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COLPO DI SCENA BREXIT: LA MAY NON PUO’ FAR RIVOTARE IL DEAL, TRANNE “SOSTANZIALI CAMBIAMENTI”

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Colpo di scena a Westminster, sede della Camera dei Comuni. John Bercow, lo Speaker, cioè il presidente, ha affermato che non permetterà una terza votazione sul testo del deal, dell’accordo, con la UE per l’uscita del Regno Unito, tranne che non vi siano dei “Sostanziali cambiamenti” al testo. 

Di per se si tratta di una banale questione di funzionamento diploatico. Il “Metodo Schaeuble”, cioè prendere la maggioranza parlamentare per stanchezza, andrà bene nelle democrazie autoritarie europee, come la Germania o la Francia, ma non va bene, evidentemente, oltremanica. Qui se è un testo è stato bocciato due volte non può essere riproposto in continuo sino a prendere i deputati per stanchezza. Lo speaker ha risposto così a sollecitazioni provenienti ad entrambi gli schieramenti che gli chiedevano se lui volesse permettere il voto ad libitum sullo stesso testo e nel farlo si è rifatto ad una norma procedurale risalente ben al 1604.

non sappiamo se questa reazione fosse attesa o meno dal primo ministro Theresa May. Di sicuro ora ha tre possibilità:

  • rinviare la Brexit con una norma di legge, ma poi bisognerebbe farla approvare da tutti i 27 paesi e sarebbe anche osteggiata da molte categorie;
  • predisporre un testo completamente diverso, ma sarebbe da concordare con la UE;
  • passare all’Hard Brexit, cioè uscita senza accordi.

Vedremo cosa si inventerà la May. Bisogna dire che Rees Mogg, a capo dei brexiter più duri, sembrava aver preso un atteggiamento più accondiscendente sulla materia. Non si capisce se la confusione sia frutto della totale impreparazione della classe dirigente britannica o il sottile risultato di un sabotaggio portato dalla remainer May al processo ed al voto popolare.

 

 

 


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