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Come ridurre dello 0,6% il debito pubblico in 15 minuti.

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Una serie di paesi nordici, la cosiddetta “Nuova lega anseatica” a cui si sono aggiunte Olanda ed Irlanda vorrebbero dare all’ESM, il Meccanismo Europeo di Stabilità, poteri di imporre una politica economica restrittiva in cambio di un proprio eventuale intervento. Notizia riportata dal Financial Times.

Questa mossa viene fatta in questo momento in chiara funzione antitaliana. Si vuole usare lo ESM come strumento di pressione economica e politica: se volete usare i soldi del fondo dovete piegarvi e, probabilmente, applicare le stesse politiche che hanno portato al disastro la Grecia.

Una prospettiva di saccheggio che è coerente con questa Unione Europea che è completamente sbilanciata verso nord e se ne infischia dei paesi mediterranei, delle loro prospettive, dei loro problemi e dei loro bisogni. Se l’originaria Comunità aveva un equilibrio fra le varie aree, questo si è rotto completamente con l’entrata dei paesi dell’Ex blocco sovietico.

Vediamo quanto e chi contribuisce al ESM (Dati dal loro sito):

L’Italia , che NON HA MAI utilizzato il fondo e NON intende utilizzarlo, ha  contribuito con 14,33 miliardi di euro pagati con nostro debito, per il 17,9% del totale. Attualmente il nostro debito ci costa più del rendimento dei fondi ESM. I 10 paesi neo anseatici hanno un capitale per circa 11% del totale, meno di 9 miliardi di euro. Ad utilizzare il fondo sono stati Spagna, Portogallo Irlanda Grecia e Cipro. NON l’Italia. Comunque il fondo, tra mezzi e garanzie richiamabili, garantisce solo per 700 miliardi, neanche 1/3 del nostro debito pubblico. Un’assicurazione cara, che non usiamo, che non useremo e praticamente inutile.

Allora a questi signori facciamo una favore: usciamo da fondo. La riduzione del nostro debito pubblico sarà del 0,6% e scenderemo sotto il 130% anche nella peggiore delle ipotesi. Questi ricchi paesi austeri non avranno sicuramente nessun problema nel contribuire con 14 miliardi dei loro denari a ricostituirlo.

 


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