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Colombia, i Gripen e il “nervosismo” di Washington: quando la difesa diventa una questione di sovranità

Colombia, sfida agli USA sui caccia: no agli F-16 usati, scelti i Gripen svedesi. Washington minaccia il veto?

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La Colombia ha deciso: per sostituire i vecchi Kfir israeliani, Bogotà guarderà a Stoccolma, non a Washington.Una scelta che ha scatenato un vero e proprio intrigo internazionale, fatto di pressioni diplomatiche, minacce commerciali e questioni di orgoglio nazionale.

Il Presidente Gustavo Petro ha annunciato l’intenzione di acquisire i caccia Saab Gripen E/F, preferendoli agli onnipresenti F-16 americani.Una mossa che, se confermata, farebbe della Colombia il secondo operatore sudamericano del jet svedese dopo il Brasile, creando un interessante asse tecnologico nella regione.

Usato sicuro o tecnologia nuova?

Al centro della disputa c’è una classica decisione di procurement militare che si è trasformata in un braccio di ferro geopolitico. Da un lato l’offerta svedese per aerei nuovi di zecca, piuttosto moderni; dall’altro, la proposta statunitense che, secondo le ricostruzioni, spingeva per un pacchetto misto di F-16 nuovi e di “seconda mano”.

Ecco un rapido confronto tra le opzioni sul tavolo che hanno portato alla decisione colombiana:

CaratteristicaSaab Gripen E/F (Svezia)F-16 Block 50/70 (USA)
StatoNuovi, tecnologia di ultima generazioneMisto: nuovi e aggiornati (usati)
Costo e FinanziamentoCompetitivo, con focus sui costi operativi bassiCirca 4,2 mld $ (pacchetto stimato)
Vantaggi StrategiciSovranità, nessuna restrizione politica immediataInteroperabilità NATO, alleanza USA
Sinergie RegionaliAlta (già in uso in Brasile)Alta (diffuso globalmente)

Petro è stato chiaro, forse anche troppo per i canoni diplomatici, sottolineando su X (ex Twitter) come la Colombia non sia obbligata ad acquistare “armi di seconda o terza mano” per le proprie forze pubbliche, rivendicando il diritto di scegliere il meglio per la difesa nazionale senza dover sottostare a logiche di blocco.

Saab Gripen E

Le pressioni di Washington e l’arma del “Veto”

La reazione degli Stati Uniti non si è fatta attendere e, secondo diverse fonti, si è mossa su binari non proprio convenzionali. Non è solo una questione di affari persi per Lockheed Martin, ma di influenza regionale.

L’amministrazione americana avrebbe tentato di far deragliare l’accordo svedese utilizzando una leva tecnica formidabile: il motore.

  • Il nodo ITAR: Il Gripen monta un motore General Electric F414, di fabbricazione americana. Questo sottomette l’export del velivolo alle normative ITAR (International Traffic in Arms Regulations). Washington avrebbe minacciato di porre il veto sull’uso di questi motori se destinati alla Colombia.
  • Pressioni diplomatiche: Si parla di “nervosismo” tra i funzionari USA, con accuse neanche troppo velate riguardo la gestione della lotta al narcotraffico da parte del governo Petro, usate come leva negoziale.

Petro ha risposto a tono, lamentando addirittura attività di sorveglianza (“tailing”) nei confronti della sua famiglia e definendo le pressioni come un attacco alla sovranità colombiana. “Svezia non è un paese terrorista”, ha tuonato il presidente, ricordando che il business deve essere trasparente e non un’imposizione.

Due vicini, due destini: il caso Argentino

La scelta colombiana risalta ancora di più se confrontata con quanto accaduto recentemente in Argentina. Buenos Aires, sotto la guida di Javier Milei e in gravi ristrettezze economiche, ha optato per 24 F-16 usati provenienti dalla Danimarca.

In quel caso, l’obiettivo USA era chiaro: evitare che l’Argentina acquistasse i caccia cinesi JF-17 Thunder, che offrivano condizioni finanziarie vantaggiose. Per Washington, meglio finanziare (con 300 milioni di dollari di Foreign Military Financing) l’acquisto di vecchi aerei occidentali piuttosto che vedere Pechino mettere un piede militare nel “cortile di casa”.

Saab Gripen E

Conclusioni: Sovranità vs Realpolitik

Al momento, la Colombia tiene il punto. La diversificazione dei fornitori è una strategia che garantisce maggiore autonomia, evitando di dipendere da un unico “rubinetto” per i ricambi e le munizioni, che potrebbe chiudersi al variare degli umori della Casa Bianca.

Resta da vedere se il veto sui motori si concretizzerà o se prevarrà il pragmatismo: spingere troppo la Colombia potrebbe, paradossalmente, costringerla a guardare verso fornitori ben più sgraditi a Washington (come la Russia), uno scenario che gli USA vogliono evitare a tutti i costi.

Domande e risposte

Perché la Colombia ha preferito i Gripen svedesi agli F-16 americani?

La scelta è basata su un mix di fattori economici e strategici. Il Presidente Petro ha privilegiato l’acquisto di velivoli nuovi e tecnologicamente avanzati rispetto all’offerta USA, che includeva aerei di seconda mano. Inoltre, il Gripen ha costi operativi inferiori ed è già utilizzato dal vicino Brasile, permettendo sinergie regionali. Politicamente, la mossa afferma l’autonomia di Bogotà, rifiutando la dipendenza esclusiva dalle forniture militari statunitensi.

In che modo gli USA possono bloccare la vendita di aerei svedesi?

Nonostante il Gripen sia un aereo svedese, il suo motore (General Electric F414) e altre componenti critiche sono di fabbricazione statunitense.4 Questo li sottopone alle normative ITAR (International Traffic in Arms Regulations). In teoria, il governo USA può negare la licenza di esportazione per queste parti se il paese destinatario finale (in questo caso la Colombia) non è gradito, bloccando di fatto la consegna dei velivoli anche se prodotti in Europa.

Cosa distingue il caso colombiano da quello argentino?

L’Argentina, in grave crisi economica, ha accettato l’offerta USA per F-16 usati (danesi) con forti sussidi americani, principalmente per allinearsi geopoliticamente all’Occidente e scartare l’opzione cinese. La Colombia, pur essendo un partner storico degli USA, ha un’economia più stabile e un governo attuale che punta maggiormente sulla sovranità nazionale, preferendo investire in tecnologia nuova piuttosto che accettare “aiuti” vincolati a materiale obsoleto.

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