anche se considerato un passivo per lo Stato.
  • È cedibile verso altri soggetti, anche istituti di credito e intermediari finanziari.
  • Può compensare qualunque credito verso lo Stato dopo 2 anni, senza scadenza.
  • Ha un incremento annuo che agisce come disincentivo all’utilizzo per pagare le tasse.
  • Può essere utilizzato come garanzia presso istituti bancari, per ottenere prestiti in euro.

Con queste caratteristiche, ci sono enormi vantaggi per tutti:

  • i cittadini hanno un conto corrente gratuito, senza costi di commissioni, facile da usare e privo di rischio bail-in;
  • i risparmiatori hanno anche un conto garantito dallo Stato, senza fluttuazioni sui mercati, con un buon rendimento e cedibile ad altri soggetti senza disinvestire;
  • le imprese hanno anche la possibilità di ricevere prestiti agevolati in Sire senza interessi, che possono anche essere utilizzati come garanzia per ottenere finanziamenti bancari in euro per gli scambi all’estero;
  • lo Stato può finanziare la spesa pubblica senza debito verso i mercati finanziari, riduce il costo degli interessi sul debito pubblico, aumenta la circolazione di moneta nell’economia reale, stimolando la crescita del PIL e del gettito fiscale per lo Stato, quindi consente anche una rapida riduzione del rapporto debito/PIL.

Lavorare meno per lavorare tutti

Lavorare meno per lavorare tutti, riducendo le tasse con il Sire” non è una utopia, ma una realtà concreta e realizzabile subito facilmente.

Nel 1930 John Maynard Keynes sosteneva che “Tra 100 anni l’economia smetterà di essere un problema per l’umanità, perché nel giro di un secolo, la settimana lavorativa sarebbe stata composta di sole 15 ore grazie al progresso tecnologico”.

Infatti oggi, con l’automatizzazione dei processi produttivi, siamo in grado di produrre più beni e servizi con sempre meno occupati. Ma abbiamo il problema che, se riduciamo gli occupati, sempre meno persone potranno permettersi di comprare i beni e servizi che siamo in grado di produrre.

Riducendo le ore lavorate a parità di stipendio, raggiungiamo la piena occupazione, ma rischiamo un aumento dei prezzi a causa dell’aumento dei costi per le imprese.

Però, assegnando alle imprese i Sire, che sono uno sconto sulle tasse future, possiamo compensare questo aumento dei costi senza gravare sul bilancio dello Stato, che anzi beneficierà dell’aumento di PIL e di gettito fiscale.

Il Sire cambia il nostro futuro

Con il Sire lo Stato riprende il controllo del sistema economico, del sistema bancario e del suo debito pubblico, essendo meno soggetto ai ricatti dello spread, alle pressioni dei mercati finanziari ed alle politiche di austerity imposte dall’esterno.

Inoltre può raggiungere più facilmente gli obiettivi previsti dalla Costituzione e dai Trattati Europei, perché permette di finanziare la ricerca pubblica, la tutela ambientale, la sanità e l’istruzione, settori che sono stati spesso penalizzati dalle politiche di austerity, che sono settori fondamentali per il benessere delle persone e lo sviluppo del paese.

Investire in ricerca significa investire nel futuro, investire in tutela ambientale significa proteggere il nostro pianeta, investire in sanità e istruzione significa prendersi cura dei cittadini. Sembra quasi scontato dirlo, eppure spesso si preferisce tagliare su questi settori, considerandoli un costo e non un investimento.

Possiamo rimettere al centro degli obiettivi dell’economia le persone ed i loro bisogni, ridurre le emissioni inquinanti, curare il territorio, promuovere la forestazione e la biodiversità, avere cure rapide ed efficienti, promuovere stili di vita sani, migliorare la qualità della scuola e dell’università. Insomma abbiamo uno nuovo strumento che permette di migliorare la vita delle persone a tutti i livelli, ma anche di sostenere le piccole e medie imprese, che sono la spina dorsale dell’economia italiana, semplificando l’accesso al credito e promuovendo l’innovazione tecnologica.

Con il Sire possiamo finanziare e migliorare tutti gli aspetti della vita sociale ed economica del paese, perché può essere creato facilmente dallo Stato senza indebitarsi verso i mercati finanziari, ma anzi riducendo le tasse di cittadini e imprese.

Come abbiamo dimostra già nel 1300, quando abbiamo inventato le banche, noi italiani abbiamo la creatività, la capacità e il coraggio di utilizzare l’innovazione tecnologica e l’evoluzione normativa, per realizzare il Sire con il quale risolvere il problema del debito nel nostro paese, facendo da apripista per tutti gli altri.

Oggi non è più l’economia al servizio delle persone, ma sono le persone al servizio dell’economia. Con il Sire possiamo invertire questa tendenza, favorendo una economia più giusta e sostenibile che genere benEssere per tutti. Ma dobbiamo diventare cittadini consapevoli, responsabili e protagonisti del cambiamento.

Quindi il miglior augurio che possiamo fare per il 2025, è di non rassegnarci alla realtà esistente, ma di provare ad immaginare concretamente un futuro migliore, lottando tutti insieme per realizzarlo.

Fabio Conditi
Presidente dell’associazione Moneta Positiva
http://monetapositiva.it/
Movimento culturale Un Mondo Positivo
https://unmondopositivo.it/
dove puoi trovare libri e corsi per diventare consapevole


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