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Euro crisis

Come da attese Italcementi venduta ai tedeschi di Heidelberg taglia occupazione in Italia: chiedete ai dipendenti italiani in esubero se sono ancora favorevoli a questa Europa…

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Sarà una fisima ma dati alla mano continuo a ritenere che gli europei vogliano comprarsi l’Italia prima della fine dell’euro, con il fine di sterilizzare le possibilità italiche di far loro concorrenza con la nuova lira che seguirà. Da leggere il commento di Italiaoggi*.

FireShot Screen Capture #227 - 'Maroni sugli esuberi Heidelberg-Italcementi_ uniamo le forze per difendere il territorio - News - Italiaoggi' - www_italiaoggi_it_news_dettaglio_news_asp_id=201604081242

Alla fine ciò si traduce anche in comprare aziende all’estero per poi chiuderle, cancellando un competitore per le proprie produzioni nazionali. In Italia successe con Acciai Speciali Terni (AST), memento Thyssen Krupp Italia del tragico incidente di Torino, incidente accaduto in quanto si lesinò sugli investimenti in sicurezza dai parte dei nuovi proprietari tedeschi di AST con il semplice fine di risparmiare soldi.

Oggi Italcementi acquisita da Heildelberg annuncia che taglierà occupazione in Italia, 400 dipendenti su 650. Guarda caso.

Chiaro, lato tedesco la produzione di cemento con la crisi è eccessiva e dunque bisogna difendere gli interessi nazionali e l’occupazione collegata eliminando produzione. Dunque Heidelberg chiude impianti all’estero ossia in Italia, anche se magari più efficienti (alla fine con i numeri dell’economia e della finanza si può dimostrare tutto ed il contrario di tutto, gli economisti ce l’hanno insegnato, Mario Monti in testa con il suo deficit di competitività italica, senza parlare della mancata comprensione del moltiplicatore fiscale maggiore di uno a seguito dell’austerità…).

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Dunque per spiegare cosa è successo con Italcementi, l’austerità e le tasse imposte dall’europa soprattutto sugli immobili hanno bloccato il settore delle costruzioni, complice anche la crisi economica. O meglio, l’avvitarsi della crisi italiana che sperimentiamo oggi è legata alle politiche austere inaugurate da Mario Monti a fine 2011 su indirizzo europeo, prima la situazione per il Belpaese non era così male [nel 2010 sembrava ci fosse un po’ di relativa ripresa, poi arrivò il Monti…, ndr]. Ad esempio, l’Italia grazie alla sua relativa arretratezza era uscita indenne dalla crisi subprime, le nostre banche erano tra le più solide del mondo occidentale prima dell’arrivo del Professore della Bocconi, al contrario di quelle ad es. tedesche (tecnicamente in Germania ne fallirono diverse – poi salvate dallo Stato tedesco -, a partire dalla grande West LB, poi IKB, HSH Bank etc.). Appunto, l’EU che ha imposto l’inutile ed anzi dannosa austerità ai periferici da un lato ha trasformato la Grecia in un paese quasi da terzo mondo in termini di sopravvivenza di neonati, dall’altro semplicemente ha fiaccato l’Italia bloccando la nostra economia fino a quel momento relativamente florida. In questo contesto è molto importante il settore bancario in quanto le costruzioni si basano sui crediti, forse più di ogni altro settore…

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Dunque, a seguito di tale quadro macroeconomico Italcementi è andata man mano peggiorando i propri conti fino alla decisione saggia dal punto di vista dell’azionista di vendere, luglio 2015. Il problema sta molto nelle ragioni che hanno determinato la vendita – ossia l’austerità e le tasse concentrate sull’immobiliare hanno avuto un effetto dirompente sui conti dei cementieri, spingendo l’azionista alla vendita – ma anche negli scopi dell’acquirente: se ad esempio, come penso, Heidelberg abbia acquistato l’impresa italiana semplicemente per eliminare un competitore fastidioso anche e soprattutto in prospettiva futura, ciò significa che l’Italia andrà incontro per il cemento alla stessa fine che abbiamo sperimentato con Acciai Speciali Terni per l’acciaio…

Per intanto vediamo i licenziamenti di personale di Italcementi, contro cui il Governatore lombardo Maroni dice che “combatterà”. Mah…

Io spero che tutti capiscano, aiutati dalle mazzate che prenderemo, che quest’europa austera non è nell’interesse dell’Italia in quanto l’EU è stata costruita per fare gli interessi dei poteri centrali e non dei periferici, ad esempio facendo leva sulla maggiore tenuta istituzionale e politica dei paesi centro europei (leggasi, i paesi periferici sono facilmente destabilizzaabili con il fine di deprendarli – magari comprando una ristretta cerchia di notabili locali -, ndr). Anzi, direi ormai che, vista la dichiarata malafede di chi dirige la baracca (il convivio franco-tedesco), l’EU non è tout court nell’interesse italiano, paese che rischia di fare la fine della grassa vacca da mungere…

Piange il cuore dover rilevare che avevamo scritto in tempi non sospetti in relazione a quanto sarebbe accaduto ad Italcementi dopo l’acquisizione tedesca*, purtroppo azzeccandoci (ma, diciamolo, non era difficile prevederlo…).

Mitt Dolcino

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* http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201604081242421780&chkAgenzie=ITALIAOGGI&sez=newsPP&titolo=Maroni%20sugli%20esuberi%20Heidelberg-Italcementi:%20uniamo%20le%20forze%20per%20difendere%20il%20territorio

** https://scenarieconomici.it/la-teoria-secondo-cui-il-sistema-tedesco-deve-comprarsi-la-manifattura-italiana-prima-del-crollo-delleuro-comincia-ad-avverarsi-italcementi-acquistata-dai-tedeschi-di-heidelberg/


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