Attualità
Clamoroso: indagine penale sui giganti della moda per sfruttamendo della schiavitù
Il governo francese ha aperto un’indagine su diversi colossi della moda sospettati di trarre profitto dal lavoro forzato della popolazione dei musulmani uiguri nella regione cinese dello Xinjiang, con tanto di contorno di tentativi di nascondere questi che sono “crimini contro l’umanità”.
I pubblici ministeri francesi stanno indagando su quattro società, identificate dal sito web di media francesi Mediapart come Uniqlo France, un’unità della Fast Retailing giapponese, la holding del marchio Zara, Inditex e le francesi SMCP e Skechers.
"French prosecutors have opened an investigation into four fashion retailers suspected of concealing 'crimes against humanity' in China's Xinjiang region" — a reference to the Chinese government's pervasive use of Uyghur Muslim forced labor. https://t.co/SPvMWEdNFa pic.twitter.com/FCWbBgMvUt
— Kenneth Roth (@KenRoth) July 2, 2021
L’indagine esaminerà le accuse secondo cui questi marchi della moda hanno tratto profitto dal lavoro forzato, documentato per anni come parte della rete di “campi di rieducazione” delle autorità comuniste cinesi. “Un’indagine è stata aperta dall’unità crimini contro l’umanità all’interno dell’ufficio del procuratore antiterrorismo in seguito alla presentazione di una denuncia“, ha affermato una fonte informata sull’indagine all’AFP.
Tra le ONG francesi che hanno avviato la causa intentata dalla procura ha inoltre affermato: “Le multinazionali non devono trarre profitto, impunemente, dal lavoro forzato degli uiguri“.
Mentre i funzionari di Pechino in passato hanno ammesso di gestire campi di “riabilitazione” per “combattere l’estremismo”, oppure quelli che chiamano, eufemisticamente, “Siti di formazione professionale“, queste stesse situazioni vengono definite, negli USA ed in Occidente “Sfruttamento del lavoro forzato” e della schiavitù di queste popolazioni.
Finora le società che hanno rilasciato dichiarazione pubblica hanno respinto con forza le accuse, promettendo anche di collaborare pienamente a qualsiasi indagine, rilevando la tracciabilità “rigorosa” e i controlli di approvvigionamento in atto.
In passato altre società come Burberry, H&M e Nike sono state soggette a boicottaggi a causa dello sfruttamento del lavoro forzato in Cina. Anche la sola apertura delle immagini ci si aspetta che avrà una ricaduta negativa molto forte su questi marchi. Questo è il prezzo che si paga per la moda usa e getta proposta da molti marchi. Purtroppo la perdita della qualità a favore della quantità ha come effetto lo sfruttamento della schiavitù, anche politica.
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