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Il colabrodo arrugginito

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Mentre i dati macroeconomici globali non fanno altro che peggiorare giorno per giorno e mentre, allo stesso tempo, il potere costituito farnetica di una ripresa che vi assicuro NON ci sarà, mi interrogo sulle reali prospettive del nostro Paese.

L’Italia è un COLABRODO arrugginito.

Appena si esce dal centro di qualsiasi città, piccola o grande che sia, il panorama di desolazione e abbandono balza prepotentemente all’occhio. Anche l’osservatore meno attento non può non accorgersi dell’erba alta, dei cumuli di immondizia e del totale degrado del circostante bene pubblico. Le strade sono indecenti: oramai si risparmia anche sui rappezzi e sulla manutenzione ordinaria. Accendendo la TV le cose non vanno meglio: ex ministri degli interni agli arresti, interi staff dirigenziali al gabbio per bancarotta, corruzione & affini ad ogni livello, rifiuti nocivi interrati da non si sa quando su tutto il territorio nazionale e senza che alcuno abbia visto apparentemente nulla, processi civili e penali che vedranno coinvolti gli eredi dei contendenti (due generazioni dopo), la pletorica macchina burocratica statale opprimente e inconcludente, la classe politica e dirigenziale infima e corrotta ecc sono il corollario della nostra vita quotidiana.

Tutto questo ci da il quadro di come si è ridotto un Paese, una volta QUARTA economia mondiale, senza più alcuna sovranità che è in apnea da troppo tempo e che a breve affogherà.

In Italia non è più tempo di riforme: il Paese è da demolire e ricostruire per intero, dalle fondamenta.                                                             Nessuno si faccia illusioni: siamo i peggio messi di tutti i Paesi avanzati (se ancor così possiamo definirci).

A volte spero che le cose peggiorino a tal punto da farmi prendere la decisione definitiva: emigrare.

La fiducia in un futuro migliore, oggi, nelle condizioni attuali, è pura UTOPIA.

L’Italia sarà terra di conquista per il miglior offerente, poiché non vi è alcun segnale da parte del Popolo di voler operare il vero e radicale cambiamento che già da molti anni sarebbe servito.

Aspetteremo supinamente il nostro destino e ci ritroveremo schiavi al soldo di qualche potenza straniera senza neanche accorgerci, non che già non lo siamo, ma di più, molto di più.

Voglio sempre sperare in un risveglio concreto dell’italico Popolo, sperando di non essere il personaggio che aspettò Godot, vanamente, per tutta la vita.

Roberto Nardella.


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